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Foto Saccarello 1 dicembre 2012
Stefano
Gita particolarmente azzeccata: le previsioni non erano certo incoraggianti ma mi sono fidato delle mie (limitatissime) conoscenze meteo e sono andato a colpo sicuro a Monesi per una bella ciaspolata sul Saccarello. Oggi infatti c’era la classica configurazione meteorologica da vortice di bassa pressione centrato sul Tirreno: nel loro moto ciclonico (antiorario) le correnti risalgono l’Adriatico caricandosi di umidità, entrano nella Valle del Po colmandola come un lago e, quando piegano a sud-ovest, si schiacciano contro la diga delle Alpi (dal Monviso a Cadibona) e degli Appennini; nel valicarla rilasciano umidità sui versanti padani (nuvole basse, pioviggine e nevicate) per poi precipitare come una cascata lungo i versanti meridionali con venti impetuosi di nord-est. La dorsale alpina-appenninica si presenta quindi incappucciata con il classico cappello di nubi (che sembra panna montata) mentre a sud il cielo è sostanzialmente pulito. In questi casi, le montagne meridionali dell’alta Val Tanaro, dal Saccarello all’Armetta, pur facendo parte dalla catena alpina principale, risultano protette dalla ben più imponente dorsale Marguareis-Antoroto; il Galero non beneficia di questa protezione perche’ davanti a sè ha soltanto la conca di Garessio (dove il Tanaro curva di novanta gradi) così che le nubi basse risalenti da Ceva vanno proprio a cozzarvi contro. I modelli matematici non tengono conto di questa particolare caratteristica orografica e infatti, su tutti i siti meteo, il tempo previsto per Monesi era identico a quello previsto per Limone o per Pratonevoso: con la differenza che mentre là la nebbia si tagliava con il coltello, qui a Monesi il cielo era azzurro e splendeva un bellissimo sole
Gita particolarmente azzeccata: le previsioni non erano certo incoraggianti ma mi sono fidato delle mie (limitatissime) conoscenze meteo e sono andato a colpo sicuro a Monesi per una bella ciaspolata sul Saccarello. Oggi infatti c’era la classica configurazione meteorologica da vortice di bassa pressione centrato sul Tirreno: nel loro moto ciclonico (antiorario) le correnti risalgono l’Adriatico caricandosi di umidità, entrano nella Valle del Po colmandola come un lago e, quando piegano a sud-ovest, si schiacciano contro la diga delle Alpi (dal Monviso a Cadibona) e degli Appennini; nel valicarla rilasciano umidità sui versanti padani (nuvole basse, pioviggine e nevicate) per poi precipitare come una cascata lungo i versanti meridionali con venti impetuosi di nord-est. La dorsale alpina-appenninica si presenta quindi incappucciata con il classico cappello di nubi (che sembra panna montata) mentre a sud il cielo è sostanzialmente pulito. In questi casi, le montagne meridionali dell’alta Val Tanaro, dal Saccarello all’Armetta, pur facendo parte dalla catena alpina principale, risultano protette dalla ben più imponente dorsale Marguareis-Antoroto; il Galero non beneficia di questa protezione perche’ davanti a sè ha soltanto la conca di Garessio (dove il Tanaro curva di novanta gradi) così che le nubi basse risalenti da Ceva vanno proprio a cozzarvi contro. I modelli matematici non tengono conto di questa particolare caratteristica orografica e infatti, su tutti i siti meteo, il tempo previsto per Monesi era identico a quello previsto per Limone o per Pratonevoso: con la differenza che mentre là la nebbia si tagliava con il coltello, qui a Monesi il cielo era azzurro e splendeva un bellissimo sole
Sono partito tardi (9.35) dal piazzale della seggiovia e sono salito lungo la strada innevata fino al cartello che segna il confine tra le province di Imperia e di Cuneo
Sono partito tardi (9.35) dal piazzale della seggiovia e sono salito lungo la strada innevata fino al cartello che segna il confine tra le province di Imperia e di Cuneo
Da qui in avanti ho seguito la traccia provvidenziale di due scialpinisti ...
Da qui in avanti ho seguito la traccia provvidenziale di due scialpinisti ...
... che mi ha risparmiato gran parte della fatica
... che mi ha risparmiato gran parte della fatica
Il paesaggio è splendido: un mare di neve soffice e farinosa scintilla sotto i raggi del sole
Il paesaggio è splendido: un mare di neve soffice e farinosa scintilla sotto i raggi del sole
Al Redentore l’aria è gelida e tagliente
Al Redentore l’aria è gelida e tagliente
Al riparo del grande basamento in pietra indosso i guanti, la giacca a vento col cappuccio e metto una fascia di pile davanti alla bocca
Al riparo del grande basamento in pietra indosso i guanti, la giacca a vento col cappuccio e metto una fascia di pile davanti alla bocca
Oggi la cresta tra il Redentore e il Saccarello è veramente da incorniciare
Oggi la cresta tra il Redentore e il Saccarello è veramente da incorniciare
E così, dalla finestra della casermetta sotto la cima, inquadro il panorama proprio come in una cornice
E così, dalla finestra della casermetta sotto la cima, inquadro il panorama proprio come in una cornice
A mezzogiorno sono in vetta: il grande cippo bianco, innalzato nel 1891, fu posto a ricordo di una pattuglia di alpini travolti da una valanga
A mezzogiorno sono in vetta: il grande cippo bianco, innalzato nel 1891, fu posto a ricordo di una pattuglia di alpini travolti da una valanga
Dopo essere tornato al Redentore, ho proseguito in cresta ...
Dopo essere tornato al Redentore, ho proseguito in cresta ...
... fin quasi alla stazione di arrivo della storica seggiovia (oggi Rifugio privato “La Terza”). Qui ho abbandonato il crinale e ho iniziato una fantastica discesa ...
... fin quasi alla stazione di arrivo della storica seggiovia (oggi Rifugio privato “La Terza”). Qui ho abbandonato il crinale e ho iniziato una fantastica discesa ...
... su un autentico mare di neve
... su un autentico mare di neve
Al cartello di confine delle due province ho chiuso l’anello e alle 13.30 ho fatto ritorno a Monesi: la ciaspolata di oggi merita proprio un bel dieci
Al cartello di confine delle due province ho chiuso l’anello e alle 13.30 ho fatto ritorno a Monesi: la ciaspolata di oggi merita proprio un bel dieci
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza da Monesi - strada ex-militare fino al cartello di confine delle due province (Imperia e Cuneo) - salita lungo la pista da sci fino al Redentore - Monte Saccarello. Al ritorno percorso di cresta fin quasi alla stazione di arrivo della storica seggiovia - discesa nel vallone tra il Redentore e la Cima Valletta della Punta fino al cartello di confine delle due province - Monesi
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza da Monesi - strada ex-militare fino al cartello di confine delle due province (Imperia e Cuneo) - salita lungo la pista da sci fino al Redentore - Monte Saccarello. Al ritorno percorso di cresta fin quasi alla stazione di arrivo della storica seggiovia - discesa nel vallone tra il Redentore e la Cima Valletta della Punta fino al cartello di confine delle due province - Monesi
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