Foto Antola 6 marzo 2014 |
Renato, Giancarlo, Giorgio, Bruno, Paolo, Cesare, Angela, Chiara, Elio, Silvana, Gianni, Franca |
Strano inverno. Mite, piovoso, ha inzuppato come spugne le quote basse del nostro Appennino provocando frane a non finire. E in quota lo ha coperto con uno strato generosissimo di neve. Come una torta a strati dove solo su quello più alto siano stati versati fiumi di panna montata. Ora che siamo a marzo dai mille metri in su camminare senza ciaspole è problematico. Ben venga quindi questa gita all’Antola, vicina, facile e oggi finalmente soleggiata
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Alle 8 e 10 partiamo, il cielo è di smalto, i tetti di Bavastrelli sono asciutti. Le ciaspole si riposano a cavalcioni dello zaino. L’invaso del Brugneto è al colmo e non riesce a raccogliere tutta l’acqua che precipita dai monti, la siccità è lontana |
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Intorno ai mille metri il sentiero si imbianca e cento metri più in su, prima di arrivare alla cappelletta, metto le ciaspole. Per loro all’inizio è un duro lavoro, costrette come sono a passare sull’erba e sul fondo sassoso dei ruscelli: i ramponcini e le punte stridono sulle pietre e si lamentano. Ma più in alto si limitano a galleggiare senza fatica |
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Il sentiero mi è familiare come la strada di casa, i due quadrati gialli, la cappelletta di Sant’Antonino, il trogolo e i ruderi della casa Boccaiosa, la cappelletta della Guardia |
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Abbandoniamo i due quadrati gialli e svoltiamo a sinistra per l’Anello del rifugio, tutto nel bosco |
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La neve è morbida e facile, i faggi si alzano spogli verso il cielo. L’anello del Rifugio raggiunge la dorsale che arriva da Torriglia (due pallini gialli): qui una tettoia, un tavolo e due panche possono offrire un sommario riparo. Camminiamo sulla dorsale rivestita dal bosco ...
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... e usciamo allo scoperto solo nei pressi del nuovo rifugio ... |
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... che vediamo appena più in basso |
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Siamo quasi arrivati: l’ex rifugio del Musante, ... |
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... la Chiesetta dell’Antola, la recinzione in legno semisommersa e la grande croce bianca |
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(foto di Giorgio) |
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Per noi che siamo ultimi si sono fatte le 11 e 20 |
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(foto di Bruno) |
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Un po’ di vento soffia sulla cima, il cielo è blu. La galaverna ricopre la croce e i cartelli e tutto intorno ci sono le cime bianche di neve. Un bel panorama |
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Ci aspetta il pranzo presso la chiesetta, al riparo del vento e scaldati dal sole |
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Purtroppo, nonostante i recentissimi lavori di restauro, l’intonaco della chiesetta si è sbrecciato in più punti lasciando a nudo i mattoni. Ci accomodiamo come possiamo, qualcuno sulle panche sotto il portico, qualcuno sui tronchi della staccionata che spunta appena, qualcuno sulla neve. Qualche nuvoletta si affaccia sul cielo |
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Il ritorno è sul sentiero dei due quadrati gialli, più breve e diretto |
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Attraversiamo le vecchie casupole intorno all’ex rifugio del Musante e Gianni, imprudentemente, sale con le ciaspole su un tetto in lamiera sommerso dalla neve |
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Il rifugio Parco Antola è chiuso e riaprirà il fine settimana. La neve è appena più molle ma tiene bene |
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Scendendo incontriamo il bivio con il sentiero dell’Anello del Rifugio fatto in salita e da qui ripetiamo a ritroso i nostri passi. Più in basso, davanti a noi, il lago del Brugneto è al suo massimo livello |
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Poco dopo le 14 siamo a Bavastrelli: il mio gps marca 11 chilometri di sviluppo e 740 metri di dislivello. Una bella ciaspolata e un tempo splendido |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps. Partenza da Bavastrelli - Cappelletta di Sant’Antonino - ruderi casa Boccaiosa - Cappelletta della Guardia - bivio a sinistra per l’Anello del Rifugio - pendici orientali del Monte Cremado - vecchio rifugio Musante - Monte Antola. Al ritorno discesa al Rifugio Parco Antola - pendici sud-est dell’Antola - Cappelletta della Guardia - ruderi casa Boccaiosa - Cappella Sant’Antonino - Bavastrelli
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