Foto Croce di San Siro, Alpe e Carossino 29 maggio 2014 |
Bruno, Renato, Claudio, Elio, Angela, Chiara, Paolo, Giancarlo, Gianni, Franca |
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A distanza di due settimane torniamo col gruppo a far visita ai monti che coronano la Val Bisagno. Bruno fa da guida e ci accompagna su sentieri in parte noti e in parte inediti nonostante siano vicinissimi a casa nostra. La giornata è incerta e il meteo prevede pioggia nel pomeriggio. Alle 8 imbocchiamo la bella crosa per Cartagenova che parte all’inizio di Via San Felice (Salita Giò Maria Cotella) e l’abbandoniamo solo quando, attraversato l’antico acquedotto prima e via Olivo dopo, nei pressi di una fontana ne incrociamo un'altra: Via alle Piane di Molassana prima e Salita alla Costa di Molassana subito dopo. Il viottolo in mattoni si trasforma presto in un sentiero che si inoltra nel bosco. Sugli alberi un curioso segnavia scout, l’impronta di una zampa |
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Il sentiero, che non conoscevo, sbuca in località Terre Rosse. Ah, qui sì che mi ci riconosco, sono sul tracciato AQ2 di due settimane fa. Una foto di gruppo al Castelluzzo ... |
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... e dietrofront per ritornare alle Terre Rosse e raggiungere l’incrocio con i ruderi di un’antica trattoria |
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Il terreno mi è familiare. Percorriamo la mulattiera ripulita e di nuovo transitabile dopo che è stato tracciato il sentiero AQ2 ... |
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... e in breve raggiungiamo la panoramica Croce di San Siro. Sulla grande croce in ferro è inciso l’anno di costruzione - 1984 - ma immagino che prima ce ne fosse un’altra, visto che la vicina cappella porta una data più antica. In basso si snoda la popolosa Val Bisagno e lontano si indovina il mare che oggi si confonde con il cielo. I grandi cespugli di ginestra sono nel pieno della fioritura. Sopra di noi fiocchi di nuvole bianche nel cielo azzurro |
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Raggiungiamo la sterrata per Creto, dove grandi cataste di bancali in legno sono state abbandonate dai pastori dopo averle solo in parte utilizzate per le recinzioni, e poco dopo incrociamo la provinciale per Creto allo stretto tornante noto come la Curva del Perdono. Risaliamo la breve rampa e arriviamo all’abitato in via Villini di Creto e poi su sterrata al Colle del Canile |
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Abbandoniamo qui il sentiero AQ2 che scende nel bosco e proseguiamo sulla dorsale prativa dove è tracciata l’Alta Via |
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Dopo le prime chine lo scenario si apre inaspettato su belle, ampie e panoramiche praterie. Ogni rilievo ha un nome: Monte Alpe il primo, ... |
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... Monte Carossino il secondo. Se proseguissimo ancora sul crinale in direzione nord arriveremmo al Monte Sella ma ci fermiamo e nonostante sia ancora presto (ore 11,30) tra l’erba alta e ancora verdissima il gruppo si ferma a mangiare.
Nubi scure e minacciose coprono le cime più alte e lontane ma a quota 800 metri e dove ancora si risente dell’influenza del mare il cielo sembra dipinto a grandi pennellate di bianco, grigio chiaro e azzurro. Forse ce la caviamo e l’ombrellino resterà sul fondo dello zaino |
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Il giro continua. Ci tuffiamo nel bosco e con un breve raccordo incrociamo il percorso della X rossa Righi-Santuario della Vittoria. Abbiamo raggiunto il punto più a nord del nostro anello, che da Creto ha disegnato una propaggine stretta e allungata verso Crocetta d’Orero.
Le X rosse sono visibilissime, impossibile sbagliare. Noi le seguiamo in direzione Righi abbandonando la propaggine e ritornando alla regolare geometria del nostro anello ... |
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... sulla larga e comoda sterrata che ci accompagnerà alla Crocera di Pino |
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Si sono fatte le due del pomeriggio quando arriviamo alla piccola cappella alla Costa di Pino. La pioggia non è arrivata e sembra che il tempo stia migliorando. Il giro di oggi e un mix di sentieri e sentierini, di percorsi che si intrecciano e si sovrappongono. Seguiamo la stradina asfaltata ... |
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... fino a incrociare il sentiero AQ1 che sale al Monte Bastia. Ecco che abbiamo collegato i due itinerari che il CAI ULE ha tracciato su questi monti alle spalle della Val Bisagno |
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Pochi passi e siamo sul Bastia che sembra un balcone sul Forte Diamante |
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La dorsale che scende verso Pino Sottano e San Gottardo è tappezzata di ginestre in fiore. Le nuvole si stanno allontanando e ci regalano un pomeriggio di sole |
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Monte Trensasco, Monte Pinasco ... |
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... e l’antico Acquedotto con le sue lastre di pietra di Luserna che a poco a poco vengono sostituite con il cemento. La compagnia si divide, qualcuno scende a San Gottardo per prendere il bus, qualcuno torna a Molassana dove ha lasciato la macchina. Noi, dopo aver accompagnato gli ultimi fino a Cà dei Rissi dove scende la mattonata per Molassana, torniamo semplicemente a casa (ore 16).
Una gita in tutta tranquillità, 6 ore e mezzo di cammino effettivo, una ventina i chilometri percorsi, quasi 1000 metri il dislivello |
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Il tracciato dell'escursione rilevato con il gps (l'anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza da Molassana - Salita Giò Maria Cotella - Via alle Piane di Molassana e Salita alla Costa di Molassana - Terre Rosse - Castelluzzo - Terre Rosse - Croce di San Siro - Colle di Creto - Colle del Canile - Monte Alpe - Monte Carossino - Monte Mezzano - Via dell'Acquedotto - Crociera di Pino - Monte Bastia - Monte Trensasco - Monte Pinasco - Antico Acquedotto - Pino Sottano - Molassana |