Foto Rifugio Argentea 23 luglio 2012 |
Gianni, Franca |
Dopo tanti giorni di nebbia oggi sull'Alta Via soffia forte la tramontana: il cielo si è fatto azzurro e la temperatura si è abbassata. Noi partiamo da Vara Inferiore alle 8 e seguiamo il rombo giallo che, dopo aver attraversato la località Dano, si arrampica fino al crinale sbucando al Piano del Bric Damè. Qui noi svoltiamo a sinistra e proseguiamo verso est |
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Il sentiero dell'Alta Via segue fedelmente la dorsale con bellissimi scorci panoramici sul mare (nella foto l'aspro versante nord-occidentale del Monte Rama) |
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Alle 10,40 siamo al piccolo riparo di Cima del Pozzo. Il vento è fortissimo e la temperatura decisamente bassa tanto che, oltre a giacca e berretto, indossiamo i guanti. Entriamo nel rifugio (sempre aperto, l'ideale per questi posti) e facciamo una breve pausa. La storia del riparo di Cima del Pozzo nacque dall'idea di quattro valligiani dell'Orba che volevano una Madonna che "guardasse" la loro valle. Tutte le altre Madonnine (Argentea, Rocca Vaccaria, Reixa) erano infatti rivolte verso il mare. Lavorarono sodo per realizzare questa idea, addirittura allestendo un tracciato nel bosco per permettere al trattore di raggiungere il posto, spostando a mano enormi massi. Dopo un periodo durante il quale ottennero l'aiuto di alcuni compaesani, il progetto e la realizzazione dell'opera passarono alle sedi istituzionali e della storia dei quattro valligiani non rimase più traccia. Nel 1994, durante i lavori di costruzione, eravamo a Vara e assistemmo al trasporto dei materiali con l'elicottero. Terminato il lavoro, noi e altri villeggianti facemmo un bellissimo volo, sorvolando Vara e l'Alta Via. La cosa mi è rimasta impressa perchè pochi mesi dopo lo stesso elicottero precipitò nei pressi di Isoverde e nell'incidente morirono i due piloti e quattro passeggeri |
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Proseguiamo il nostro cammino verso il Rifugio Argentea. La prateria sembra un mare in burrasca. L'erba altissima si muove come le onde e il frastuono è assordante: uno spettacolo della natura che l'immagine da sola non può descrivere |
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Qui siamo al Passo Pian di Lerca: ci accingiamo ora a salire questa breve rampa che porta a Cima Pian di Lerca |
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La vista spazia sulla costa e sul Golfo di Savona. A destra si staglia la sagoma inconfondibile del Rama ... |
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... mentre sul fianco sinistro del vallone si innalza la cima del Monte Argentea |
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Sotto il roccioso Bric Camulà si distende il Golfo di Savona chiuso ad occidente dal Capo Noli |
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Alle 11,45 siamo al Rifugio Argentea che poco tempo fa avevamo visto ancora disastrato con tutte le lose in pietra del tetto scivolate per terra. Ora il tetto è stato rifatto e le lose non poggiano le une sulle altre per pochi centimetri ma si sovrappongono bene. I pannelli fotovoltaici giacciono per il momento ancora a terra. Speriamo che questa volta il rifugio riesca a sopportare bene le intemperie. L'altro augurio che vorremmo fargli è che venga finalmente aperto agli escursionisti. Da quando è stato costruito infatti è sempre rimasto chiuso, a parte il locale invernale che al momento non è accessibile |
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Un primissimo piano di Arenzano ... |
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... e continuiamo il cammino verso levante finchè, ... |
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... ormai prossimi alla Rocca Vaccaria, gettiamo la spugna e abbandoniamo l'idea di raggiungere il Passo del Faiallo. Frastornati dal vento fortissimo abbandoniamo il crinale ... |
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... e scendiamo lungo la sterrata della Bucastrella. Tutta la tenuta, sia in alto che in basso, è al momento interessata da lavori di disboscamento con qualche disagio dovuto al cantiere. Dalla Bucastrella scatto l'ultima foto: il paese che si vede è Vara Inferiore e lì, alle 14,50, termineremo la nostra gita |