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Foto Scaletta 11 agosto 2015
Stefano
Sono passati tanti anni dall’ultima volta che ho fatto una gita in Val Maira e stamattina, mentre percorrevo in auto la tortuosa provinciale che da Dronero sale ad Acceglio, era per me come scoprire un mondo antico ancora incontaminato, lontano dal turismo di massa. Già Dronero vale di per sé una visita, con il suo bel centro storico e con il caratteristico ponte merlato detto anche il “Ponte del Diavolo”: fu in questo collegio elettorale che Giolitti, i cui avi erano della Val Maira, venne eletto più volte deputato; e fu grazie al suo interessamento che vennero costruiti il ponte nuovo sulla Maira e la linea ferroviaria Busca-Dronero, oggi dismessa. La media valle è un susseguirsi di brevi radure alternate a profonde gole rocciose, sopra le quali spuntano qua e là antichi villaggi di pietra tenacemente aggrappati ai fianchi della montagna. L’alta valle vede invece il diramarsi di alcuni grandi vallate laterali come il Vallone d’Elva, il Vallone di Marmora e il Vallone di Unerzio: io risalgo quest’ultimo che si stacca presso Acceglio in destra orografica e, dopo aver superato le piccole borgate di Chialvetta, Pratorotondo e Viviere, posteggio la macchina a lato di un tornante dove termina l'asfalto e inizia lo sterrato (m. 1813)
Sono passati tanti anni dall’ultima volta che ho fatto una gita in Val Maira e stamattina, mentre percorrevo in auto la tortuosa provinciale che da Dronero sale ad Acceglio, era per me come scoprire un mondo antico ancora incontaminato, lontano dal turismo di massa. Già Dronero vale di per sé una visita, con il suo bel centro storico e con il caratteristico ponte merlato detto anche il “Ponte del Diavolo”: fu in questo collegio elettorale che Giolitti, i cui avi erano della Val Maira, venne eletto più volte deputato; e fu grazie al suo interessamento che vennero costruiti il ponte nuovo sulla Maira e la linea ferroviaria Busca-Dronero, oggi dismessa. La media valle è un susseguirsi di brevi radure alternate a profonde gole rocciose, sopra le quali spuntano qua e là antichi villaggi di pietra tenacemente aggrappati ai fianchi della montagna. L’alta valle vede invece il diramarsi di alcuni grandi vallate laterali come il Vallone d’Elva, il Vallone di Marmora e il Vallone di Unerzio: io risalgo quest’ultimo che si stacca presso Acceglio in destra orografica e, dopo aver superato le piccole borgate di Chialvetta, Pratorotondo e Viviere, posteggio la macchina a lato di un tornante dove termina l'asfalto e inizia lo sterrato (m. 1813)
Il cielo è cupo e grigio nonostante tutti i siti meteo prevedessero per oggi sole splendente: "Soleggiato con modesti annuvolamenti pomeridiani sui rilievi" recitava ieri il bollettino di un noto sito piemontese che fornisce sempre previsioni puntuali e attendibili; e invece oggi resterà nuvoloso per gran parte della giornata ... con modesti raggi di sole pomeridiani sui rilievi. Un po' contrariato mi metto in cammino lungo la strada sterrata che porta a Prato Ciorliero ...
Il cielo è cupo e grigio nonostante tutti i siti meteo prevedessero per oggi sole splendente: "Soleggiato con modesti annuvolamenti pomeridiani sui rilievi" recitava ieri il bollettino di un noto sito piemontese che fornisce sempre previsioni puntuali e attendibili; e invece oggi resterà nuvoloso per gran parte della giornata ... con modesti raggi di sole pomeridiani sui rilievi. Un po' contrariato mi metto in cammino lungo la strada sterrata che porta a Prato Ciorliero ...
... fino a imboccare sulla destra l'itinerario S10 per il Passo dell'Escalon e per il Colle della Scaletta (palina segnaletica). Il sentiero sale a mezzacosta in un bel boschetto di larici lasciandosi in basso a sinistra l'amena conca di Prato Ciorliero dove si trovano i resti di edifici militari e di baraccamenti per la truppa
... fino a imboccare sulla destra l'itinerario S10 per il Passo dell'Escalon e per il Colle della Scaletta (palina segnaletica). Il sentiero sale a mezzacosta in un bel boschetto di larici lasciandosi in basso a sinistra l'amena conca di Prato Ciorliero dove si trovano i resti di edifici militari e di baraccamenti per la truppa
Con un traverso in diagonale abbastanza ripido si esce dal lariceto ...
