Foto Sentieri Napoleonici del Beigua 2 gennaio 2015 |
Stefano, Gianni, Franca |
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Era da un po’ che volevamo provare i Sentieri Napoleonici realizzati sul Beigua dall’Ente Parco e oggi, dopo il freddo polare di qualche giorno fa, sembra la giornata ideale. Ci diamo appuntamento con Stefano e passando per Piampaludo e Pratorotondo, con qualche cautela vista la presenza di ghiaccio in alcuni tratti, arriviamo al parcheggio dell’area picnic "Pian di Stella" (m. 1220) poco sotto la vetta del Beigua sul lato a mare. Già l’area picnic è splendida: sullo sfondo le Alpi Marittime e la bianca piramide del Monviso.
Alcuni cartelli presentano i percorsi che sono due, il “rosso” sul versante marino, il “giallo” su quello padano. Si tratta di due anelli distinti, entrambi con partenza e arrivo nello stesso punto, eventualmente collegabili tra loro anche con un breve sentiero durante il percorso. Dagli anelli si staccano delle propaggini che portano a punti panoramici o significativi. L’interesse è storico perchè si ricordano i fatti d’arme tra l’esercito napoleonico e quello austriaco tra il 10 e il 16 aprile del 1800; vedremo se meritano anche dal punto di vista escursionistico. Memori del gelo che ci aveva fatto rinunciare a questa gita ci vestiamo tanto, forse troppo visto che la tramontana ha lasciato il posto a un debole marino che ha mitigato il clima senza rovinare l’azzurro del cielo |
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Itinerario rosso - Alle 9 e un quarto cominciamo con il percorso “rosso”. Il segnavia è il cappello di Napoleone stilizzato ed è simile alla lettera omega dell’alfabeto greco |
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Primo punto significativo è Costa la Corma (ore 9,40) dove ci aspettano un bellissimo panorama sul porto di Savona e la rada di Vado ... |
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... e la storia raccontata sul cippo numero uno |
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E’ un balcone di rocce pini e arbusti, una propaggine nel sentiero ... |
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... che ora torna indietro e poi svolta a sinistra per una breve puntata verso nord fino a toccare la Rocca Becciavè (m. 1175) |
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Altro punto panoramico: le pale eoliche sembrano spilli conficcati sui crinali e all’orizzonte è disegnato il profilo maestoso delle Alpi |
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Scendiamo dal cocuzzolo roccioso e ci rimettiamo sul sentiero che ora scende verso sud perdendo un centinaio di metri di quota ... |
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... e attraversa la strada asfaltata proveniente da Alpicella. I ricordi! Mi vengono in mente le tante marce Alpicella-Beigua che mi hanno vista ansante, accaldata alla partenza e bagnata e infreddolita all’arrivo per via di quella nebbia che ama avvolgere la cima del Beigua, eccitata per l’insolita presenza della folla dei marciatori, oppure semplicemente trepidante spettatrice in attesa che Gianni termini la sua gara. Potrei scommettere che gli stessi ricordi stanno tornando in mente anche a lui … |
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Il sentiero, sempre ben segnato, piega a est ... |
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... e con una breve deviazione sale sul Monte Cavalli (m. 1114). E’ il punto più a sud del tracciato |
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Le chiome sempreverdi di alcuni pini risaltano tra il grigiore dell’erba secca e delle rocce affioranti |
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Ci aspetta il cippo numero due ... |
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... e un panorama super |
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Ritorniamo al nostro anello che ora punta verso nord ... |
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... e ricalca il sentiero del triangolo vuoto rosso Alpicella-Croce del Beigua |
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Siamo arrivati: il navigatore segna una distanza di 5,6 chilometri e un dislivello di 270 metri. Due sono le ore indicate nel cartello, noi abbiamo impiegato un po’ di più per via delle innumerevoli soste per ammirare di qua e di là |
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Itinerario giallo -
Ore 11,30 - Lasciamo gli indumenti in esubero nel bagagliaio della macchina e partiamo per il secondo anello, quello che si snoda sul versante nord |
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Dall’area picnic andiamo alla vicinissima Sella del Beigua (m. 1251). Trattandosi di un’importante crocevia i segnavia si sprecano ma il nostro cappello di Napoleone, questa volta giallo, percorre l’anello in senso antiorario e segue l’Alta Via che prima si snoda tra alti faggi ... |
