Foto Ermetta, Grosso e Beigua (“100 cime” per il Centenario del CAI ULE) 14 giugno 2014 |
Gianni, Franca, Stefano
Renato, Paolo, Giancarlo
Bruno, Lodovico, Alberto, Angela
Claudio |
Cento anni sono passati dalla nascita della nostra associazione, cento sono le cime raggiunte oggi per festeggiarla e dedicate ognuna ad altrettanti soci fondatori. Tra queste cento otto sono destinate al Gruppo del Giovedì che si è diviso per salire da Crevari su Reixa e Argentea, da Sciarborasca su Bric Camulà, Rama e Bric Resonau, da Alberola su Ermetta, Grosso e Beigua per poi convergere al Rifugio Argentea. Con lo Sciguelo e il Frattin saliti da Claudio le cime diventano dieci.
Sembra ieri che avevamo festeggiato il 90° sulla Cima Cars e molti di allora sono presenti anche oggi. Ma chi in questa ricorrenza ha introdotto un elemento di novità è stato l’esplosivo Lodovico che oltre a realizzare l’idea iniziale di Gianni l’ha arricchita di particolari. Generale degli alpini ed entusiasta organizzatore è riuscito a farsi aprire il rifugio Argentea che verrà inaugurato domenica prossima e a far preparare un ottimo pranzo dai suoi amici alpini.
Io naturalmente posso raccontare solo la gita destinata a Stefano, a Gianni e a me, rispettivamente l’Ermetta, il Grosso e il Beigua |
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Alle 7 partiamo da Alberola. Stefano è con noi, come socio dell’ULE può portare la bandierina del Centenario su una cima.
A Veirera seguiamo i segnavia del quadrato vuoto giallo e delle due righe gialle che vanno entrambi al Beigua. Nonostante le pessime previsioni meteo il tempo è bello con velature alte sul cielo azzurro pallido |
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Raggiunta l’Alta Via ... |
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... siamo in breve al bivio per l’Ermetta, ben segnalato da quando su questa cima è stata sistemata la Rosa dei Venti, ... |
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... e alle 8 e mezza possiamo scattare la prima foto con la bandierina tenuta da Stefano. Il socio fondatore a cui è dedicato questo monte si chiamava Otello Borio |
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L’impegno di Stefano è assolto e una volta ridiscesi all’Alta Via può salutarci e tornare a casa. E’ stato bello fare un pezzo di gita insieme, peccato però che per qualche settimana non potrà raccontare altre gite, ammaccato com'è da una scivolata fatta in bici il giorno dopo
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Noi proseguiamo fino al bivio per la Croce Monumentale e svoltiamo a sinistra per la seconda cima: il monte Grosso |
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E’ la volta di Gianni a posare in vetta con la bandierina del Centenario dedicata in questo caso a Belloni Clorinda. Sono le 9,45 ... |
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... e tre quarti d’ora dopo siamo sul Beigua. Stavo per dimenticare l’incontro ravvicinato con un pastore maremmano dall’aria non proprio amichevole, a pochi passi dalla strada asfaltata |
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Torniamo alla terza bandierina che questa volta è tra le mie mani. Non è stato facile scattare una foto sulla cima del Beigua: o la chiesa o la bandierina. Alla fine Gianni taglia impietosamente la prima e dà la precedenza alla seconda. Missione compiuta, anche la terza cima, dedicata a Belloni Adolfo, è raggiunta |
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Scendiamo a Pratorotondo e alla fonte Terrin dove c’è la casa della Miniera goccia a goccia riesco a riempire la bottiglietta. E’ il tratto più “scoperto” della gita. Le velature nel cielo si sono diradate e il sole splende nel cielo azzurro |
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Ai Prati Ferretto l’Alta Via svolta a sinistra e risale la pineta. Poi prosegue in direzione est ... |
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... verso il riparo Cima del Pozzo, ... |
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... passo Pian di Lerca, Cima Pian di Lerca. Più avanti intravvediamo Claudio che arriva al rifugio prima di noi |
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Sono le 13,15 quando sentiamo il richiamo di Giancarlo di vedetta su un masso e troviamo le jeep degli alpini e della protezione civile |
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Tra gli amici del Giovedì mancano ancora Lodovico e il suo gruppetto che arriveranno tra poco. Le cime sono state raggiunte |
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Ci siamo tutti, anche un gruppo di “ciclisti” che hanno conquistato altre vette |
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Trenette al pesto e salsicce, focaccette e vino e un clima di festa e di allegria che lì per lì mi ha fatto dimenticare il vero motivo per cui ci siamo ritrovati insieme. Ora, mentre scrivo, mi viene da riflettere. L’Unione Ligure Escursionisti è nata cento anni fa dall’idea di qualcuno che ha voluto un sodalizio per poter coltivare insieme la passione per la montagna, tra tante vicissitudini ha attraversato due guerre e oggi è qui per essere festeggiata. Cinquant’anni fa noi (Gianni e io) l’abbiamo conosciuta, ci siamo incontrati e ci siamo sposati. Qualcuno dei soci fondatori ci ha accompagnato nelle prime escursioni. Se il suo centenario è un traguardo importante anche il nostro mezzo secolo di appartenenza è un traguardo più che rispettabile. Ci penso e non ho ancora deciso se essere contenta o lasciarmi prendere dalla malinconia |
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Le nuvole si affollano in cielo. Salutiamo gli amici e un po’ sulla strada della Bucastrella e un po’ sul sentiero facciamo ritorno a Vara giusto in tempo per non farci raggiungere dalla pioggia. 23 i chilometri percorsi, 7 le ore di cammino effettivo |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps. Partenza dalla provinciale tra Alberola e Veirera - località Veirera (m. 979) - pendici ovest e sud dell'Ermetta - Monte Ermetta (m. 1267) - Sella del Beigua (m. 1251) - Monte Grosso (m. 1265) - Sella del Beigua - Monte Beigua (Chiesetta Regina Pacis, m. 1287) - Pratorotondo (m. 1108) - Prato Ferretto - colle sud del Bric Resonau (m. 1086) - Piano del Bric Damè - Cima del Pozzo (m. 1103) - Passo Pian di Lerca (m. 1034) - Cima Pian di Lerca (Rifugio Argentea, m. 1090) - Passo Pian di Lerca - strada sterrata Tenuta Bucastrella - ponte sull’Orba (m. 635) - Vara Inferiore (m. 672) |