Con un traverso in diagonale abbastanza ripido si esce dal lariceto ...
... e si entra nel Vallone di Costa Denti dove trascuro le diramazioni a sinistra per il Colle Oserot e per la Colletta Vittorio
... e si entra nel Vallone di Costa Denti dove trascuro le diramazioni a sinistra per il Colle Oserot e per la Colletta Vittorio
Più in alto il tracciato si sposta sulla sinistra orografica del vallone e con alcuni tornanti rimonta un canale che termina al Passo dell'Escalon (m. 2415)
Più in alto il tracciato si sposta sulla sinistra orografica del vallone e con alcuni tornanti rimonta un canale che termina al Passo dell'Escalon (m. 2415)
Mano a mano che salgo la copertura nuvolosa si fa sempre più bassa e opprimente: ormai sono rassegnato a percorrere gli ultimi duecento metri di dislivello avvolto in un gran nebbione
Mano a mano che salgo la copertura nuvolosa si fa sempre più bassa e opprimente: ormai sono rassegnato a percorrere gli ultimi duecento metri di dislivello avvolto in un gran nebbione
In breve raggiungo il Colle della Scaletta (m. 2614) che si apre sullo spartiacque Maira-Stura tra il Monte Vanclava (a nord) e il Monte Scaletta (a sud): qui incontro il Sentiero "Roberto Cavallero", un tracciato escursionistico ad anello percorribile in cinque tappe e dedicato alla memoria di un giovane alpinista caduto su queste montagne nel 1991
In breve raggiungo il Colle della Scaletta (m. 2614) che si apre sullo spartiacque Maira-Stura tra il Monte Vanclava (a nord) e il Monte Scaletta (a sud): qui incontro il Sentiero "Roberto Cavallero", un tracciato escursionistico ad anello percorribile in cinque tappe e dedicato alla memoria di un giovane alpinista caduto su queste montagne nel 1991
Svolto quindi a sinistra e seguo il Sentiero Cavallero (SRC) che con una ripida serpentina risale il crestone settentrionale del Monte Scaletta: tra gli sfasciumi affiorano ancora grovigli intricati di filo spinato, resti degli appostamenti difensivi degli anni Trenta; a guardia del colle si trova una tipica casermetta di quegli anni, appollaiata sotto uno sperone roccioso del Vanclava
Svolto quindi a sinistra e seguo il Sentiero Cavallero (SRC) che con una ripida serpentina risale il crestone settentrionale del Monte Scaletta: tra gli sfasciumi affiorano ancora grovigli intricati di filo spinato, resti degli appostamenti difensivi degli anni Trenta; a guardia del colle si trova una tipica casermetta di quegli anni, appollaiata sotto uno sperone roccioso del Vanclava
I segnavia rosso-azzurri del SRC conducono all’imbocco di una buia galleria militare che attraversa la cresta dello Scaletta da parte a parte: tiro fuori dal mio zaino una piccola torcia alimentata a manovella e percorro così lo stretto cunicolo
I segnavia rosso-azzurri del SRC conducono all’imbocco di una buia galleria militare che attraversa la cresta dello Scaletta da parte a parte: tiro fuori dal mio zaino una piccola torcia alimentata a manovella e percorro così lo stretto cunicolo
Alla nebbia si aggiungono ora folate di tramontana fredda e umida: avessi un berretto di lana e dei pantaloni lunghi li metterei subito. Tra parapetti di pietre e salti rocciosi ...
Alla nebbia si aggiungono ora folate di tramontana fredda e umida: avessi un berretto di lana e dei pantaloni lunghi li metterei subito. Tra parapetti di pietre e salti rocciosi ...
... sbuco sulla spianata sommitale della montagna. Una rude croce fatta con due pezzi di mitraglia e i blocchi di calcestruzzo dell’osservatorio di vetta mi annunciano che sono arrivato sul Monte Scaletta (m. 2840): ovviamente panorama zero
... sbuco sulla spianata sommitale della montagna. Una rude croce fatta con due pezzi di mitraglia e i blocchi di calcestruzzo dell’osservatorio di vetta mi annunciano che sono arrivato sul Monte Scaletta (m. 2840): ovviamente panorama zero
Inizia qui la parte più spettacolare della gita e cioè il tratto in cui il SRC si snoda lungo l’articolata cresta sud spostandosi ora sul lato della Maira, ora su quello dello Stura. Non si incontrano vere difficoltà ma è comunque bene prestare attenzione (EE) soprattutto in caso di terreno bagnato: alcuni salti rocciosi ...