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... e poi esce in terreno scoperto regalandoci ampi panorami e immagini come quella scattata verso ponente dove tra una fuga di monti immersi in una luce azzurrina si riconosce il profilo del Carmo di Loano |
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Sull’Alta Via una palina in legno indica la deviazione per il Monte Ermetta e il cappello di Napoleone si affianca alla E bianca per raggiungerne la cima ma con una breve deviazione, ben segnalata, da percorrere avanti e indietro, che porta al vicino Bric Veciri (m. 1264) ... |
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... dove ci aspettano il cippo numero tre e i resti di un antico trinceramento dietro il quale i francesi si difendevano dagli assalti austriaci |
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Tornati sui nostri passi proseguiamo sul sentiero per l’Ermetta (m. 1267) ... |
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... che raggiungiamo a mezzogiorno e venti |
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Il panorama è a trecentosessanta gradi |
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Il cippo numero quattro che è l’ultimo di questi sentieri napoleonici ci racconta quanto successe il pomeriggio dell’11 aprile 1800 quando gli austriaci attaccarono i francesi su questa cima e furono respinti, quando i francesi passarono la notte al riparo dei lastroni di pietra (c’era la neve!) e all’alba gelida del 12 aprile furono nuovamente attaccati e riuscirono a resistere |
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La bella Rosa dei Venti che avevamo già potuto ammirare ci conferma che da qui il Monte Bianco non si può vedere perché è coperto dal Gran Paradiso. Prima di lasciare la croce dell’Ermetta apro il libro di vetta e chissà perché lo richiudo subito, senza lasciare una nostra traccia e senza cercare le firme di Emilio ed Enrico che sono saliti quassù un numero inverosimile di volte. Peccato perchè quando me ne accorgo è tardi e stiamo già scendendo dopo una breve sosta per mangiare un panino. Sul sentiero riconosciamo il segno quasi certo del passaggio di un lupo |
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Siamo di nuovo sull’Alta Via ... |
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... che per un tratto è diventata un fiume di ghiaccio ... |
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... e la seguiamo in direzione ponente prima di svoltare a sinistra e intercettare il cerchio rosso Santa Giustina-Croce del Beigua |
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Il Sentiero Napoleonico lo affianca, scende nel bosco dove una palina in legno segnala la possibilità di percorrere il tratto di collegamento con l’itinerario rosso che qui è molto vicino ... |
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... e poi sale ripido, sempre insieme al tracciato di Santa Giustina, ... |
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... fino alla grande Croce Monumentale (m. 1267) |
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Siamo praticamente arrivati. Sulla comoda e larga sterrata della Via Crucis arriviamo alla Sella del Beigua e poi facciamo ritorno alla vicinissima area picnic di Pian di Stella dove alle 14,10 concludiamo il secondo anello. Il navigatore segna una distanza di 6 chilometri e un dislivello di 225 metri |
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I Sentieri Napoleonici del Beigua hanno superato a pieni voti il nostro giudizio. Potendo percorrerli separatamente o insieme sono adatti sia a chi vuole fare tragitti brevi oppure più lunghi, senza comunque essere troppo faticosi perché i dislivelli non sono elevati. Con la neve l’itinerario giallo esposto a nord si presta sicuramente a una bella ciaspolata. Sono ben curati nell’aspetto storico – complimenti a chi se n’è occupato - ricalcano bei sentieri che per noi sono stati per buona parte inediti e in molti tratti offrono panorami veramente notevoli |
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I tracciati dell'escursione rilevati con il gps.
Itinerario rosso: partenza dall'area picnic "Pian di Stella" (poco sotto la cima del Beigua sul versante sud, m. 1220) - Costa la Corma (Cippo N.1) - Rocca Becciavè (m. 1175) - Giare dell'Olio - Monte Cavalli (Cippo N.2, m. 1114) - Pian di Stella.
Itinerario giallo: partenza dall'area picnic "Pian di Stella" (m. 1220) - Sella del Beigua (m. 1251) - Bric Veciri (Cippo N.3, m. 1264) - Monte Ermetta (Cippo N.4, m. 1267) - Alta Via in direzione del Giovo fino a quota 1194 - Valle del Sansobbia (tratto in comune con il segnavia cerchio rosso proveniente da Stella Santa Giustina) - Croce del Beigua (m. 1267) - Sella del Beigua (m. 1251) - Pian di Stella |