Foto Monterosso-Corniglia 20 dicembre 2012 |
Bruno, Renato, Paolo, Elio, Cesare, Chiara, Patrizia, Giancarlo, Gianni, Franca |
Dal finestrino del treno ogni tanto osservo il cielo: è grigio come giovedì scorso, ma i contorni si disegnano netti. Non piove e non c’è vento: forse il tempo terrà fino a questa sera. L’anno scorso, quando avevo visto Monterosso dopo l’alluvione del 25 ottobre 2011, ero rimasta profondamente colpita. Distruzione dappertutto, la strada sventrata, i muri delle case coperti dal fango. Una cosa vedere le immagini in TV, un’altra trovarcisi. Mi ero sentita un’intrusa tra le macerie, intorno a noi c’era solo gente che aiutava e si dava da fare
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Oggi è diverso. Nella piazzetta sul mare c’è pieno di bancarelle, c’è gente che compra, aria di festa e di Natale
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La strada sventrata dal torrente che le passa sotto è di nuovo al suo posto, in alcuni tratti sostituita da un tavolato di legno pronto ad essere rimosso in occasioni di forti piogge. Le case sono state aggiustate. Monterosso è tornato ad essere un bel paese |
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Alle 9,15 ci incamminiamo per il Santuario di Soviore che raggiungiamo in circa un’ora. Ci fermiamo qualche minuto a chiacchierare col parroco che ci invita nel pomeriggio a Manarola per un piccolo brindisi. Faremo un tragitto diverso dagli anni scorsi. Non saliremo al M. Malpertuso (Alta Via) ma passeremo più bassi e toccheremo alcuni santuari. Questa decisione è maturata in treno, per cambiare un po’
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Al bivio per la Madonna di Reggio prendiamo il sentiero 8B. Peccato per il cielo grigio perché il panorama su Monterosso e Punta Mesco che si allunga sul mare è bellissimo
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E altrettanto bello è il panorama verso Corniglia e Manarola appollaiate sulle rocce ... |
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... e sulla vicina Vernazza dominata dalla torre |
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Scendiamo a vedere il Santuario (ore 11,55) e poi risaliamo sulla strada con l’intenzione di arrivare a San Bernardino con il sentiero a mezza costa 8A. Ma abbiamo fatto i conti senza l’oste. Il sentiero 8A è chiuso. Col senno di poi avremmo dovuto tornare al Santuario della Madonna di Reggio e da lì scendere a Vernazza. Invece abbiamo provato un percorso alternativo che ci ha portato in un intrico di rovi dove era impossibile proseguire. Nessuno di noi si era preoccupato di controllare l’agibilità dei sentieri: il cambio di programma è arrivato a giochi fatti. L’anno scorso, passando in alto, non avevamo avuto problemi. E’ stata una sorpresa incontrare ora una frana dopo l’altra, cantieri aperti dappertutto, il territorio alle spalle di Vernazza letteralmente sconvolto |
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A questo punto non ci resta che seguire l’aslfalto con le sue innumerevoli curve e il susseguirsi ininterrotto di frane. Un anno di lavori è servito a ridare un volto a Monterosso e a Vernazza, i sentieri possono aspettare |
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Scendendo a Vernazza incontriamo case abbandonate come giocattoli rotti, muri colpiti dalla furia di tutto quello che i torrenti hanno scaraventato a valle. Uno scempio |
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Alle 13,50 siamo al porticciolo di Vernazza. Ci fermiamo a mangiare con la compagnia invadente di un gran numero di colombi che si sono passati la voce che qualcuno di noi getta pezzetti di pane. Li scacciamo e loro sbattono le ali schiamazzando, si alzano appena e subito ritornano, avidi di cibo. I gabbiani sono un po’ più discreti, disdegnano i piccoli bocconi e se ne stanno sul bordo della banchina. Ogni tanto si alzano in volo |
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Ci dividiamo: un gruppetto decide di tornare in città e approfitta del treno che sta per partire. I colombi si sono calmati e ci lasciano finire il pranzo. Renato ci offre, come tradizione, un’enorme fetta di squisito pandolce, Bruno lo spumante. E ora devo affrontare una ripida salita!
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Alle 14,30 lasciamo il porticciolo e ci inerpichiamo sul sentiero a mezza costa per Corniglia. E’ il tratto più bello della gita, su sentiero ben tracciato e panoramico |
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Bellissima Corniglia vista dall’alto, arroccata su uno scoglio a picco sul mare, le case colorate addossate le une alle altre. Nel cielo grigio qualche striatura di azzurro |
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Alle 15,50 siamo a Corniglia. Il sentiero per Manarola è interrotto, bisognerebbe ancora salire (tanto) e poi ridiscendere. Io e Gianni rinunciamo e, dopo aver salutato i quattro irriducibili che vogliono continuare, ci incamminiamo verso la stazione. Quando stiamo salendo sul treno vediamo arrivare anche gli altri. Troppo tardi per concludere a Manarola la gita. Sarà per il prossimo anno |
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Il tracciato dell'escursione rilevato con il gps. Partenza da Monterosso al Mare - Santuario della Madonna di Soviore - Santuario della Madonna di Reggio - Vernazza - Corniglia |