Foto Anello Alta Val d'Orba 20 agosto 2015 |
Gianni, Franca |
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Il cielo è terso e l’aria frizzante. L’ideale per fare un lungo giro sulle cime che circondano Vara.
Seguiamo dapprima il sentiero del rombo giallo vuoto (ore 8,20) ... |
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... che scende e scavalca l’Orba sulla passerella in ferro recentemente messa in sicurezza con la sostituzione di alcuni tratti di pavimento corroso dalla ruggine, ... |
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... risale in località Dano attraversando o seguendo la strada asfaltata e l’abbandona definitivamente con una svolta a sinistra che punta a sud verso il crinale e il Monte Rama |
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Da questo sentiero del rombo giallo, a quota 900 se ne stacca un altro sulla sinistra: è l’antica mulattiera per Cima del Pozzo che nel 1995 - quando è stato costruito il riparo che noi abbiamo sempre chiamato “rifugetto” - era percorribile addirittura col trattore. Abbandonato da allora è stato in parte cancellato una vegetazione rigogliosa e vorace. L’anno scorso, dopo tanti anni, eravamo saliti a naso nel bosco fitto senza trovare il percorso originale ma raggiungendo comunque Cima del Pozzo. Oggi proveremo di nuovo. Nel primo tratto, fino all’attraversamento di un “fiume di pietre”, il sentiero è ancora evidente nonostante l’erba alta |
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Peccato per la fonte che si trovava lungo il percorso: il grande masso scavato come una bacinella che un tubo in gomma riempiva con l’acqua della sorgente è asciutto e pieno di terra. Poi il sentiero s’infila nel bosco e si perde ma Gianni, che ha più intuito di me, riesce comunque a trovarne le tracce, in alcuni punti riconoscibili |
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Sbuca infine sul crinale e si congiunge all’Alta Via nei pressi del Passo Notua, vicino al Riparo Cima del Pozzo (ore 10,40) |
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Il percorso si snoda ora sull’Alta Via, oggi discretamente affollata, che percorriamo in direzione levante.
Conosciamo bene questi posti a noi così familiari: alle spalle abbiamo il Bric Sciue Gianche, ... |
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... davanti il Passo Pian di Lerca. Eppure ogni volta scopriamo qualcosa di nuovo. Il panorama si allarga a trecentosessanta gradi ma la visibilità, nonostante la splendida giornata, non è eccezionale |
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Trascuriamo la deviazione per il Rifugio Argentea, raggiungiamo il Passo della Crocetta ... |
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... e saliamo sulla Rocca Vaccaria |
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Sotto i noi il Bric Tardia di Levante e di Ponente e l’azzurro sfumato del mare |
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Al Passo Vaccaria abbandoniamo l’Alta Via che scende a Casa Tassara e proseguiamo invece sulle ondulazioni del crinale: ... |
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... Reixa, anticima del Reixa, pendici della Cima Faiallo |
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Gianni mi rimprovera per il tempo che perdo per le soste e che a suo dire supera quello impiegato per camminare: fatto sta che arriviamo all’area picnic del Faiallo alle 13,15.
Odore di fumo, di carne alla ciappa, bambini che giocano e grandi impegnati a cucinare. Una leggera brezza che ci fa tirare fuori i pile dallo zaino. Mezz’ora di pausa dedicata al nostro pranzo spartano |
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Traversiamo la provinciale e ci portiamo sull’altro versante dove si snoda il sentiero con i segnavia del cerchio vuoto giallo (San Pietro-Faiallo) e delle crocette gialle (Martina-Faiallo). L’erba tagliata che troviamo nel primissimo tratto ci fa sperare che anche qui il sentiero sia in ordine come quelli del parco. Ma così non è e questi tracciati, che si sviluppano interamente nel comune di Urbe e quindi al di fuori della giurisdizione del Parco del Beigua, ne risentono. Si tratta di un lungo percorso che segue il crinale, nel primo tratto passando più in quota rispetto alla provinciale e scendendo a sfiorarla nei pressi di Case Zanotta, e poi, tra querce noccioli arbusti e tratti scoperti, corre a cavallo tra l’alta valle dell’Orba e quella del Rio Rosto. Per fortuna il cielo si è rannuvolato e ci regala un po’ di frescura |
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A Colla dei Cianetti, dove inizia la strada asfaltata, proseguiamo e incontriamo la Cappella dei Cianetti, il bivio dove i due itinerari si dividono e noi abbandoniamo le crocette gialle per Martina e infine l’incrocio di strade e stradine a quota 900 metri dove lasciamo anche il cerchio giallo per San Pietro. Ho gli occhi fissi sul navigatore e sugli errori della mappa che ho incontrato in questo tratto e che mi propongo di correggere al più presto |
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Siamo sulle alture di Vara Superiore e quindi praticamente a casa: Via Marasca, svolta su via Spelia, ... |
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... di nuovo il bosco, Mondamito, Mrizu, Brescia. Tanti nomi per località fatte anche di una sola casa e che ci portano al punto di partenza: Vara Inferiore |
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Abbiamo fatto un bell’anello di 19 chilometri e 800 metri di dislivello, abbastanza ampio da abbracciare una superficie di quasi 14 chilometri quadrati intorno al tratto superiore dell’Orba |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza dalla piazza della chiesa di Vara Inferiore (m. 672) - ponte pedonale sull’Orba - località Dano - sentiero (non segnato) per la Cima del Pozzo - Passo Notua (Alta Via, m. 1065) - Riparo di Cima del Pozzo (m. 1103) - Passo Pian di Lerca (m. 1034) - Passo della Crocetta (m. 1068) - Rocca Vaccaria (m. 1167) - Passo Vaccaria (m. 1112) - Monte Reixa (m. 1183) - Cian de Toe - Passo del Faiallo (m. 1061) - Bric Dato (m. 1102, cerchio giallo vuoto) - Colla dei Cianetti - Cappella Colla dei Cianetti - Via Marasca - Via Spelia - località Mondamito - località Mrizu - località Brescia - Vara Inferiore
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