Foto Beigua, Veciri, Ermetta 24 gennaio 2015 |
Stefano |
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Da quando vivo a Tiglieto la neve non è più soltanto un piacevole diversivo ma è anche un disagio; l’inverno asciutto e mite che fin qui ci aveva accompagnato non mi dispiaceva ed ero quasi assuefatto all’idea che potesse proseguire su questa falsariga fino alla primavera. Invece due giorni fa mi son dovuto alzare alle quattro di mattina per togliere la neve caduta nella notte e poter così andare a Genova al lavoro; mentre liberavo la strada con la turbina, fradicio di sudore e intontito dal sonno, ero sinceramente scocciato. Stamattina invece sono contento: nella debole luce dell’aurora, dalle finestre di casa mia, scorgo un paesaggio candido e immacolato; tutto è ovattato e silenzioso e anche i rintocchi delle campane giungono fievoli e quasi impercettibili; le tremule luci sulle antenne del Beigua segnano il confine tra la volta celeste e il morbido profilo della montagna; apro la porta e sento nell’aria quell’inconfondibile profumo d’inverno che risveglia i ricordi di tante giornate trascorse sulla neve e che sembra dirmi: non andare oggi sarebbe un delitto! In Valle d’Orba la neve più bella e abbondante si trova all’interno del triangolo Piampaludo-Beigua-Alberola, sostanzialmente per tre semplici motivi: quote relativamente più elevate, maggiore lontananza dal mare e minore esposizione ai venti. Raggiungo così Piampaludo e posteggio la macchina un po’ prima del Laione, in corrispondenza dell’acquedotto oltre il quale la strada non viene più pulita. Ciaspole ai piedi costeggio la Torbiera del Laione (m. 991) ... |
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... e dopo il ponte imbocco a destra l’itinerario segnato con tre pallini gialli. Superata la vecchia casa del grande faggio secolare, salgo nel bosco ammantato di neve ... |
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... e raggiungo il crinale di spartiacque poco sopra Pratorotondo |
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La breve salita che porta al Beigua propone scorci panoramici particolarmente suggestivi, ... |
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... con i bricchi innevati affacciati sul mare (in primo piano il Monte Rama) |
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Paesaggi che solo l’inverno di Liguria sa offrire ... |
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... e che sembrano quadri dipinti a mano ... |
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... in cui l’azzurro del mare si incontra direttamente con il bianco della neve |
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Sul Beigua (m. 1287) si sta davvero bene, non fa particolarmente freddo e non tira vento |
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Dalla Chiesetta Regina Pacis proseguo in direzione ovest lungo l’Alta Via ... |
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... e mi dirigo verso l’altopiano dell’Ermetta trovando una comoda traccia di ciaspole che rende il cammino molto più agevole |
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In prima battuta salgo sul Bric Veciri (m. 1264) ... |
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... da dove con lo sguardo abbraccio tutta la costa da Savona al Capo Mele |
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Poi proseguo verso l’Ermetta ... |
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... trovando qui la miglior neve della giornata, soffice e farinosa |
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Sulla Rosa dei Venti sono indicati i nomi delle montagne direttamente visibili da quassù (m. 1267), dall’arco alpino ... |
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... alle dorsali vicine e lontane dell’Appennino Ligure |
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Sotto un sole splendente ... |
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... seguo la comoda traccia fino a reincontrare l’Alta Via ... |
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... e, alla Sella del Beigua (m. 1251), prendo sulla sinistra l’itinerario per Piampaludo segnato con la X gialla |
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Il breve tratto che porta al Colle Cascina (pendici meridionali del Monte Grosso, m. 1209) è assai pittoresco snodandosi in gran parte all’interno di una galleria di rami carichi di neve |
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Infine tranquilla discesa alla Torbiera del Laione ... |
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... e ritorno alla macchina dopo quasi cinque ore di cammino a conclusione di una ciaspolata molto ben riuscita: le condizioni della neve e del tempo oggi erano veramente perfette |