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Foto Marcia Mare e Monti 13 settembre 2014
Gianni, Franca e migliaia di partecipanti
Dopo due anni di assenza torniamo oggi alla Mare e Monti. Nuovo il percorso che sale diretto all’Argentea seguendo la “stella bianca” e nuovo il nostro approccio a questa bellissima marcia. Non saliremo al massimo dei giri né scenderemo a passo di corsa ma cammineremo come in una normale escursione. Del nostro modo di affrontare la Mare e Monti ci rimane solo l’abbigliamento: scarpe da trail, calzoncini e maglietta, niente zaino né bastoncini. Unica concessione la macchina fotografica che mi dà la possibilità di inserirla per la prima volta nel sito.
Essendo a Vara e iniziando le iscrizioni alle 6 e mezza partiamo molto presto. Il cielo è nero, punteggiato di stelle. I fari illuminano prima una lepre e poi tre caprioli. Siamo in quota e non lontano dalla strada del Faiallo si trova il Rifugio Argentea che è la meta della tappa di oggi. Noi scenderemo in auto ad Arenzano e saliremo dal mare.
Mancano pochi minuti alle 7 e siamo in attesa della vidimazione del cartellino prima di prendere posto sull’apposito bus che ci porterà a Lerca. E’ l’altra novità di questa edizione della Mare e Monti che si è dovuta adeguare al decreto Balduzzi e accorciare i percorsi che superano i 20 chilometri. Al di sopra di questa soglia infatti è richiesto il certificato di sana e robusta costituzione, un grosso freno alla partecipazione di massa di questa manifestazione. C’è però un ma che il decreto Balduzzi non ha contemplato: il dislivello e la pendenza. Più di 1000 metri in soli 6 chilometri di salita. E’ l’itinerario più bello, più panoramico e più faticoso per salire all’Argentea. Deciso pochi giorni prima perché l’organizzazione ha dovuto fare i conti anche con i danni ai sentieri provocati dal tornado che si è abbattuto su Arenzano il 19 di agosto
Mancano pochi minuti alle 7 e siamo in attesa della vidimazione del cartellino prima di prendere posto sull’apposito bus che ci porterà a Lerca. E’ l’altra novità di questa edizione della Mare e Monti che si è dovuta adeguare al decreto Balduzzi e accorciare i percorsi che superano i 20 chilometri. Al di sopra di questa soglia infatti  è richiesto il certificato di sana e robusta costituzione, un grosso freno alla partecipazione di massa di questa manifestazione. C’è però un ma che il decreto Balduzzi non ha contemplato: il dislivello e la pendenza. Più di 1000 metri in soli 6 chilometri di salita. E’ l’itinerario più bello, più panoramico e più faticoso per salire all’Argentea. Deciso pochi giorni prima perché l’organizzazione ha dovuto fare i conti anche con i danni ai sentieri provocati dal tornado che si è abbattuto su Arenzano il 19 di agosto
Ore 7,15. Il pullman scarica il primo drappello di marciatori a Lerca
Ore 7,15. Il pullman scarica il primo drappello di marciatori a Lerca
Scendiamo, attraversiamo il Rio Lerca e raggiungiamo Campo dove inizia la nostra fatica. Qualche nuvola viaggia stanca nel cielo
Scendiamo, attraversiamo il Rio Lerca e raggiungiamo Campo dove inizia la nostra fatica. Qualche nuvola viaggia stanca nel cielo
Per fortuna siamo leggeri perché il sentiero della stella bianca non concede respiro e sale implacabile tra i pini e i bassi cespugli della macchia mediterranea. Ogni tanto mi sposto a lato e mi faccio superare
Per fortuna siamo leggeri perché il sentiero della stella bianca non concede respiro e sale implacabile tra i pini e i bassi cespugli della macchia mediterranea. Ogni tanto mi sposto a lato e mi faccio superare
Gua de Bute, 700 metri, ore 8,45
Gua de Bute, 700 metri, ore 8,45
La punta dell’Argentea spunta al di là dei pini e ogni tanto si nasconde dietro le nuvole
La punta dell’Argentea spunta al di là dei pini e ogni tanto si nasconde dietro le nuvole
Rocca Turchina, Collettassa, ...
Rocca Turchina, Collettassa, ...
