Foto Bric Praioli 7 novembre 2015 |
Stefano, Gianni, Franca |
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Oggi esploriamo la zona alle spalle del Faiallo, quella che dal Bric Praioli scende all’Acquabianca.
Partiamo da Vara (ore 8,30) in una splendida e mite giornata di sole ... |
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... e saliamo lungo il sentiero che passa dalle case ormai abbandonate di Brescia e di Mrizu |
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Brescia, Mrizu e poi Mondamito e Vassuria: questo percorso non è mai stato preso in considerazione per tracciare l’itinerario di un’escursione e invece meriterebbe un segnavia |
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Alla Colla Vassuria incontriamo il cerchio giallo che va al Faiallo, ... |
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... passiamo davanti alla Cappella dei Cianetti edificata da un valligiano per ringraziare la Madonna di averlo salvato dall'aggressione dei lupi ... |
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... e lo seguiamo fino a Case Zanotta ... |
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... dove svoltiamo a sinistra per la sterrata verso nord che costeggia le pendici del Bric Dato e finisce a Ca’ Dato |
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Da qui continua un sentiero panoramico che attraversa la prateria.
Davanti a noi il Bric Praioli con i colori bruciati dell’autunno che si stagliano nel cielo azzurro mentre all’orizzonte fanno corona le alpi innevate |
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Dopo alcuni tratti di bosco nella zona chiamata Foi Lunghi – faggi lunghi? - ... |
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... siamo alla sella sul versante nord-ovest del Bric Praioli (ore 11,30) che si innalza sulla nostra destra. Stefano ci tiene in modo particolare a raggiungere la cima perché tanti anni fa, quando era ragazzino, c’era venuto a sciare con gli amici, su e giù sulle pendici allora completamente prative. Da allora il paesaggio è cambiato perché sono nati e cresciuti tanti faggi che le hanno rivestite almeno in parte |
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Bellissimo è il contrasto cromatico che oggi si può godere dalla vetta guardando verso sud: i colori cupi e brillanti delle cime vicine e l’azzurrino sfumato di quelle più lontane che si allungano sul mare, dove indugia pigro un velo di foschia |
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Bellissimo è il panorama verso nord con il Re di Pietra che svetta all’orizzonte |
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Il Bric Praioli è un’elevazione di 1074 metri che fa da spartiacque tra la Valle del Rosto a ovest e quella del Rio Baracca a est. Oggi noi scenderemo nella Valle del Rosto seguendo un sentiero che non ho trovato nelle carte, che non è mappato e che non ha segnavia. Per quel che ne sappiamo il sentiero potrebbe perdersi nel bosco |
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E invece no, la traccia è ben marcata e anche su questa sarebbe bello che ci passasse un itinerario con tanto di segnavia. Dapprima percorre lunghi tratti pianeggianti e poi scende decisa sempre in direzione nord fino a congiungersi, intorno ai 770 metri di quota, al sentiero del triangolo giallo |
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I ruderi della Gattazzè sono vicini e in pochi minuti li raggiungiamo (ore 12,45). La differenza tra come si presentavano venti, trent’anni fa e come invece ci appaiono adesso è impressionante. Perché allora si trovavano in mezzo a un’ampia radura e ora invece sono soffocati nel bosco. Resiste ancora quella che era stata una bellissima cappella mentre la casa padronale dei marchesi Raggi che qui avevano la tenuta di caccia è ormai solo macerie. Non solo per la neve e la pioggia e il tempo che è passato ma anche per un incendio divampato tanti anni fa. Scrive Massimo Zagarella di Acquabianca: “ho ancor ben vivo in mente il "palazzo" della Catazzè ( o Gattazzè, come altri la chiamano), bianco, maestoso, con i suoi rasi di velluto rosso, con i suoi stupendi mobili antichi, con i suoi libri: tutto in cenere, in un giorno di luglio dei primi anni '70, mentre il vento, al solito, spirava forte da sud.est” |
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Poco sotto, in una piccola radura che ancora ha resistito all’avanzare del bosco, ci fermiamo a mangiare. Poi riprendiamo il cammino e al bivio con il sentiero per l’Acquabianca (tre pallini gialli) scegliamo di proseguire sul triangolo giallo che ci porterà a Tiglieto.
Incontriamo un’altra casa abbandonata: Ca’ Cherubina (o Carrubina) che insieme alle altre case della valle del Rosto ci racconta un pezzo di storia particolare “perché - è sempre Zagarella che parla - i Raggi già dal 1600 erano, e sono tuttora, proprietari di queste terre, una volta territori di caccia e di vacanza, di fattori e di manenti” |
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Il sentiero precipita ripido verso il fondo della valle dove il Rio Rosto e il Rio Baracca si incontrano e danno vita al Torrente Carpescio |
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Qui, intorno ai 540 metri di quota, ci aspettano due guadi, uno di seguito all’altro, che oggi possiamo superare senza problemi |
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Poi proseguiamo in piano ... |
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... per la Ferriera, una piccola e antica borgata sul fiume e una targa curiosa che recita “Piazzetta delle chiacchere”. Chiacchere e non chiacchiere come sarebbe corretto. Poco dopo sbuchiamo sulla provinciale nei pressi del ponte Pizzorno che stanno ristrutturando |
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Ma la gita di oggi ci riserva ancora dei bellissimi scorci perché Tiglieto è lontano e noi abbandoniamo ben presto la strada principale per passare tra minuscole borgate, tra stradine e sentieri che le attraversano. Un lungo saliscendi che si snoda più in basso della provinciale e tocca gli abitati ... |
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... di Case Minetti, ... |
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... di Case Gerla e di altre di cui non ricordo il nome. Ancora un guado, questa volta sul Rio Gerla, ... |
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... un’ultima breve salita, ... |
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... un solido ponticello in legno che ci porta in paese |
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Il campanile della chiesa di Tiglieto ha suonato da poco tre rintocchi. Sono infatti le 15,15 quando sul viale che porta alla casa di Stefano e Chiara incontriamo il nostro nipotino: bellissimo, sprofondato in una nanna popolata di angioletti, pronto a fare la sua passeggiata.
Per noi 6 ore di cammino, 18 chilometri di sviluppo, 600 metri di dislivello in salita e 800 in discesa |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps. Partenza da Vara Inferiore (m. 672) - Case Brescia - Casa Mrizu - località Mondamito - Via Spelia - Via Marasca - Colla Vassuria (m. 894) - Colla dei Cianetti (m. 931) - vicinanze Case Zanotta - pendici occidentali del Bric Dato - Ca' Dato - pendici meridionali e occidentali del Bric Praioli - colletto ovest del Bric Praioli - Bric Praioli (m. 1079) - colletto ovest del Bric Praioli - pendici settentrionali del Bric Praioli - pendici orientali del Bric Bancarara e del Bric della Castagna - incrocio con l’itinerario Badia di Tiglieto-Dente (segnavia triangolo giallo) - ruderi case e Cappella di Gattazzè (m. 702) - ruderi Casa Cherubina (m. 659) - doppio guado sul Rosto e sul Carpescio - località Ferriera (m. 529) - Case Minetti - Colla Minetti (m. 552) - Case Gerla - guado sul Rio della Gerla - bivio Case Reborina (m. 480) - ponticello in legno sul Rio Masino (m. 454) - Via Bertalin - Tiglieto (m. 500) |