Foto Dente 27 agosto 2015 |
Stefano, Gianni, Franca |
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Ci sono itinerari vicino a casa che Stefano non ha mai percorso: la scelta di salire al Dente da Rossiglione è per colmare questa lacuna. Venite anche voi? ci ha chiesto e così ci siamo dati appuntamento alla Sella del Barnè sulla provinciale del Faiallo tra il Dente e il Monte Giallo.
Il Dente da Rossiglione è distante abbastanza da farci scartare l’idea di andare avanti e indietro e preferire invece la traversata. Per questo lasciamo una macchina alla Sella del Barnè e proseguiamo con l’altra fino a Rossiglione dove posteggiamo nel piazzale della stazione. Il tempo è bello ed è tornato il caldo, per fortuna mitigato da una piacevole brezza. Ore 8,40 - Attraversiamo il caratteristico ponte pedonale sullo Stura ... |
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... e il bel borgo antico di Rossiglione Inferiore fino a trovare, sulla provinciale, il segnavia del rombo giallo pieno |
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Il percorso si snoda da nord a sud sulla linea di spartiacque, tra lo Stura e il Gargassa fino al Passo Fruia e tra lo Stura e l’Orba dal Passo Fruia al Dente: lo Stura sulla nostra sinistra e cioè a est, il Gargassa prima e l’Orba poi sulla destra e cioè a ovest.
Dapprincipio l’ambiente è bucolico: il bosco, i pascoli, ... |
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... la radura della cascina Broglio dove abbiamo un attimo di incertezza sul percorso perché i segnavia, ben visibili e pitturati di recente, nei bivi sono invece carenti, ... |
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... grandi alberi di castagno che costeggiano l’ampia mulattiera ... |
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... e di nuovo praterie verdeggianti |
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Poi si inasprisce e rimangono solo i ciuffi dei bassi pini contorti a dare un po’ di colore ai sassi del sentiero che corre a mezzacosta sulla val Gargassa. E’ una zona particolare quella disegnata dal torrente Gargassa, uno dei paesaggi più sorprendenti del Parco del Beigua che ricorda valli esotiche molto distanti dal nostro Appennino |
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Uno degli aspetti più curiosi di questo luogo è dato dalle rocce che formano la valle e che ne fanno un sito di grande interesse geologico. Si tratta di conglomerato (la stessa del promontorio di Portofino e dei torrioni del castello della Pietra di Vobbia), una formazione sedimentaria costituita da una matrice di fine cemento che incorpora ciottoli di maggiori dimensioni. Sono i depositi di un antico fiume, vecchio di milioni di anni, che in questi luoghi ha formato strati assai spessi, adesso tagliati dal torrente Gargassa (tratto da un articolo di genova.mentelocale.it) |
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Superiamo il colletto Mayolo (o Colla della Zucca)(ore 10,15) e quando il sentiero sale ripido tra l’erba alta punteggiata qua e là da radi pini e bassi cespugli raggiungiamo i ruderi di Pràa Soudàa. “Prato consolidato” con scarsa vegetazione e dove la terra si presenta compatta e argillosa. Il nostro sentiero corre sullo spartiacque e qualche volta si tiene più basso e attraversa a mezzacosta la Val Gargassa. Qui troviamo i ruderi della Cascina Viotta che prende il nome dalla famiglia Viotta, che fu fra le otto famiglie consortili che ebbero il potere in Rossiglione Superiore tra il ‘300 e il’700. Trovo queste note sul libro Beigua Geopark di Andrea Parodi e che l’autore ha tratto dall’Atlante toponomastico delle valli Stura e Orba |
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A mezzogiorno meno un quarto sbuchiamo sulla stradina asfaltata che arriva da Campoligure e va ai pascoli del Monte Pavaglione |
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Il Dente è lontanissimo e il ritardo sulla tabella di marcia pauroso: colpa mia, colpa di Gianni, non certo di Stefano che comincia a guardare l’orologio e pensa a Chiara e Alessandro che lo aspettano |
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Mi sembrano pascoli magri, dove le mucche faticano a trovare di che saziarsi, circondati da terreno incolto con l’erba alta e secca e con una grande stalla: Ca’ dei Prai, casa dei prati |
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La fretta di arrivare al Passo Fruia ormai vicino ci fa accelerare il cammino ma io tribolo lo stesso perché se Stefano fosse solo volerebbe.
