Foto Bric del Dente 31 agosto 2010 |
Gianni, Franca |
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Partiti
dalla Chiesa di Masone abbiamo superato i resti dell'antica
cartiera Savoi e raggiunto la Cascata del Serpente. Il salto
d'acqua ha eroso la roccia formando un suggestivo laghetto |
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Davanti
a noi il Bric del Dente, meta di questa escursione |
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Dopo
un'ora e mezza arriviamo alla cascina Troia. A questa cascina,
ora trasformata in rifugio, sono legati ricordi che risalgono
alla guerra. Nel 1944 mio marito, che all'epoca aveva poco più
di un anno, era stato portato qui insieme alla sorellina dalla
mamma che voleva fuggire da Masone per paura dei bombardamenti.
Ma i pericoli non erano finiti perchè, con suo grande
spavento, scopriva che la casa era un rifugio dei partigiani |
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Proseguiamo
nel bosco. Tra poco attraverseremo il torrente e ci inerpicheremo
sul ripido seguendo i tralicci della corrente fino al Colle
della Saliera |
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Al centro dell'immagine il
Bric Dentino o Bric della Saliera. Il nome Saliera deriva da
un deposito di sale, ora distrutto, fatto costruire dalla Repubblica
di Genova per rifornire le popolazioni dell'entroterra |
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A sinistra il Dente. Ancora
pochi metri e potremo ammirare il mare |
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Ecco il golfo sotto di noi.
Il panorama è grandioso |
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Rivolgiamo lo sguardo verso
Portofino ... |
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... e verso il Beigua ... |
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... prima di fotografarci
reciprocamente accanto alla croce |
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Lasciamo
la vetta per scendere alla Sella di Barnè sulla strada
del Faiallo ... |
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... e seguire l'Alta Via in
direzione del passo del Turchino ... |
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... dopo
aver guardato per un'ultima volta il monte che abbiamo salito |
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L'Alta Via passa sopra la
strada del Faiallo |
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Se ci voltiamo verso ovest
possiamo osservare il Reixa, solcato al centro dal Rio Malanotte |
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Il sentiero prosegue tra
cespugli di erica in fiore ... |
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... fino
al Forte Geremia |
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Il
forte Geremia venne costruito nell'ultimo ventennio dell'800
(probabilmente intorno al 1890) nel generale contesto di deterioramento
dei rapporti con la Francia. L'occupazione francese della Tunisia
nel 1881 ed il successivo patto militare tra Italia, Austria
e Germania (Triplice Alleanza) resero infatti molto probabile
la possibilità di una imminente guerra con la Francia.
Lo Stato Maggiore italiano decise allora la fortificazione dei
valichi ad ovest di Genova per difendere la pianura da un eventuale
attacco risalente dalla costa (come accadde nel 1796 con la
prima campagna d'Italia di Napoleone). I valichi di Tenda, di
Nava, del Melogno, del Giovo e del Turchino vennero sistemati
a difesa con la costruzione di forti e la messa in opera di
batterie d'artiglieria. Le rotabili d'accesso furono costruite
sui defilati versanti padani, essendo la fronte delle fortificazioni
rivolta verso il mare. Il forte Geremia venne presidiato fino
alla conclusione della Grande Guerra per essere poi definitivamente
abbandonato |
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Seguendo
la comoda mulattiera scendiamo alla Cappelletta di Masone ... |
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... circondata
da bellissimi prati |
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Il
Paese di Masone fotografato da Gardavella. Visto che questa
gita è stata anche un ripercorrere luoghi dell'infanzia,
mi piace ricordare che Gardavella, ora trasformata in una bellissima
villa, era una volta una cascina rosa dove era nato il nonno
di mio marito. Gardavella sta per "guarda che bella"
ed è uno dei posti più panoramici di Masone. |