Foto Alpesisa 30 novembre 2012 |
Sara, Lodovico, Renato, Gianni, Franca |
In questo periodo di tempo perturbato, quando si vuole andare in gita si rimane un po' perplessi. Al parcheggio di Molassana pioviggina e, con il buio pesto che c'è, non abbiamo assolutamente le idee chiare. Così, tanto per cominciare, alle 7,30 prendiamo la crosa che sale all’antico Acquedotto di Genova
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Superato l'imponente ponte-canale sul Rio Torbido (costruito nella prima metà del 1600), imbocchiamo salita Gambonia e, poco sopra San Cosimo di Struppa, facciamo colazione in una piccola accogliente osteria |
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Passiamo davanti alla chiesa di S. Martino di Struppa quando, alle 9,15, l'orologio del campanile batte il primo quarto |
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Il segnavia dei due rombi rossi supera le ultime case, si inoltra nel bosco, poi il sentiero si fa più ripido e segue la dorsale sud dell'Alpesisa fino a raggiungere i bei pascoli ancora verdissimi |
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L'ultima ripida erta finale ci conduce alla croce di vetta dell'Alpesisa (ore 11) dove un gelido vento ci spinge a scendere velocemente lungo il boscoso crinale nord-ovest, ripido e scivoloso per il fango, fino a incontrare il pianeggiante percorso dell'Alta Via |
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Il Lago di Val Noci è pieno a tappo. Sulla parete rocciosa che incombe sul lago è stata attrezzata una palestra di arrampicata |
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Alle 11,50 siamo alla Gola di Sisa e il vento di nord soffia impetuoso |
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Come al solito sono il fanalino di coda, ultima a superare la recinzione per le bestie. Quando mi ritrovo davanti alla staccionata una folata più forte spinge il cancelletto che cigola sui cardini e si apre per lasciarmi passare. Poi, trattenuto dalle molle, si richiude dolcemente |
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La nostra camminata prosegue finchè, trovato un posto più riparato, facciamo una pausa. A scanso di ritrovarmi con le dita ghiacciate tengo i guanti anche per mangiare e ascolto Lodovico che ci racconta una delle sue tante avventure.
Il cielo si è schiarito e la visibilità è discreta. Dobbiamo raggiungere Creto.
Attraversata la strada provinciale a arrivati al bivio nei pressi dell'ex canile, abbandoniamo i segni dell'Alta Via ... |
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... e prendiamo il sentiero che scende nella Val Bisagno, che dapprima è ripido e tortuoso e diventa poi una comoda sterrata che passa sopra l'acquedotto di Val Noci.
Alle 15 raggiungiamo la Crociera di Pino e, poco più tardi, la Baita Diamante. Da qui una veloce discesa, ora su asfalto ora su crose, ci porta alla Chiesa di Trensasco dove, seduti sulle panchine, facciamo merenda e ... chiaccheriamo.
Quando, come oggi, la gita ci lascia il fiato ritroviamo il piacere del dialogo e le parole scorrono fluide come i ruscelli che scendono tra le pieghe del monte |
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Siamo alla Presa di Trensasco e di nuovo sull'antico Acquedotto. Pino Sottano, il campo di calcio di Cà dei Rissi, la mattonata che scende al torrente Geirato, Molassana sono le ultime tappe di un giro che si è fatto molto lungo e che, alla fine, supererà i 26 chilometri |
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Il tracciato dell'escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza da Genova Molassana - antico Acquedotto - ponte-canale sul Rio Torbido - San Martino di Struppa - Monte Pian di Croce - pendici sud Monte Alpesisa - Monte Alpesisa - pendici nord-ovest Monte Alpesisa - La Gola di Sisa - Colle di Creto - pendici sud Monte Alpe - Crociera di Pino - Sella di Trensasco - Trensasco - Molassana
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