Importante crocevia di antiche mulattiere, è noto anche come Colla di Masca, Passo Fruia o Colle della Frua (la früa è la “ballotta”, la castagna secca che viene consumata bollita). Il toponimo Colle dei Ferri (Colla di Fèri) trae origine dal fatto che qui transitavano i portatori di ferro (spallaroli) provenienti dalle ferriere della Valle Stura (dal libro Beigua Geopark di Andrea Parodi e dall’Atlante toponomastico delle valli Stura e Orba). Aggiungo solo che masca significa strega e qui intorno c’erano evidentemente tante streghe visto che il toponimo ricorre in più punti: Colle di Masca ma anche Colle di Cima Masca e Bric di Masca. Questo passo segna la fine dello spartiacque Stura-Gargassa e l’inizio di quello tra lo Stura e l’Orba |
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Ormai ci sentiamo vicini alla nostra meta: siamo sul percorso fatto appena due settimane fa quando con Gianni sono salita al Dente da Masone. La pioggia ha riempito fino all’orlo le vasche dell’abbeveratoio, ... |
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... il Dente si avvicina e siamo alla sella di Prato della Saliera. Contorniamo il Bric Dentino ... |
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... e affrontiamo la ripida salita lungo le pendici nord del Dente |
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Ore 14,20 - Eccoci arrivati! La macchina è laggiù in basso, sulla strada del Faiallo |
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Il mare si perde nella foschia, il promontorio di Portino sembra galleggiare sospeso sul mare. Un venticello leggero mitiga l’afa. Verso nord possiamo osservare l’interminabile percorso appena compiuto |
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Ed ora giù lungo il ripido sentiero della via diretta che corre tra le rocce del versante est ... |
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... fino a raggiungere, e intanto si sono fatte le tre, la Sella del Barnè e la nostra macchina |
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Quasi 15 chilometri lo sviluppo della traversata, quasi 1100 i metri di dislivello percorsi in salita, oltre cinque ore di cammino effettivo (ma i tempi sono sicuramente dilatati). Ambiente vario e mai monotono |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps. Partenza dalla stazione ferroviaria di Rossiglione (m. 288) - ponte pedonale sullo Stura - Cascina Broglio (m. 456) - spartiacque Stura-Gargassa - mezzacosta sul versante del Gargassa - Colletto Mayolo (o Colla della Zucca, m. 551) - Pra Sodato (o Pràa Soudàa, m. 717) - mezzacosta sul versante del Gargassa - ruderi di Cascina Viotta (m. 678) - spartiacque Stura-Gargassa - Costa della Cipolla - sella Maslin-Pavaglione (m. 799) - strada asfaltata (pendici sud-orientali del Pavaglione) - stalla di Cà di Prai - abbeveratoi presso una sella erbosa (spartiacque Masca-Gargassa, m 818) - mezzacosta sul versante del Vallone di Masca - Colla di Masca (o Passo Fruia, o Colle dei Ferri, m. 822) - spartiacque Stura-Orba - sella di Prato della Saliera (o Pràa dra Sarèra, m. 822) - pendici orientali del Bric Dentino (o Bric della Saliera) - pendici nord del Dente - Bric del Dente (m. 1107) - discesa lungo la cresta est del Dente (“Via Diretta del Dente”, segnavia: linea rossa) - incrocio con Alta Via - Sella del Barnè (strada provinciale del Faiallo, m. 894) |