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Foto Penna 14 aprile 2013
Gianni, Franca

Due settimane senza gite  e oggi il tempo è splendido, dobbiamo  approfittarne. Siamo soli e l’itinerario ce lo inventiamo al momento. Dopo una breve indecisione scegliamo la Val d’Aveto e partiamo alla volta della Caserma Forestale ai piedi del Penna. La quantità di neve che troviamo è incredibile per la stagione: i cassonetti per l’immondizia sono sepolti

Alle 9 e 20 lasciamo il posteggio e ci avviamo con le ciaspole al Passo dell’Incisa. La neve per ora è buona, né molle né ghiacciata

Alle 9 e 20 lasciamo il posteggio e ci avviamo con le ciaspole al Passo dell’Incisa. La neve per ora è buona, né molle né ghiacciata

Saliamo nel grande bosco di faggi che disegna ombre sottili sulla neve illuminata dal sole ...
Saliamo nel grande bosco di faggi che disegna ombre sottili sulla neve illuminata dal sole ...
... e poi dirada e lascia il posto alla cupola rocciosa della sommità
... e poi dirada e lascia il posto alla cupola rocciosa della sommità
Alle spalle il dirimpettaio Aiona ...
Alle spalle il dirimpettaio Aiona ...
... e trecento metri più in basso la radura della caserma forestale
... e trecento metri più in basso la radura della caserma forestale
Davanti a me la grande statua della Madonna e la Cappelletta del monte Penna, il cui nome sembra derivi dal dio celtico Pen, adorato dagli antichi liguri che qui credevano abitasse
Davanti a me la grande statua della Madonna e la Cappelletta del monte Penna, il cui nome sembra derivi dal dio celtico Pen, adorato dagli antichi liguri che qui credevano abitasse
Il panorama è grandioso e tipicamente invernale, ...

Il panorama è grandioso e tipicamente invernale, ...

... le strade sul versante parmense impercorribili. Due ragazzi di Santa Maria di Taro hanno dovuto fare un lungo giro e passare da Rezzoaglio per poter salire. Ci scattano una foto e ci fanno scoprire nella roccia sotto la Capppelletta una minuscola nicchia con il volto sorridente della Madonna. Mai vista prima!
... le strade sul versante parmense impercorribili. Due ragazzi di Santa Maria di Taro hanno dovuto fare un lungo giro e passare da Rezzoaglio per poter salire. Ci scattano una foto e ci fanno scoprire nella roccia sotto la Capppelletta una minuscola nicchia con il volto sorridente della Madonna. Mai vista prima!
Dopo una lunga sosta lasciamo la cima e scendiamo velocemente al Passo dell’Incisa, incrociando una numerosa comitiva che sale
Dopo una lunga sosta lasciamo la cima e scendiamo velocemente al Passo dell’Incisa, incrociando una numerosa comitiva che sale
Poi seguiamo l'Alta Via per il Passo della Spingarda. Dapprima una salita e infine i lunghi saliscendi intorno alle pendici del Cantomoro. Il Penna si staglia nel cielo azzurro alle nostre spalle
Poi seguiamo l'Alta Via per il Passo della Spingarda. Dapprima una salita e infine i lunghi saliscendi intorno alle pendici del Cantomoro. Il Penna si staglia nel cielo azzurro alle nostre spalle
Superati i pianori incontriamo un paletto dell’Alta Via quasi completamente sommerso dalla neve che intanto è diventata fradicia e pesante. La ciaspolata si fa faticosa, il percorso ad anello che passa dalla Spingarda e dal Re di Coppe è ancora lungo. L’itinerario, come ho detto prima, ce lo inventiamo al momento e così decidiamo di fare dietro-front e tornare al Passo dell’Incisa. Seduti sulle nostre ciaspole pranziamo e soprattutto beviamo: il sole caldo mette sete
Superati i pianori incontriamo un paletto dell’Alta Via quasi completamente sommerso dalla neve che intanto è diventata fradicia e pesante. La ciaspolata si fa faticosa, il percorso ad anello che passa dalla Spingarda e dal Re di Coppe è ancora lungo. L’itinerario, come ho detto prima, ce lo inventiamo al momento e così decidiamo di fare dietro-front e tornare al Passo dell’Incisa. Seduti sulle nostre ciaspole pranziamo e soprattutto beviamo: il sole caldo mette sete
Arriviamo alla radura della caserma forestale. Il nuovo rifugio non è ancora ultimato, nell'edificio dell'ex caserma è in funzione un servizio di ristoro. Nuvole innocue galleggiano in cielo mentre noi ci prepariamo a lasciare una Val d’Aveto che oggi si è vestita col suo abito più bello
Arriviamo alla radura della caserma forestale. Il nuovo rifugio non è ancora ultimato, nell'edificio dell'ex caserma è in funzione un servizio di ristoro. Nuvole innocue galleggiano in cielo mentre noi ci prepariamo a lasciare una Val d’Aveto che oggi si è vestita col suo abito più bello
Ed è dall'auto che scatto un'ultima foto all'Aiona, una delle cime più significative di questa valle
Ed è dall'auto che scatto un'ultima foto all'Aiona, una delle cime più significative di questa valle
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