... un milite della Croce Rossa sale per un breve tratto con noi
... un milite della Croce Rossa sale per un breve tratto con noi
Un po’ oltre la Collettassa abbandoniamo la stella bianca che si arrampica ripidissima sulla cima e prendiamo i tre pallini rossi che vanno al Rifugio Argentea
Un po’ oltre la Collettassa abbandoniamo la stella bianca che si arrampica ripidissima sulla cima e prendiamo i tre pallini rossi che vanno al Rifugio Argentea
Le nuvole che salgono dal mare si sono fermate più in basso e sull’Alta Via splende il sole. E’ una di quelle classiche giornate dove il tempo è più bello sul versante padano piuttosto che su quello marino
Le nuvole che salgono dal mare si sono fermate più in basso e sull’Alta Via splende il sole. E’ una di quelle classiche giornate dove il tempo è più bello sul versante padano piuttosto che su quello marino
9,45. Il rifugio è in festa: militi, volontari, marciatori italiani, danesi, tedeschi, un grande gazebo bianco e tanta roba da mangiare: pane e formaggio tenero, pomodori, focaccia, pane e marmellata, pane e nutella, the caldo, zuccherini e limone e forse dimentico qualcosa. E’ la prima volta che apprezzo il ristoro, che mangio tre fette di pane una dopo l’altra, che mi fermo a guardare la gente. Prima non avevo mai avuto tempo
9,45. Il rifugio è in festa: militi, volontari, marciatori italiani, danesi, tedeschi, un grande gazebo bianco e tanta roba da mangiare: pane e formaggio tenero, pomodori, focaccia, pane e marmellata, pane e nutella, the caldo, zuccherini e limone e forse dimentico qualcosa. E’ la prima volta che apprezzo il ristoro, che mangio tre fette di pane una dopo l’altra, che mi fermo a guardare la gente. Prima non avevo mai avuto tempo
Lasciamo il rifugio e prendiamo il sentiero dei tre pallini rossi che attraversa le praterie e scende dolcemente verso est fino a incontrare, dopo la fonte Leone, anche la V bianca (Arenzano - Rocca Vaccaria)
Lasciamo il rifugio e prendiamo il sentiero dei tre pallini rossi che attraversa le praterie e scende dolcemente verso est fino a incontrare, dopo la fonte Leone, anche la V bianca (Arenzano - Rocca Vaccaria)
Prossima tappa il Passo della Gava che raggiungiamo alle 11,10. Anche qui un posto di ristoro, tanti volontari e tanti partecipanti. A servire le trenette col pesto è la prima cittadina di Arenzano. Una coppia tedesca avvolge con impegno le trenette sulla forchetta e si scambia sguardi beati
Prossima tappa il Passo della Gava che raggiungiamo alle 11,10. Anche qui un posto di ristoro, tanti volontari e tanti partecipanti. A servire le trenette col pesto è la prima cittadina di Arenzano. Una coppia tedesca avvolge con impegno le trenette sulla forchetta e si scambia sguardi beati
Prendiamo la sterrata e poi il sentiero che scende verso Arenzano ...
Prendiamo la sterrata e poi il sentiero che scende verso Arenzano ...
... passando dal Centro Ornitologico dove è stato allestito il terzo ristoro
... passando dal Centro Ornitologico dove è stato allestito il terzo ristoro
Tra noi e il mare si stende una cortina di nuvole
Tra noi e il mare si stende una cortina di nuvole
Pian del Curlo, Torre dei Saraceni, Bambin di Praga. La nostra fatica si conclude ad Arenzano alle 13,15 dopo 19 chilometri e mezzo e oltre mille metri dislivello
Pian del Curlo, Torre dei Saraceni, Bambin di Praga. La nostra fatica si conclude ad Arenzano alle 13,15 dopo 19 chilometri e mezzo e oltre mille metri dislivello
Una bellissima camminata per noi e per le migliaia di partecipanti se una volta arrivati non fossimo stati rattristati dalla notizia che un marciatore belga era stato colpito da malore ed era morto. Noi non ci eravamo accorti di niente e non avevamo visto nè sentito il rumore dell'elicottero di soccorso.
Una bellissima camminata per noi e per le migliaia di partecipanti se una volta arrivati non fossimo stati rattristati dalla notizia che un marciatore belga era stato colpito da malore ed era morto. Noi non ci eravamo accorti di niente e non avevamo visto nè sentito il rumore dell'elicottero di soccorso
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