Foto Antola 2 dicembre 2015 |
Gianni, Franca |
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Giorni e giorni che è così. Una cappa di nuvole che l’alta pressione schiaccia sulla città mentre in alto c’è il sole. Questa mattina Gianni ha guardato la webcam del rifugio dell’Antola e gli è venuto voglia di andare lassù ...
La nebbia ci accompagna fin sopra Torriglia e poco prima di Garaventa si dissolve nel sole.
Lasciamo la macchina a Bavastrelli alle 10 e un quarto e già da subito ci accorgiamo che la mulattiera è stata completamente ristrutturata, alcuni muretti a secco e tratti di acciottolato rifatti, altri livellati con terra o ghiaia. Nel gennaio scorso, quando l’avevamo percorsa, i lavori erano già iniziati ma ora il cambiamento è notevole |
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Il percorso è scandito dai punti noti che rivediamo con piacere, il trogolo (Fontana Ciapa Sueña), la Cappelletta di Sant’Antonino, i ruderi della casa Buccaiosa e poi la Cappelletta della Guardia. Ogni volta che passo davanti a queste cappellette e vedo l’ingresso minuscolo non posso fare a meno di pensare al muratore che cazzuolata dopo cazzuolata l’ha ridotto a un passaggio per gli gnomi… Un boscaiolo solitario col trattore carico di legna scende lungo la mulattiera: nella nostra camminata non incontreremo nessun altro |
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Qualche piccola chiazza di neve imbianca il terreno e dove la neve si è sciolta da poco c’è un po’ di fango, il primo del percorso che per il resto è particolarmente asciutto |
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Più su c’è il rifugio, oggi chiuso. Resterà aperto dal 5 all’8 dicembre e poi durante tutte le feste natalizie e di fine d’anno |
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Dal mare bianco spuntano le cime: da ovest ad est il Caucaso, il Ramaceto e lo Zatta. Isolette nere che bucano le nuvole |
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Salgo senza fatica, forse perché ho lo zaino leggerissimo. Superato il vecchio rifugio del Musante ... |
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... arriviamo alla chiesetta e da qui alla croce c’è solo l’ultima erta finale |
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Il panorama è superbo. Il mare non si vede ma tutto quello che sta sopra a questa soffice ovatta è di una nitidezza straordinaria. Bellissime tutte le montagne dell’Appennino Tosco Emiliano, il Gottero, l’Aveto, la dorsale Montarlone-Roccabruna, il Carmo e l’Alfeo, l’Ebro. Verso nord le Rocche del Reopasso che sembra di toccarle. E poi tutto l’arco alpino. E’ come se fossimo nel cielo, che so, su una mongolfiera |
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Mangiamo seduti sul cippo di vetta come in una giornata di fine estate. Nessuno intorno a noi perché in un qualsiasi giorno feriale di dicembre anche l’Antola è lasciata sola |
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E poi scendiamo ... |
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... e quando arriviamo al rifugio andiamo a curiosare. Cerchiamo il locale invernale che è sul lato a ponente della struttura con accesso dalla terrazza in legno. Ma non c’è una scaletta per poterci arrivare e così saliamo sulla terrazza a levante e con una gimkana tra tavoli e panche riusciamo ad arrivare alla piccola stanza dotata di cuccette e scaffali, perfettamente in ordine |
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E’ buffo parlare di sole implacabile ai primi di dicembre eppure è così. Tutta la discesa con il sole basso sull’orizzonte che ferisce gli occhi … |
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… a Bavastrelli illumina ancora i tetti delle case mentre tutto intorno avanza l’ombra.
Sono le 15 e quaranta. E’ stata una bella gita |