i miei racconti di Franca Caluzzi |
E se provassi a far vivere un sogno che mai potrà diventare realtà?
Il nonno e il nipote (una storia raccontata dall’insegnante ai ragazzi)
Ragazzi, oggi vi leggo una storia. Fate silenzio e ascoltatemi. Una storia che ancora non ho letto nemmeno io. Apriamo il libro, così, una pagina a caso. " Nonno, mi ci porti tu domani all'asilo? Avete sentito? Questa storia comincia con una promessa fatta dal nonno al nipotino. " Nonno, ho cinque anni" le cinque dita della manina sono tese e allargate a ventaglio. Secondo voi questo nonno manterrà la parola? Quando i vostri nonni vi promettono qualcosa poi la mantengono? Ssshhh, un po' di calma per favore. Dobbiamo sfogliare le pagine una per una, adagio. Alessandro non sta nella pelle, è elettrico. Parla parla parla, tira il nonno per la giacca. Tuta giacca a vento zainetto dell'asilo scarponcini nuovi fiammanti e doppi calzettoni per riempire i due numeri in più che il nonno ha preteso per far fronte alla fretta con cui il bambino cresce. Avete sentito? Il nonno ha mantenuto la promessa e ha portato il suo nipotino a conoscere i monti che tanto ama. Mi sembra che ad Ale sia piaciuto questo mondo incantato fatto di colori, di suoni e di silenzi e di grandi spazi che ti fanno sentire piccoli piccoli. Qualcuno di voi ha già fatto qualche escursione sui monti? Tu? Anche tu? Poi mi raccontate. Ora chiudiamo il libro e se siete d'accordo lo riapriamo parecchie pagine più avanti. Saltiamo, vediamo un po', quasi due lustri e andiamo a cercare Alessandro. Lo sapete quanti anni sono due lustri? Dieci. Bravi, vedo che lo sapete.
Come faremo a riconoscerlo ora che sarà tanto cresciuto? Semplice. Lui è il protagonista del libro insieme a suo nonno e questa è la storia della loro vita. A noi interessa sapere se di quella gita fatta a cinque anni gli è rimasto qualcosa nel cuore. Ssshhh, eccolo, l'abbiamo ritrovato. Com'è cresciuto! Guardate che pezzo di ragazzo. Sta facendo il liceo e … va ancora in montagna. E' tutto scritto qui. Cartine, itinerari, previsioni meteo, adesso le gite le decide lui. "Nonno, ti piace? Quanti anni sono che non torni su cime alte così? Sei contento?" Guardate! Guardate che valle stupenda e selvaggia! Alessandro sta parlando a suo nonno. Ma dove lo state cercando? Chi di voi lo vede per primo … Bravo! L'hai visto. E' sul sentiero che porta al rifugio. Avete visto che tornanti ripidi? Perché va così piano? Sale adagio per non affaticare il nonno. Si volta di continuo a guardarlo. "Nonno, hai visto i camosci? E' un bel po' che non li incontravi ma oggi siamo qui insieme. E' bello, vero?" Un po' di silenzio per favore! C'è già il rumore dell'acqua che scende ruzzoloni tra le rocce. Vogliamo capire che cosa sta dicendo Alessandro a suo nonno. "Più piano nonno, più piano. Prendi fiato, non ti stancare" Vi piace il racconto? Vorreste andare in montagna anche voi? Chissà, un giorno potremmo andarci con la scuola. Ohè, zitti eh, sennò smetto di leggere. Ho capito, ho capito. Vi faccio una promessa: un giorno vi porto in montagna. Tutti. Zitti però. Farete festa dopo. Ora ripartono sulle rocce, i larici sono scomparsi, c'è qualche chiazza di neve, dei piccoli nevai anche se è luglio. Aspettate, mi sembra … mi sembra che ci sia l'acqua. E' il lago. Sul lago galleggiano piccoli iceberg e intorno c'è neve. Alessandro apre una tasca del suo zaino, prende il thermos e … "Nonno, bevi il the caldo. Ci riposiamo un po'. E dammi il tuo zaino che lo porto io, non siamo ancora arrivati" Vedete? Alessandro offre a suo nonno il tè caldo e un pezzo di cioccolata. Poi gli sfila lo zaino e se lo mette sulle spalle sopra al suo. Tu non lo vedi? Avvicinati. E tu tirati su che occupi due posti. Sta per cominciare la parte più difficile. "Te la senti di arrivare lassù? Quanti anni sono che c'eri andato? Peccato che ero troppo piccolo e non mi ci avevi voluto. Sei contento di tornarci?" Occhio eh, qui non si scherza, bisogna stare attenti. Sono in vetta! Evviva! Non vi sembra di esserci anche voi? Guardate Alessandro come è trionfante. Stringe la mano al nonno. "Hai visto? Ce l'abbiamo fatta. A ottant'anni sei tornato quassù" Volete che porti anche voi su questa cima? No, qui no. La vedete quanto è piccola? Ci stanno solo loro due. "Nonno, ti piace? Sei contento? Vedi? Quella è Punta … . No, dimmelo tu come si chiama. Dimmeli tu i nomi di queste vette, una per una" Presto! Se mi date quella lente cerco di leggere. "Su questa montagna insieme a chi mi ha insegnato ad amarla". Ragazzi, questo libro non si può tornare indietro a rileggerlo. Siamo stati fin troppo curiosi. Lasciamo che Alessandro e il suo nonno tornino all'anonimo scorrere quotidiano della storia. E' bello chiuderlo qui. E' iniziato con una promessa, è finito con un regalo. C'è stato chi ha seminato e poi è arrivato il momento del raccolto. Anche l'amore si semina, cresce, dà frutti che si possono raccogliere e donare. |