Foto Grosso e Beigua 8 settembre 2015 |
Gianni, Franca |
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Anche questa di oggi si preannuncia come una piacevole camminata senza pretese. Il tempo, quando usciamo di casa a Vara, è splendido.
Alle 9,15 posteggiamo la macchina un po’ prima del Laione e seguiamo il sentiero della X gialla (Piampaludo-Beigua) che nella parte iniziale si snoda un po’ sopra e un po’ sotto la strada asfaltata che va a Pratorotondo e appena oltre la torbiera del Laione si stacca sulla destra prendendo quota rapidamente.
Alcune signore fanno conversazione sedute sulle loro sedie pieghevoli sistemate a bordo strada e che presto verranno riposte nel bagagliaio dell'auto: un quadretto curioso a quest’ora del mattino che qui non ha ancora conosciuto i raggi del sole e della notte conserva l’aria fine e pungente. Il mistero è presto spiegato quando incontriamo un fungaiolo che scende: c’è chi cerca ancora nel bosco e chi preferisce fare salotto |
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Più in alto – quando siamo partiti l’altimetro segnava 950 e ora 1170 – il sentiero diventa una sterrata percorsa dai mezzi che arrivano a una cascina ristrutturata. Resterà tale, con i solchi lasciati dalle ruote dei camion, fino al Beigua. La sterrata all’inizio è ripida, poi spiana alla radura di Colle Cascina dove abbandoniamo la X gialla (la riprenderemo dopo) ... |
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... per seguire il sentiero dei tre pallini gialli che sale al Grosso. Lasciamo il bosco sotto di noi e saliamo sui prati costellati di massi ... |
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... fino a raggiungere la Madonnina sistemata sul cippo (ore 10,45), mentre le nuvole che intanto sono salite dal mare pennellano di bianco l’azzurro del cielo |
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Tornati velocemente sui nostri passi ... |
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... riprendiamo a Colle Cascina la X gialla che in breve ci accompagnerà alla Sella del Beigua ... |
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... e poi alla chiesetta (ore 11,40): ... |
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... sul monumento dedicato agli alpini troviamo una targa nuova, commovente, dedicata ai dispersi in Russia che sembrano essere ormai dimenticati e che recita : nessuno saprà mai la vostra storia … che un sasso almen di voi serbi memoria |
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Ora seguiamo per un tratto l’Alta Via e ... |
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... poco sotto la cima del Beigua ci mettiamo a sedere sui sassi per sbocconcellare un panino, ... |
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... ma l’abbandoniamo presto per il Sentiero Natura che gira a sinistra e si infila in un bellissimo e arioso bosco di faggi |
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La cosa curiosa è che a terra ci sono tantissime foglie ancora verdi, probabilmente strappate alla pianta dalla grandine di alcuni giorni fa |
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E’ un percorso davvero piacevole che ci porta a quella che da sempre chiamiamo la casa del faggio per via dell’albero secolare che sembra fargli da guardia: è la casa di Cian du Ni |
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Il resto non ha storia: la deviazione per osservare da vicino la Torbiera del Laione, qualche curva e ritroviamo la macchina (ore 13,50). 10 chilometri scarsi, dislivello 400 metri |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza dalla Torbiera del Laione (2,5 km sopra Piampaludo, m. 991) - svolta a destra sul sentiero per il Monte Beigua (segnavia X gialla) - pendici sud-orientali del Grosso - pendici sud-occidentali del Grosso (Colle Cascina, m. 1209) - Monte Grosso (m. 1265) - Colle Cascina - Sella del Beigua (m. 1251) - Monte Beigua (Chiesetta Regina Pacis, m. 1287) - Alta Via verso Pratorotondo - svolta a sinistra sul “Sentiero Natura” (segnavia tre pallini gialli) - Torbiera del Laione |