Foto Ghiliè 2 agosto 2012 |
Stefano, Franca |
Cima Ghiliè: una delle tante cime della bella Val di Gesso, un monte a cui basterebbe una manciata di centimetri per raggiungere quota 3000. E' qui che devo arrivare, 1400 metri più in alto del Gias delle Mosche dove lasciamo la macchina. A dire il vero si potrebbe proseguire fino al Pian della Casa del Re ma l'auto è bassa e rischia di toccare sotto. Alle 6,30 ci mettiamo in cammino, Stefano con la mia roba nello zaino, io leggera e senza niente in spalla. Risaliamo la strada, un pò sterrata e un pò asfaltata, in un silenzio perfetto. E' bello partire così presto, la valle che riposa nell'ombra, l'aria pungente, il cielo terso. Poco dopo le 7 iniziamo la salita verso il Rifugio Remondino. Il largo sentiero si snoda nel Vallone di Assedras con ampi tornanti. Ci fanno compagnia i larici che con le loro chiome di morbidi aghi sono le ultime sentinelle in grado di arrampicarsi fin quassù. Un bivio e un cartello: il rifugio a sinistra, il Colle di Mercantour a destra. Ora il sentiero è un ripido e stretto percorso di caccia fatto costruire dai Savoia e risistemato successivamente dai militari. Avrebbe bisogno di manutenzione: se dovesse franare, l'accesso al Colle Est del Mercantour diventerebbe problematico. Poi un lungo traverso pressochè in piano ci conduce nella gorgia di Balma Ghiliè |
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Il sole fa capolino tra le cime sopra di noi quando ormai stiamo per raggiungere il Colle Est del Mercantour (o Colle di Ghiliè). Sono le 9 e un quarto. Il tempo di mangiare qualche biscotto ... |
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... e proseguiamo verso sinistra attraverso i ghiaioni |
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Stefano ha appena raggiunto l'ampia spianata sotto la Cima Ghiliè: da qui si può già vedere la croce di vetta |
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Io sto per raggiungere l'intaglio ... |
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... che dà accesso all'altipiano sommitale: un ammasso caotico di sfasciumi, lastroni di roccia e piccoli laghetti |
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Finalmente in vetta! Alle mie spalle fa da barriera la bastionata del Brocan, della Nasta e del Baus mentre, dietro la Nasta, svetta sua maestà l'Argentera |
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Mille metri sotto di noi, alla testata della Valle della Rovina, fanno bella mostra di sè i due grandi laghi del Chiotas (a sinistra) e del Brocan (a destra) in mezzo ai quali si trova il Rifugio Genova |
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Peccato che il contenitore in acciaio ancorato alla croce sia senza coperchio e desolatamente vuoto. Se ci fosse il quaderno di vetta avrei scritto qualcosa: è la prima volta che salgo quassù e sarà molto difficile che possa ritornarci |
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Un'ultima immagine dalla vetta: sullo sfondo al centro il Gelas chiude l'orizzonte |
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Ora scendiamo i ripidi sfasciumi del cono terminale ... |
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... e ritroviamo il laghetto senza nome che si trova ai suoi piedi |
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Ci voltiamo ancora una volta a regalare l'ultimo saluto alla Ghiliè |
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E' mezzogiorno quando dal Vallone di Balma Ghiliè possiamo rivedere la strada del Pian della Casa snodarsi sul fondo del Gesso della Valletta |
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Percorriamo a ritroso il lungo traverso ... |
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... e il tratto ripido al termine del quale ritroviamo il sentiero del Rifugio Remondino |
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Quando l'orologio non segna ancora l'una a trenta, poso finalmente i piedi sulla strada pianeggiante. E' una sensazione strana dopo tanto ripido: la grande fatica (per me) è quasi terminata. Alle 14 in punto infatti raggiungiamo l'auto e, in riva ad un ruscello all'ombra dei larici, plachiamo la sete e mangiamo un boccone. Anche questa è fatta! |
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Il tracciato dell'escursione rilevato con il gps. Partenza dal Gias delle Mosche sopra le Terme di Valdieri - carrareccia ex-militare fino al Piano della Casa del Re - mulattiera per il Rifugio Remondino fino al bivio di quota 2100 - poi sentiero che scavalca il ciglio meridionale del Vallone di Assedras, scende nella gorgia di Balma Ghiliè e risale al Colle Est del Mercantour - salita alla Cima Ghiliè. Ritorno lungo lo stesso itinerario dell'andata |