Foto Rama 10 novembre 2013 |
Stefano |
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Pensavo di andare nel Cuneese ma al mattino presto, vedendo dalla finestra il profilo del Beigua nel cielo stellato, cambio idea: farò una gita a due passi da casa risparmiando così tempo e denaro. E torno a letto. Alle 7, quando mi alzo per la seconda volta, il cielo è opaco, coperto da spesse velature: poco male, penso, basta che non ci sia nebbia. E invece, quando con la macchina sbuco a Piampaludo, scopro con orrore che il marino sta ammucchiando nuvole su nuvole contro la dorsale. Ma come, ma non doveva esserci il nord-ovest oggi? Maledetto marino! D’ora in avanti, però, non avrò più modo di guardare il cielo perchè sarò impegnato a non finire con le ruote dentro le buche e i crateri disseminati lungo la strada. Il tratto di asfalto sopra la Torbiera del Laione è infatti in condizioni miserevoli, sembra bombardato. Come se non bastasse, un trattore uscito proditoriamente dal bosco ha riversato sulla strada una quantità incredibile di terra e di pantano cosicchè, in alcuni punti, sembra di percorrere una vecchia pista fangosa sul fronte greco-albanese del ‘40. Per carità di patria evito ogni tipo di commento (e ce ne sarebbero cose da dire ...) e vado avanti nel racconto.
Parcheggio l’auto a Pratorotondo (mt. 1108) e per sfuggire alla morsa della nebbia scendo verso Sciarborasca lungo la bella mulattiera segnata con un quadrato rosso |
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Alla sorgente Montebello (mt. 750) prendo sulla sinistra il rombo rosso e, ... |
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... tra timide occhiate di sole, ... |
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... entro nel selvaggio Vallone del Rio Scorza. Il sentiero scende assai ripido tra pini e bassa vegetazione fino a guadare il letto asciutto del torrente |
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Poco oltre, sull’opposto versante, ha inizio il primo settore della Via Direttissima al Monte Rama (segnavia una tacca rossa). In questo tratto si sale lungo il tracciato di un acquedotto su di una stretta mulattiera grossolanamente lastricata. Poco sotto il Passo Camulà ci si immette sull’itinerario Lerca-Rama (pallino rosso) |
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Al passo (mt. 790), sullo spartiacque tra i valloni del Rio Scorza e del Rio Lerca, ha inizio il secondo settore della Direttissima, quello più suggestivo. Le tacche rosse, recentemente riverniciate di fresco, attaccano l’erto costone in un bel boschetto di pini per poi tagliare a mezzacosta sulla sinistra fino al Canale di Rama: questo solco, percorso da uno dei ruscelli che confluiscono nel Rio Scorza, incide tutto il versante meridionale della montagna |
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Dopo aver superato una balza rocciosa si prosegue per ripide chine erbose e facili gradini rocciosi in un ambiente aspro e selvaggio |
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La via non presenta particolari difficoltà ma richiede spesso l'uso delle mani |
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Nell’ultima parte si passa un po’ più a sinistra rispetto al vecchio tracciato (che avevo percorso due anni fa) evitando così gli scoscesi pendii erbosi sotto la cima che, in caso di terreno bagnato, possono rivelarsi abbastanza insidiosi |
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Quando arrivo in vetta al Rama (mt. 1148) il cielo è nuovamente coperto ma si sta bene: non c’è freddo e non tira vento |
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Al ritorno raggiungo l’Alta Via al colle sud del Bric Resonau (mt. 1091) e da qui, con comodo percorso, ... |
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... faccio ritorno a Pratorotondo affollato di escursionisti. In conclusione, un altro bel giretto sui monti di casa, vario e divertente. Peccato solo per il meteo non ottimale |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza da Pratorotondo - Rocche di Vatterasca - sorgente Montebello - Vallone del Rio Scorza - guado del Rio Scorza - inizio primo settore della Via Direttissima al Rama - innesto con itinerario Lerca-Rama - Passo Camulà (inizio secondo settore della Via Direttissima) - Canale di Rama - Monte Rama. Al ritorno discesa al colle sud del Bric Resonau - Prato Ferretto - Casa della Miniera - Pratorotondo |