Foto Rifugio Morelli e Colle del Chiapous 11 luglio 2010 |
Chiara, Stefano |
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Partiti
dalle Terme di Valdieri abbiamo seguito l'ottima mulattiera
che sale con innumerevoli tornanti nel selvaggio vallone di
Lourousa. Tracciata a metà dell'ottocento, fu voluta
dal Re di Sardegna Vittorio Emanuele II per raggiungere i luoghi
di caccia |
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Appena
usciti dal bosco ci appare in tutta la sua grandiosità
il superbo e pauroso Canalone di Lourousa |
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Procediamo
a passo spedito verso il Lagarot. L'atmosfera è satura
di umidità e già si profilano le prime nuvole |
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Il
segno tangibile dei violenti temporali che spesso si scatenano
in montagna: ecco quel che resta di un abete con ogni propabilità
colpito da una folgore |
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Il
Canalone di Lourousa si arrampica tra il Monte Stella ed il
Gelàs di Lourousa. A destra, come un enorme molare, si
stacca il Corno Stella |
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Siamo
giunti al piccolo laghetto del Lagarot |
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Davanti
a noi si apre l'ampio e selvaggio vallone di Lourousa (da non
confondere con il più famoso Canalone di Lourousa) |
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La
mulattiera procede ottimamente tracciata nel centro del vallone |
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Incominciano
a comparire i primi vapori e le prime nebbie. Incredibilmente
il tempo reggerà per tutta la giornata |
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Ormai
siamo vicini al rifugio Morelli. Una lingua di neve risale fino
al Colle del Chiapous |
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Dopo
le foto di rito con il rifugio in bella vista ... |
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... risalgo
veloce verso il Colle del Chiapous. La Chiara mi aspetterà
al rifugio |
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Un
piccolo nevaio da attraversare ... |
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... uno
sguardo a ritroso per vedere il Morelli (invano poichè
da qui rimane nascosto) ... |
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... ed
eccomi al Chiapous. Sono salito per vedere il panorama ma la
giornata non è delle più indicate. Pazienza |
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In
fondo a sinistra si intravede la Cima del Chiapous |
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Sto
ritornando al Morelli dove mi sta aspettando la Chiara ... |
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... e
questi stambecchi che soggiornano tranquilli nelle vicinanze
del rifugio |
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Altre
foto di rito sulla terrazza del rifugio ... |
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... e
via veloci verso Terme di Valdieri con la spada di Damocle del
temporale che sembra materializzarsi sopra di noi. Sopraffatti
dal pessimismo e per non farci cogliere impreparati, copriamo
gli zaini con il telo impermeabile, tiriamo fuori gli ombrellini
ed indossiamo le giacche a vento. Così conciati proseguiamo
nella discesa sperando quasi che i preparativi non siano stati
vani e che cominci a piovere per davvero... ovviamente non cadrà
neppure una goccia |