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Foto Bertrand 8 ottobre 2015
Stefano
La rete di sentieri che parte da Upega e che si dirama a ventaglio nello splendido Bosco delle Navette è ampia e ben tenuta: offre varie alternative per raggiungere le due cime maggiori della zona, la Bertrand e la Missun, e anche nella stagione invernale si presta perfettamente per le escursioni con le ciaspole. Oggi sono salito alla Bertrand percorrendo in gran parte mulattiere che ancora non conoscevo e che mi hanno permesso di compiere un bellissimo giro in questo angolo di Alpi Liguri del tutto estraneo al turismo di massa e ricco di natura incontaminata. Upega, raggiungibile in auto attraverso l’ardita provinciale realizzata negli anni cinquanta per lo sfruttamento del legname, è un caratteristico paesino di montagna con le case in pietra addossate l’una all’altra. Di etnia e di lingua brigasca, e quindi più ligure che piemontese, appartenne alla Contea di Nizza durante il Regno di Sardegna e al comune di Briga Marittima durante il Regno d’Italia. Dopo la sconfitta militare e la cessione dell’alta Roia alla Francia, passò alla provincia di Cuneo unitamente alle borgate di Piaggia e di Carnino con le quali costituì il nuovo comune di Briga Alta. A Upega parcheggio la macchina nella piazzetta sopra la chiesa (m. 1297) e dopo un breve tratto di ripida strada asfaltata imbocco, presso un tornante a destra, una bella e antica mulattiera (segni bianco-rossi). Superati due piloni votivi, ...
La rete di sentieri che parte da Upega e che si dirama a ventaglio nello splendido Bosco delle Navette è ampia e ben tenuta: offre varie alternative per raggiungere le due cime maggiori della zona, la Bertrand e la Missun, e anche nella stagione invernale si presta perfettamente per le escursioni con le ciaspole. Oggi sono salito alla Bertrand percorrendo in gran parte mulattiere che ancora non conoscevo e che mi hanno permesso di compiere un bellissimo giro in questo angolo di Alpi Liguri del tutto estraneo al turismo di massa e ricco di natura incontaminata. Upega, raggiungibile in auto attraverso l’ardita provinciale realizzata negli anni cinquanta per lo sfruttamento del legname, è un caratteristico paesino di montagna con le case in pietra addossate l’una all’altra. Di etnia e di lingua brigasca, e quindi più ligure che piemontese, appartenne alla Contea di Nizza durante il Regno di Sardegna e al comune di Briga Marittima durante il Regno d’Italia. Dopo la sconfitta militare e la cessione dell’alta Roia alla Francia, passò alla provincia di Cuneo unitamente alle borgate di Piaggia e di Carnino con le quali costituì il nuovo comune di Briga Alta. A Upega parcheggio la macchina nella piazzetta sopra la chiesa (m. 1297) e dopo un breve tratto di ripida strada asfaltata imbocco, presso un tornante a destra, una bella e antica mulattiera (segni bianco-rossi). Superati due piloni votivi, ...
... procedo tra ampi terrazzamenti e muretti a secco con vista sulla Bertrand e sulla magnifica foresta delle Navette
... procedo tra ampi terrazzamenti e muretti a secco con vista sulla Bertrand e sulla magnifica foresta delle Navette
Il tratturo risale con pendenza regolare il fianco sinistro orografico del Vallone di Upega in direzione dell’evidente Colle delle Selle Vecchie, ben visibile in alto
Il tratturo risale con pendenza regolare il fianco sinistro orografico del Vallone di Upega in direzione dell’evidente Colle delle Selle Vecchie, ben visibile in alto
Il fondo della mulattiera è quanto di meglio si possa chiedere a un tracciato di montagna: fossero sempre così, le suole degli scarponi durerebbero più di vent’anni
Il fondo della mulattiera è quanto di meglio si possa chiedere a un tracciato di montagna: fossero sempre così, le suole degli scarponi durerebbero più di vent’anni
Dopo i ruderi delle Case Nivorina (m. 1606) guado l’omonimo rio ...
Dopo i ruderi delle Case Nivorina (m. 1606) guado l’omonimo rio ...
... e mi porto sul lato opposto del vallone dove, ...
... e mi porto sul lato opposto del vallone dove, ...
... tra le fronde dei larici, si scorge l’imponente Cima di Pertegà con la cresta orlata di neve
... tra le fronde dei larici, si scorge l’imponente Cima di Pertegà con la cresta orlata di neve
La mulattiera, bellissima, riprende a salire immersa nel bosco alternando tratti più ripidi ad altri in falsopiano, ...
