Foto Beigua 4 luglio 2013 |
Gianni, Franca |
|
Oggi sul Beigua arriva il Giro Rosa. Noi siamo a Vara e il tempo è splendido: una buona occasione per andare a vedere la tappa partendo da casa. Alle 8 ci mettiamo in cammino. Abbiamo a disposizione un sacco di tempo e ci godiamo il paesaggio, di un verde brillante come se fosse primavera. Seguiamo il rombo giallo che va al Rama, attraversiamo il fiume Orba sulla precaria passerella in ferro che la ruggine ha bucherellato come una groviera, saliamo alla località Dano e ci inoltriamo nel bosco.
Mi accorgo subito che il sentiero è in ordine, il Parco ha fatto tagliare i rami e l’erba, i segni sono pitturati di fresco. Mentre tutto intorno il bosco ha ripreso possesso dei vecchi sentieri, quelli segnati dalla FIE (Vara-Rama,Vara-Argentea, Piampaludo-Beigua e altri) sono stati rimessi a nuovo. Bene |
|
|
Alle 10 incrociamo l’Alta Via e alcuni escursionisti. Chiacchierando facciamo conoscenza anche col cane che quando era giovane accompagnava il padrone perfino sulle ferrate |
|
Scendiamo ai Prati Ferretto ... |
|
... e abbandoniamo il rombo giallo del Rama. Alla nostra sinistra si alza il Bric Resonau, un cocuzzolo di sassi dove l’anno scorso è stata sistemata una bella croce. Saliamo, non saliamo. Ma sì, saliamo sul bricco. Da quando c’è la croce è diventato una meta. Due pallini rossi ci accompagnano lungo il percorso più agevole |
|
|
Da lassù la vista spazia sul mare. E’ caldo e qualche nuvola viaggia nel cielo. Apriamo la bella ribaltina che custodisce il quaderno di vetta e scriviamo i nostri nomi |
|
Avevo spento il gps che porto al polso per far durare un po’ di più la batteria che si sta scaricando e, quando scendiamo, dimentico ovviamente di riaccenderlo. Così la discesa dal Bric e un tratto dell’Alta Via verso Pratorotondo non vengono registrati. Peccato |
|
E’ presto e con calma seguiamo la sterrata. Passiamo davanti alla Casa Miniera, lasciamo lo Sciguelo sulla sinistra e da Pratorotondo puntiamo al Beigua. Ciclisti che scendono, ciclisti che salgono. Oggi è la loro giornata e per me quella del rimpianto visto che, non tanti anni fa, anche io mi arrampicavo in bici su per queste strade |
|
A mezzogiorno arriviamo alla chiesetta. Un bel cancelletto in legno chiaro sostituisce quello da tempo andato distrutto. Gruppetti di persone, sedute intorno alla statua del Cristo, mangiano. Aspettano la corsa. E’ presto, noi possiamo arrivare alla grande croce monumentale che è poco distante |
|
Qui ci fermiamo a mangiare, divorati dagli insetti. Per la disperazione richiudiamo velocemente gli zaini e ci avviamo al traguardo |
|
Un mucchio di gente, palco, tv, furgoni e attrezzature varie animano la cima del Beigua solitamente deserta. Studio il posto per scattare qualche foto, faccio le prove, di qua e di là, per cercare l’inquadratura. Alla fine mi siedo sull’erba a bordo strada, un po’ prima del traguardo dove un tornante mi permette di vedere le concorrenti in faccia. Al sole scoppio dal caldo, all’ombra ho quasi freddo. Dobbiamo aspettare fino alle 14 e 30 per vedere arrivare la testa della corsa |
|
Vince la statunitense Mara Abbott |
|
|
La maglia rosa, l’olandese Marianne Vos campionessa del mondo che finora ha stravinto, oggi è in affanno. Sulla ripida salita da Alpicella accumula minuti di ritardo |
|
Una, due, tre, e tante altre sono arrivate. Giovani, carine, di tutto il mondo. Eppure sono stanche, senza trucco, e il casco nasconde i capelli. Un bella cinesina mi passa accanto |
|
Non aspettiamo la fine della festa. La strada del ritorno è lunga. Questa volta seguiremo la X gialla che scende a Piampaludo. Anche questo sentiero è in ordine, segnavia appena rifatti, erba e frasche tagliati. Il gps funziona ancora |
|
Il Laione è una distesa di erba verde dove se si avanza i piedi sprofondano nella melma. A tratti affiora l’acqua |
|
Un po’ seguiamo la X gialla, un po’ la strada, fino a che a Piampaludo il gps tira l’ultimo respiro. Non può registrare, peccato, il gran finale |
|
Scendiamo su asfalto verso il Dano e, prima del ponte crollato, svoltiamo a sinistra per la base scout del Rostiolo. Stranamente deserta in questa giornata di luglio dove c’è sole a volontà, fa bella mostra con i grandi prati, le vecchie case rimesse in ordine, i giochi all’aperto. Tutto pronto a ricevere gli allegri gruppi di scout. Ancora un ripido strappo e arriviamo a Vara. Ma prima dobbiamo attraversare un bel ponte sospeso sul letto del fiume, che oscilla sotto i nostri piedi. Il “ponte traballante”. Una ventina i chilometri stimati, dislivello poco, sette o ottocento metri. Sono le 17 e 30 e siamo stanchi e soddisfatti
|
|
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps. Partenza da Vara Inferiore - passerella sul fiume Orba - località Dano - Piano del Bric Damè - pendici ovest del Bric Resonau - Bric Resonau - Prato Ferretto - Pratorotondo - Monte Beigua - Croce Monumentale del Beigua - Monte Beigua - pendici sud-est del Monte Grosso - Torbiera del Laione - Piampaludo (il tratto Piampaludo - località Rostiolo - Vara Inferiore non è registrato) |