Foto Val Gargassa 4 luglio 2016 |
Gianni, Franca |
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A distanza di un mese ripercorriamo in parte le orme di Stefano quando è salito al Calvo. Ci limitiamo al solo anello della Val Gargassa, breve, selvaggio, mai banale.
Un mese fa si presentava nella sua forma più smagliante, oggi i colori sono appiattiti da un cielo grigio e uniforme che non è il massimo per appagare la vista ma ci risparmia dal calore soffocante delle “rocce nere” quando sono bruciate dal sole |
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Partiamo dal campo sportivo di Rossiglione, in località Gargassino, a due chilometri dal paese sulla provinciale per Tiglieto. Il manto erboso è punteggiato di fiorellini bianchi e gialli. "Vedete?” sembra dire “mi sto riposando dopo le partite di campionato” |
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Come Stefano percorriamo l’anello in senso antiorario (due X gialle) e ci ritroviamo a costeggiare il torrente tra stretti sentieri ... |
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... e rocce che a tratti sono protette da catene |
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Le acque del Gargassa scorrono tranquille sul fondo di questo singolare canyon e non creano oggi problemi ai due guadi che incontriamo sul percorso |
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A Veirera, il punto più lontano raggiunto dall’anello, una delle antiche cascine è stata ristrutturata di recente ed è diventata rifugio del Parco. Chissà perché me la immaginavo circondata da una bella e curata prateria con area picnic. E invece … |
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I pannelli solari scintillano sul tetto, la porta e le imposte chiuse lasciano immaginare una moderna e funzionale struttura pronta a ricevere i visitatori, ma intorno l’erba ormai ingiallita dall’estate che sta avanzando è altissima e gli arbusti sono cresciuti disordinati e invadenti. Un’aria di abbandono che fa male |
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Esploriamo brevemente la zona alle spalle del rifugio: cartelli indicatori ci dicono che nei pressi c’è una sorgente sulfurea, il segnavia del cerchio barrato segnala il percorso che con una lunga traversata arriva a Rossiglione (Rossiglione-Veirera) |
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Tornati sui nostri passi, sulla grande prateria dove il sentiero delle due X gialle si incrocia con quello dei tre pallini, proseguiamo il nostro giro.
Saliamo allontanandoci dal torrente che lasciamo più in basso e contorniamo le ripide pareti di conglomerato |
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Il caratteristico foro nella roccia del “Barcun dra Signura” lascia spuntare il cielo |
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Nei tratti più esposti robuste catene servono come corrimano. Mai un passo uguale all’altro, ognuno richiede attenzione |
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Ora scendiamo, prima sul ripido e poi a mezza costa tra rocce e alberi, attraversiamo un bosco di pini ... |
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... e incontriamo il sentiero per il Monte Calvo (cerchio giallo pieno). L’ambiente è mutato, non più selvaggio ma dolce e riposante, e il percorso si snoda tranquillo costeggiando la tenuta Monterosso e alcune vecchie cascine. Il Gargassino è vicino. 7,6 chilometri lo sviluppo dell’itinerario, 300 metri il dislivello, 3 ore il tempo di cammino effettivo |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso orario). Partenza dalla località Gargassino (2 km da Rossiglione lungo la provinciale per Tiglieto, m. 327) - sentiero che entra nella gola del Torrente Gargassa (segnavia: XX giallo) - strettoia del “Muru der Gattu” (muso del gatto) - conca di Veirera (m. 400 circa, bivio a destra e palina “Sentiero Natura”) - sentiero segnato con tre pallini gialli che sale fino alla bastionata orientale della Rocca Giana (breve tratto attrezzato) - Passo della Rocca dei Corvi (m. 510) - incrocio con l’itinerario Gargassino-Monte Calvo (segnavia: pallino giallo) - ritorno al Gargassino seguendo il pallino giallo
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