La mulattiera, bellissima, riprende a salire immersa nel bosco alternando tratti più ripidi ad altri in falsopiano, ...
... per sbucare poi su un’ampia radura non lontana dal colle. I segni bianco-rossi mi guidano a destra dove guado per la seconda volta il Rio Nivorina. Infine, dopo un’ultima decisa impennata, ...
... per sbucare poi su un’ampia radura non lontana dal colle. I segni bianco-rossi mi guidano a destra dove guado per la seconda volta il Rio Nivorina. Infine, dopo un’ultima decisa impennata, ...
... mi ritrovo sulla rotabile militare Monesi-Limone a poche centinaia di metri dal Colle delle Selle Vecchie (m. 2098)
... mi ritrovo sulla rotabile militare Monesi-Limone a poche centinaia di metri dal Colle delle Selle Vecchie (m. 2098)
Il Colle delle Selle Vecchie è un’ampia insellatura che divide il Vallone di Upega dal Vallone di Rio Freddo (Vallon du Refrei). Dal 1947 segna il confine tra Italia e Francia mentre prima di allora tutto l’alto corso della Roia dal Balcone di Marta al Tenda era provincia di Cuneo. A nord la dorsale si innalza repentinamente fino alla Cima di Pertegà ...
Il Colle delle Selle Vecchie è un’ampia insellatura che divide il Vallone di Upega dal Vallone di Rio Freddo (Vallon du Refrei). Dal 1947 segna il confine tra Italia e Francia mentre prima di allora tutto l’alto corso della Roia dal Balcone di Marta al Tenda era provincia di Cuneo. A nord la dorsale si innalza repentinamente fino alla Cima di Pertegà ...
... mentre a sud sale in modo assai più graduale
... mentre a sud sale in modo assai più graduale
La mulattiera che percorro adesso era in origine una “strada cannoniera napoleonica” costruita oltre due secoli fa dalle truppe del Generale Massena durante la prima campagna d’Italia. Venne poi riutilizzata e sistemata dal Regio Esercito nell’ambito dei lavori di fortificazione della frontiera occidentale
La mulattiera che percorro adesso era in origine una “strada cannoniera napoleonica” costruita oltre due secoli fa dalle truppe del Generale Massena durante la prima campagna d’Italia. Venne poi riutilizzata e sistemata dal Regio Esercito nell’ambito dei lavori di fortificazione della frontiera occidentale
Passato il Colle del Vescovo (m. 2190) la mulattiera si sposta sul versante della Roia ...
Passato il Colle del Vescovo (m. 2190) la mulattiera si sposta sul versante della Roia ...
... e offre belle vedute sul massiccio del Marguareis appena spolverato di neve
... e offre belle vedute sul massiccio del Marguareis appena spolverato di neve
Dopo aver superato la diramazione che scende alla Bassa della Crocetta e a Morignolo, e dopo aver sfiorato a est la Cima di Velega (m. 2384, al centro della foto), ...
Dopo aver superato la diramazione che scende alla Bassa della Crocetta e a Morignolo, e dopo aver sfiorato a est la Cima di Velega (m. 2384, al centro della foto), ...
... lascio a sinistra la “cannoniera” diretta alla Colla Rossa ...
... lascio a sinistra la “cannoniera” diretta alla Colla Rossa ...
... e con un breve tratto di cresta ...
... e con un breve tratto di cresta ...
... raggiungo la Cima Bertrand (m. 2481). Il cielo, questa mattina limpidissimo, si è via via sporcato di nubi che però, fortunatamente, restano sempre al di sopra della mia testa
... raggiungo la Cima Bertrand (m. 2481). Il cielo, questa mattina limpidissimo, si è via via sporcato di nubi che però, fortunatamente, restano sempre al di sopra della mia testa
In lontananza, come avvolto dalle tenebre, si delinea cupo e minaccioso il profilo della Fascia
In lontananza, come avvolto dalle tenebre, si delinea cupo e minaccioso il profilo della Fascia
In discesa seguo il crestone meridionale della Bertrand, aspro e scosceso, che però non presenta passaggi difficoltosi
In discesa seguo il crestone meridionale della Bertrand, aspro e scosceso, che però non presenta passaggi difficoltosi
In tal modo raggiungo velocemente la Colla Rossa (m. 2179) ...