Inizia qui la parte più spettacolare della gita e cioè il tratto in cui il SRC si snoda lungo l’articolata cresta sud spostandosi ora sul lato della Maira, ora su quello dello Stura. Non si incontrano vere difficoltà ma è comunque bene prestare attenzione (EE) soprattutto in caso di terreno bagnato: alcuni salti rocciosi ...
... e brevi passaggi su cenge leggermente esposte sono attrezzati con catene
... e brevi passaggi su cenge leggermente esposte sono attrezzati con catene
La nebbia si dirada ...
La nebbia si dirada ...
... e lascia il posto a scorci “dolomitici” molto suggestivi ...
... e lascia il posto a scorci “dolomitici” molto suggestivi ...
... mentre in basso a destra compaiono finalmente i Laghi Inferiori di Roburent
... mentre in basso a destra compaiono finalmente i Laghi Inferiori di Roburent
Il sentiero è ben marcato e ottimamente segnato ...
Il sentiero è ben marcato e ottimamente segnato ...
... e procede tra pinnacoli ...
... e procede tra pinnacoli ...
... e torrioni rocciosi ...
... e torrioni rocciosi ...
... per attraversare infine a mezzacosta le pendici sud-occidentali della Rocca Peroni; in fondo, tra la Rocca e il Bric, si apre l’insellatura di Passo Peroni (m. 2578) che si raggiunge al termine di una ripidissima risalita
... per attraversare infine a mezzacosta le pendici sud-occidentali della Rocca Peroni; in fondo, tra la Rocca e il Bric, si apre l’insellatura di Passo Peroni (m. 2578) che si raggiunge al termine di una ripidissima risalita
Alle mie spalle, appena sotto il Colle di Roburent illuminato dal sole, si scorge anche il Lago Superiore
Alle mie spalle, appena sotto il Colle di Roburent illuminato dal sole, si scorge anche il Lago Superiore
Superato il Passo Peroni, l’itinerario piega a sinistra (ovest)
Superato il Passo Peroni, l’itinerario piega a sinistra (ovest)
Con una leggera salita raggiunge dapprima il Bivacco Due Valli (m. 2620) e, subito dopo, il Passo la Croce (m. 2645) ...
Con una leggera salita raggiunge dapprima il Bivacco Due Valli (m. 2620) e, subito dopo, il Passo la Croce (m. 2645) ...
... da dove si ha una panoramica del vallone da percorrere al ritorno
... da dove si ha una panoramica del vallone da percorrere al ritorno
Alcune catene facilitano la discesa lungo un ripido e malagevole canalino terroso (nessuna difficoltà) che conduce alla sottostante Colletta Vittorio (m. 2522)
Alcune catene facilitano la discesa lungo un ripido e malagevole canalino terroso (nessuna difficoltà) che conduce alla sottostante Colletta Vittorio (m. 2522)
Begli scorci paesaggistici si aprono sulla dirimpettaia Rocca Brancia, avvolta dalla nebbia, e sul Colle Oserot
Begli scorci paesaggistici si aprono sulla dirimpettaia Rocca Brancia, avvolta dalla nebbia, e sul Colle Oserot
Dalla Colletta Vittorio ...
Dalla Colletta Vittorio ...
... inizia la discesa conclusiva
... inizia la discesa conclusiva
A quota 2270 si incontra la Caserma dell’Escalon ...
A quota 2270 si incontra la Caserma dell’Escalon ...
... utilizzata negli anni trenta dalla Guardia alla Frontiera a presidio del Vallo Alpino
... utilizzata negli anni trenta dalla Guardia alla Frontiera a presidio del Vallo Alpino
Al suo interno resistono ancora affreschi di propaganda bellica perfettamente conservati: in questo dipinto sono raffigurati presidi di alta montagna sormontati dal motto della G.A.F.
