Foto Anello della Badia di Tiglieto 11 maggio 2014 |
Stefano, Gianni, Franca |
Tra Vara e Tiglieto ci sono pochi chilometri. Eppure, quando soffia lo scirocco, i due paesi sembrano lontanissimi. Vara si lascia schiaffeggiare dal vento e immergere nella nebbia che sale dal mare, Tiglieto gode di spazi di sereno tra i quali il sole si può affacciare.
Così lasciamo Vara e raggiungiamo Stefano a Tiglieto per una breve gita pomeridiana: l’Anello della Badia |
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Essendo un anello si può cominciare dove si vuole: per Stefano è sufficiente uscire di casa, salire alla Chiesa parrocchiale, percorrere un breve tratto in discesa e imboccare via Bertalin per incontrare il sentiero con il pallino giallo barrato che è il segnavia dell’Anello. In realtà all’inizio sono due i segnavia che incontriamo: a fianco del pallino barrato c’è infatti il triangolo giallo che sale al Dente.
Tutto intorno è un trionfo di colori. Non è caldo, non è freddo, si sta d’incanto. Il sentiero si snoda nel bosco, attraversa un ponticello sul Rio Masino, ... |
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... raggiunge Case Reborina. Scompare il triangolo giallo e rimane il pallino barrato.
Il sentiero largo e comodo scende in una zona disboscata di fresco, qualche tronco è accatastato sui margini |
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Un altro ponticello ci permette di superare il Rio della Gerla che corre a gettarsi nell’Orba. Ce la stiamo prendendo comoda e ci godiamo il paesaggio |
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Il fiume è vicino e in prossimità del ponte pedonale in ferro (siamo in località Ferriera Inferiore) facciamo una breve deviazione per scendere sul greto |
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Poi risaliamo e attraversiamo il ponte per raggiungere l'altra sponda ... |
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... dove, su un prato di un verde smagliante, troviamo Casa Quizza |
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Da qui una sterrata ci conduce, in una quindicina di minuti, ... |
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... alla provinciale che percorriamo per circa 400 metri prima di svoltare a sinistra. I segnavia sono chiari e non c’è pericolo di sbagliare |
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Nel bosco si snoda una serpentina che scende alla Badia: è l’antica strada utilizzata prima della costruzione della provinciale |
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Costeggiamo la recinzione del parco della Badia con alberi secolari e prati di smeraldo ... |
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... e raggiungiamo l’abbazia di Santa Maria alla Croce chiamata semplicemente Badia. Bellissimo il contesto in cui si trova, una grande piana sull’Orba. Fondata nel 1120 fu abitata dai monaci cistercensi fino al diciottesimo secolo. Da allora è proprietà privata dei marchesi Salvago Raggi |
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I monaci fecero diverse opere ma una delle più importanti e che ancora adesso si può osservare fu la deviazione del fiume che qui faceva una grande ansa e durante le piene allagava i terreni coltivati della Badia. Il cocuzzolo roccioso che costringeva l’Orba ad aggirarlo fu in parte demolito e in quel grande intaglio il fiume poté scorrere liberamente senza pericolo di allagare la piana |
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Nonostante l’assenza dei frati, che alcuni anni fa dopo importanti opere di ristrutturazione avevano provato di nuovo ad abitarla, la Badia è meta di molte visite e oggi abbiamo trovato alcuni volontari a presidiarla e a spiegare la sua storia e la sua architettura. A questo scopo e a garantire l’apertura del complesso nei giorni festivi è stata costituita l’Associazione Amici dell’Abbazia Cistercense Santa Maria alla Croce di Tiglieto |
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Le nuvole si sono allontanate, il cielo si è fatto azzurro e il sole ci regala un dolce tepore. Lasciamo la Badia ... |
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... e attraversiamo di nuovo il fiume, questa volta sull’antico ponte romanico |
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Alla fine del ponte c'è una grande quercia, un Albero Monumentale come lo definisce il cartello che lo accompagna |
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Attraversiamo la provinciale nei pressi degli impianti sportivi di Tiglieto e proseguiamo il nostro anello ... |
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... che diventa spettacolare perché più in basso l’Orba passa spumeggiando attraverso un vero canyon con pareti rocciose a picco e, più a valle, si allarga in due grandi specchi d’acqua |
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Poi il sentiero sale e si allontana dal fiume |
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Stiamo per raggiungere Tiglieto e la fine della nostra gita: circa 9 chilometri lo sviluppo, 300 metri il dislivello. E’ un anello che merita di essere percorso e che si snoda sulle due sponde del fiume che Manzoni, nella sua ode “Marzo 1821”, ricorda come “l’Orba selvosa” |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso orario). Partenza da Tiglieto (bivio per Acquabianca, m. 500) - strada provinciale per Acquabianca - Via Bertalin - Rio Masino (m. 454) - bivio Case Reborina (m. 480) - ponte sul Rio della Gerla (Rian dra Gerla) - Ferriera Inferiore (Frera da Bassu, m. 412) - ponte di ferro sull’Orba - Casa Quizza - provinciale Urbe-Tiglieto - Badia di Tiglieto (m. 378) - ponte romanico sull’Orba (quercia secolare) - attraversamento provinciale (bivio per gli impianti sportivi) - Casa Bertalin - Via Bertalin - provinciale Acquabianca-Tiglieto - Tiglieto |