In tal modo raggiungo velocemente la Colla Rossa (m. 2179) ...
... dove imbocco il sentiero segnato per il Poggio Lagone (tacche bianco-rosse)
... dove imbocco il sentiero segnato per il Poggio Lagone (tacche bianco-rosse)
Con un bel percorso tra i larici tinti dei primi colori dell’autunno ...
Con un bel percorso tra i larici tinti dei primi colori dell’autunno ...
... sbuco sulla Monesi-Limone presso la curva del Poggio Lagone (m. 1898). Attraverso la strada ...
... sbuco sulla Monesi-Limone presso la curva del Poggio Lagone (m. 1898). Attraverso la strada ...
... e proseguo lungo il sentiero che conduce direttamente a Upega passando per il Piano Formigola (m. 1820)
... e proseguo lungo il sentiero che conduce direttamente a Upega passando per il Piano Formigola (m. 1820)
Da qui in avanti il tracciato scenderà a rotta di collo lungo il filo di una dorsale boscosa mettendo a dura prova i muscoli delle gambe e le dita dei piedi
Da qui in avanti il tracciato scenderà a rotta di collo lungo il filo di una dorsale boscosa mettendo a dura prova i muscoli delle gambe e le dita dei piedi
In basso la pendenza diminuisce e il sentiero si trasforma in una larga mulattiera ...
In basso la pendenza diminuisce e il sentiero si trasforma in una larga mulattiera ...
... che termina sulla provinciale un chilometro circa sopra Upega
... che termina sulla provinciale un chilometro circa sopra Upega
Nell’alpeggio ai margini del Bosco delle Navette sotto l’antica Chiesetta della Madonna della Neve, si stanno completando le operazioni per il trasferimento degli animali in vista dell’arrivo della fredda stagione. Ancora poche centinaia di metri di asfalto e mi ritrovo alla macchina dove concludo questo bel percorso ad anello
Nell’alpeggio ai margini del Bosco delle Navette sotto l’antica Chiesetta della Madonna della Neve, si stanno completando le operazioni per il trasferimento degli animali in vista dell’arrivo della fredda stagione. Ancora poche centinaia di metri di asfalto e mi ritrovo alla macchina dove concludo questo bel percorso ad anello
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza da Upega (m. 1297) - mulattiera che risale il fianco sinistro orografico del Vallone di Upega (segni bianco-rossi) - ruderi delle Case Nivorina (m. 1606) - guado del Rio Nivorina - bivio Case Cacciatori/Colle delle Selle Vecchie (palina segnaletica) - guado del Rio Nivorina - incrocio con strada militare Monesi-Limone - Colle delle Selle Vecchie (m. 2098, spartiacque Tanaro-Roia, confine Italia-Francia) - mulattiera militare (detta “strada cannoniera napoleonica”) che segue il crinale in direzione sud - Colle del Vescovo (m. 2190) - versante orientale della Cima di Velega (raggiungibile con una brevissima deviazione a destra) - Cima Bertrand (m. 2481) - discesa per la cresta nord-ovest - Colla Rossa e bivio per il Poggio Lagone (m. 2179, palina e segni bianco-rossi) - Poggio Lagone (m. 1898) - Piano Formigola (m. 1820) - sentiero che scende ripido nel Bosco delle Navette - incrocio con strada provinciale (1 km circa sopra Upega) - Upega
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza da Upega (m. 1297) - mulattiera che risale il fianco sinistro orografico del Vallone di Upega (segni bianco-rossi) - ruderi delle Case Nivorina (m. 1606) - guado del Rio Nivorina - bivio Case Cacciatori/Colle delle Selle Vecchie (palina segnaletica) - guado del Rio Nivorina - incrocio con strada militare Monesi-Limone - Colle delle Selle Vecchie (m. 2098, spartiacque Tanaro-Roia, confine Italia-Francia) - mulattiera militare (detta “strada cannoniera napoleonica”) che segue il crinale in direzione sud - Colle del Vescovo (m. 2190) - versante orientale della Cima di Velega (raggiungibile con una brevissima deviazione a destra) - Cima Bertrand (m. 2481) - discesa per la cresta nord-ovest - Colla Rossa e bivio per il Poggio Lagone (m. 2179, palina e segni bianco-rossi) - Poggio Lagone (m. 1898) - Piano Formigola (m. 1820) - sentiero che scende ripido nel Bosco delle Navette - incrocio con strada provinciale (1 km circa sopra Upega) - Upega
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