lemiegite
:
  home   /  data per data   /  i monti   /  gli anni '60  /   le traversate   /   lo sci  

HOME PAGE

www.escursioniliguria.it

Foto Testa della Frema 3 agosto 2016
Stefano
Val Maira splendida e inarrivabile! Da Tiglieto a Chiappera ho impiegato tre ore e un quarto all’andata, e tre ore e mezza al ritorno: totale quasi sette ore! Ancora un’oretta e potevo fare quasi una gita nelle Dolomiti di Brenta ... Tanta strada in macchina è giustificata dal fatto che, dopo ben ventidue anni, desideravo tornare sulla Testa della Frema della quale ho conservato un bel ricordo. Era l’agosto del 1994. Pantani aveva fatto terzo al Tour de France e la Sampdoria era reduce dalla vittoria in Coppa Italia e da un gran terzo posto in campionato: praticamente un mondo che non c’è più. Quella volta - ero con i miei genitori - dormimmo al Rifugio Stroppia e il giorno seguente, prima di raggiungere la Frema, tentammo di slancio anche la Testa dell’Homme: sbagliammo però via di salita e ci dovemmo arrendere, poco sotto la punta, a causa delle difficoltà per noi insormontabili. Oggi non voglio assolutamente sorprese o “emozioni forti” e quindi l’Homme è già scartata in partenza. Posteggio l’auto ai Piani di Stroppia (m. 1650, raggiungibili dal Rifugio Campo Base di Chiappera con un breve tratto di sterrata pianeggiante) e mi metto in cammino. Il cielo è limpido e la giornata si preannuncia splendida. Seguo la strada sterrata che attraversa tutta la piana fino a incontrare, dopo una quindicina di minuti, l’inizio del Sentiero Dino Icardi (m. 1686). E’ questo un itinerario escursionistico ad anello di circa 15 km, segnato con tacche giallo-blu, che si snoda attraverso due tra i più affascinanti valloni della zona: il Vallonasso di Stroppia e l’Infernetto. Io lo percorrerò in senso orario e quindi imbocco il ramo di sinistra che si eleva subito, con numerosi tornanti, sopra un conoide di erba e pietrame. Il sentiero raggiunge il ciglio superiore di una fascia rocciosa che nei mesi primaverili è attraversata dal salto inferiore delle Cascate di Stroppia e, più in alto, sbuca su di un verde belvedere che offre un’ottima visuale verso il gruppo Castello-Provenzale
Val Maira splendida e inarrivabile! Da Tiglieto a Chiappera ho impiegato tre ore e un quarto all’andata, e tre ore e mezza al ritorno: totale quasi sette ore! Ancora un’oretta e potevo fare quasi una gita nelle Dolomiti di Brenta ... Tanta strada in macchina è giustificata dal fatto che, dopo ben ventidue anni, desideravo tornare sulla Testa della Frema della quale ho conservato un bel ricordo. Era l’agosto del 1994. Pantani aveva fatto terzo al Tour de France e la Sampdoria era reduce dalla vittoria in Coppa Italia e da un gran terzo posto in campionato: praticamente un mondo che non c’è più. Quella volta - ero con i miei genitori - dormimmo al Rifugio Stroppia e il giorno seguente, prima di raggiungere la Frema, tentammo di slancio anche la Testa dell’Homme: sbagliammo però via di salita e ci dovemmo arrendere, poco sotto la punta, a causa delle difficoltà per noi insormontabili. Oggi non voglio assolutamente sorprese o “emozioni forti” e quindi l’Homme è già scartata in partenza. Posteggio l’auto ai Piani di Stroppia (m. 1650, raggiungibili dal Rifugio Campo Base di Chiappera con un breve tratto di sterrata pianeggiante) e mi metto in cammino. Il cielo è limpido e la giornata si preannuncia splendida. Seguo la strada sterrata che attraversa tutta la piana fino a incontrare, dopo una quindicina di minuti, l’inizio del Sentiero Dino Icardi (m. 1686). E’ questo un itinerario escursionistico ad anello di circa 15 km, segnato con tacche giallo-blu, che si snoda attraverso due tra i più affascinanti valloni della zona: il Vallonasso di Stroppia e l’Infernetto. Io lo percorrerò in senso orario e quindi imbocco il ramo di sinistra che si eleva subito, con numerosi tornanti, sopra un conoide di erba e pietrame. Il sentiero raggiunge il ciglio superiore di una fascia rocciosa che nei mesi primaverili è attraversata dal salto inferiore delle Cascate di Stroppia e, più in alto, sbuca su di un verde belvedere che offre un’ottima visuale verso il gruppo Castello-Provenzale
Successivamente risale una ripida china di detriti portandosi alla base della grande bastionata incisa dal salto mediano delle Cascate di Stroppia
Successivamente risale una ripida china di detriti portandosi alla base della grande bastionata incisa dal salto mediano delle Cascate di Stroppia
