Foto Croce di San Siro 11 dicembre 2014 |
Cesare, Dino, Sara, Elio, Renato, Paolo, Angela, Lodovico, Giovanni, Gianpiero, Bruno, Giancarlo, Corrado, Gianni, Franca |
Un altro anno è passato e oggi ci ritroviamo per il tradizionale pranzo di Natale del Gruppo.
La vecchia mulattiera che da casa nostra scende a Molassana dove ci siamo dati convegno presso il ponte del Geirato ci regala subito qualche emozione. I mattoni sono viscidi, impastati di fango e tanto scivolosi che è più facile cadere che restare in piedi. L’appuntamento è a un’ora più tarda del solito perché la gita è breve e vicina. Il cielo è quasi del tutto sereno e l’aria mite. Ho fatto bene a lasciare nell’armadio l’abbigliamento invernale perché più tardi mi ritroverò a camminare in maglietta a maniche corte. Siamo un bel gruppo e qualcuno ci raggiungerà cammin facendo |
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Alle 9,15 iniziamo la tranquilla camminata sul sentiero AQ2, prima sulle crose che salgono all’antico acquedotto, poi alla chiesa dell’Assunta e al cimitero di Molassana Alta e, ... |
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... dopo aver abbandonato il condotto e attraversato quelle che una volta erano fasce coltivate, a una grande villa padronale che si affaccia sulla Valbisagno |
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Svoltiamo a sinistra attraverso vecchi casolari accompagnati dal chiocciare delle galline che ci osservano dalla grata del pollaio e risaliamo il bosco su quello che un tempo era un sentiero trafficato perché collegava Struppa a Molassana e permetteva di salire in pellegrinaggio alla Croce di San Siro. Al crocevia dove ci sono i ruderi di una vecchia trattoria l’avanguardia del gruppo prosegue in salita ... |
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... mentre gli altri fanno la breve deviazione che porta ai resti dell’antica torre di avvistamento chiamata il Castelluzzo ... |
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... e alle Terre Rosse. Dieci minuti per andare e dieci per tornare |
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Alle 11, quando arriviamo alla Croce di San Siro dove i primi ci stanno aspettando, le nuvole si contendono l’azzurro del cielo. Maccaja e caldo nonostante il Natale sia ormai prossimo |
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Una breve discesa nel bosco e poi una sterrata che i pastori hanno ridotto a un cumulo di spazzatura (ma possibile che non si possa fare niente?) ci portano alla Curva del Perdono sulla strada di Creto. Poi, chi per asfalto ... |
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... e chi sulla dorsale che sovrasta la strada, ... |
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... arriviamo a Creto ... |
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... e alla trattoria poco prima di mezzogiorno giusto in tempo per sederci a una bella tavolata e iniziare il pranzo. Ma Gianni indugia e si sofferma davanti a una fotografia che ritrae la Sampdoria del 1968. Il proprietario è un ex calciatore della sua squadra del cuore e i ricordi di oltre quarant’anni fa tornano a galla.
Affettato e frisceu, ravioli e gnocchetti di castagne, brasato e dolce. Giovanni recita le sue belle poesie in genovese. Tutto come da tradizione |
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Alle tre ci incamminiamo lungo il percorso del quadrato vuoto rosso e nel bosco abbiamo la sorpresa di trovare un cimitero di macchine che qualche disgraziato si è divertito a far precipitare dall’alto. Poi passiamo a fianco della bella casa isolata e raggiunta solo dal sentiero che è abitata da un amico di Dino e di Bruno ... |
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... e alle 16 siamo a Cartagenova dove salutiamo gli amici e ci diamo appuntamento per giovedì prossimo a Manarola. Un altro anno è passato … |