Al suo interno resistono ancora affreschi di propaganda bellica perfettamente conservati: in questo dipinto sono raffigurati presidi di alta montagna sormontati dal motto della G.A.F.
In quest’altro, che oggi può far sorridere ma che ai tempi era motivo d’orgoglio, sono rappresentate le Forze Armate d’Italia che il fascismo esaltava come strumento di guerra formidabile e potentissimo
In quest’altro, che oggi può far sorridere ma che ai tempi era motivo d’orgoglio, sono rappresentate le Forze Armate d’Italia che il fascismo esaltava come strumento di guerra formidabile e potentissimo
All’uscita dalla caserma mi accolgono i modesti raggi di sole pomeridiani sparsi sui rilievi ...
All’uscita dalla caserma mi accolgono i modesti raggi di sole pomeridiani sparsi sui rilievi ...
... che mi accompagnano, bontà loro, nell’ultimo tratto di discesa
... che mi accompagnano, bontà loro, nell’ultimo tratto di discesa
Alla ricongiunzione con l’itinerario dell’andata posso vedere il Monte Scaletta finalmente sgombro dalle nubi
Alla ricongiunzione con l’itinerario dell’andata posso vedere il Monte Scaletta finalmente sgombro dalle nubi
Infine tranquillo ritorno alla macchina ...
Infine tranquillo ritorno alla macchina ...
... in un ambiente bucolico e riposante
... in un ambiente bucolico e riposante
E’ stata sicuramente un gita molto interessante, sia sotto il profilo ambientale che sotto l’aspetto storico. Peccato soltanto che le nuvole e la nebbia abbiano tolto colore e vitalità al paesaggio: ma è andata bene lo stesso
E’ stata sicuramente un gita molto interessante, sia sotto il profilo ambientale che sotto l’aspetto storico. Peccato soltanto che le nuvole e la nebbia abbiano tolto colore e vitalità al paesaggio: ma è andata bene lo stesso
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza dal tornante a sinistra tra Viviere e Prato Ciorliero dove termina l’asfalto e inizia lo sterrato (m. 1813, circa 6 km sopra Acceglio) - strada sterrata per Prato Ciorliero fino all’imbocco del sentiero a destra per il Colle della Scaletta (itinerario S10, palina segnaletica) - pendici meridionali della Costa Denti (trascurare i bivii a sinistra per il Colle Oserot e per il Colle Vittorio, paline segnaletiche) - Passo dell’Escalon (m. 2415) - Colle della Scaletta (m. 2614, inizio del tratto del Sentiero Roberto Cavallero) - crestone settentrionale del Monte Scaletta - attraversamento galleria militare (necessaria una torcia) - Monte Scaletta (m. 2840) - cresta di spartiacque Maira-Stura (passaggi attrezzati con catene, difficoltà EE) - pendici sud-occidentali della Rocca Peroni - Passo Peroni (m. 2578) - Bivacco Due Valli (m. 2620) - Passo la Croce (m. 2645) - Colletta Vittorio (m. 2522) - Caserma dell’Escalon (m. 2270) - incontro con l’itinerario S10 (chiusura dell’anello) e discesa per lo stesso percorso dell’andata
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza dal tornante a sinistra tra Viviere e Prato Ciorliero dove termina l’asfalto e inizia lo sterrato (m. 1813, circa 6 km sopra Acceglio) - strada sterrata per Prato Ciorliero fino all’imbocco del sentiero a destra per il Colle della Scaletta (itinerario S10, palina segnaletica) - pendici meridionali della Costa Denti (trascurare i bivii a sinistra per il Colle Oserot e per il Colle Vittorio, paline segnaletiche) - Passo dell’Escalon (m. 2415) - Colle della Scaletta (m. 2614, inizio del tratto del Sentiero Roberto Cavallero) - crestone settentrionale del Monte Scaletta - attraversamento galleria militare (necessaria una torcia) - Monte Scaletta (m. 2840) - cresta di spartiacque Maira-Stura (passaggi attrezzati con catene, difficoltà EE) - pendici sud-occidentali della Rocca Peroni - Passo Peroni (m. 2578) - Bivacco Due Valli (m. 2620) - Passo la Croce (m. 2645) - Colletta Vittorio (m. 2522) - Caserma dell’Escalon (m. 2270) - incontro con l’itinerario S10 (chiusura dell’anello) e discesa per lo stesso percorso dell’andata
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