Qui il Battaglione Alpini Valcamonica realizzò, tra il 1939 e il 1940, un ardito e suggestivo percorso scavato nella roccia ...
... che permette di raggiungere un’ampia e allungata cengia erbosa, attrezzata con dei canaponi, ...
... che permette di raggiungere un’ampia e allungata cengia erbosa, attrezzata con dei canaponi, ...
... al termine della quale sorge il Rifugio Stroppia (m. 2260), ...
... al termine della quale sorge il Rifugio Stroppia (m. 2260), ...
... costruito nel lontano 1933
... costruito nel lontano 1933
Dopo il rifugio si passa il rio alla base del salto superiore delle cascate ...
Dopo il rifugio si passa il rio alla base del salto superiore delle cascate ...
... e, valicato il poco appariscente Passo dell’Asino (m. 2309), si entra nel grandioso Vallonasso di Stroppia ...
... e, valicato il poco appariscente Passo dell’Asino (m. 2309), si entra nel grandioso Vallonasso di Stroppia ...
... costeggiando la sponda occidentale del limpidissimo Lago Niera (m. 2302)
... costeggiando la sponda occidentale del limpidissimo Lago Niera (m. 2302)
Il Vallonasso di Stroppia è un cosiddetto "vallone sospeso" poiché non si raccorda con il fondovalle ma termina quasi seicento metri più in alto; questo notevole dislivello, coperto dai tre salti delle Cascate di Stroppia, è stato creato nel tempo dall’azione erosiva del ghiacciaio che scorreva sul fondo della Val Maira e che ne ha abbassato la quota in modo significativo
Il Vallonasso di Stroppia è un cosiddetto "vallone sospeso" poiché non si raccorda con il fondovalle ma termina quasi seicento metri più in alto; questo notevole dislivello, coperto dai tre salti delle Cascate di Stroppia, è stato creato nel tempo dall’azione erosiva del ghiacciaio che scorreva sul fondo della Val Maira e che ne ha abbassato la quota in modo significativo
Da qui in avanti il sentiero, sempre ben tracciato, risale tutto il Vallonasso di Stroppia in uno scenario severo e maestoso, al cospetto di cime di oltre tremila metri e di pareti quasi verticali
Da qui in avanti il sentiero, sempre ben tracciato, risale tutto il Vallonasso di Stroppia in uno scenario severo e maestoso, al cospetto di cime di oltre tremila metri e di pareti quasi verticali
Si trascura dapprima il bivio a sinistra per il Colle della Portiola, ...
Si trascura dapprima il bivio a sinistra per il Colle della Portiola, ...
... poi quello a destra per il Colle dell’Infernetto e ancora quello a sinistra per il Colle di Nubiera e per La Forcellina
... poi quello a destra per il Colle dell’Infernetto e ancora quello a sinistra per il Colle di Nubiera e per La Forcellina
Più in alto l’ambiente diventa aspro e marcatamente detritico finchè, ...
Più in alto l’ambiente diventa aspro e marcatamente detritico finchè, ...
... raggiunta la sommità di un dosso, ...
... raggiunta la sommità di un dosso, ...
... posso finalmente scorgere la meta della mia escursione che si eleva massiccia sullo spartiacque alpino principale ...
... posso finalmente scorgere la meta della mia escursione che si eleva massiccia sullo spartiacque alpino principale ...
... a oriente del Colle di Gippiera
... a oriente del Colle di Gippiera
Dopo aver abbandonato alla mia destra il Sentiero Dino Icardi diretto al Bivacco Barenghi e dopo aver attraversato, tra rocce e grossi massi, la piana del Lago del Vallonasso di Stroppia, ...
Dopo aver abbandonato alla mia destra il Sentiero Dino Icardi diretto al Bivacco Barenghi e dopo aver attraversato, tra rocce e grossi massi, la piana del Lago del Vallonasso di Stroppia, ...
... affronto un’ultima ripida rampa ...
... giungendo così, in un paesaggio quasi lunare, al Colle di Gippiera (m. 2948), sull’ampio e arrotondato spartiacque Maira-Ubaye al confine con la Francia
... giungendo così, in un paesaggio quasi lunare, al Colle di Gippiera (m. 2948), sull’ampio e arrotondato spartiacque Maira-Ubaye al confine con la Francia
Dalla parte opposta, poco sotto il colle, si distende il magnifico Lago dei Nove Colori (Lac des Neuf Couleurs) mentre in alto svettano le Aiguille dello Chambeyron. Sembra che il toponimo “des Neuf Couleurs” derivi in realtà da una storpiatura del nome originario “des Neuf Couloirs” (dei Nove Canaloni); e in effetti, sotto l’imponente parete sud delle Aiguille, si possono contare giusto nove conoidi
Dalla parte opposta, poco sotto il colle, si distende il magnifico Lago dei Nove Colori (Lac des Neuf Couleurs) mentre in alto svettano le Aiguille dello Chambeyron. Sembra che il toponimo “des Neuf Couleurs” derivi in realtà da una storpiatura del nome originario “des Neuf Couloirs” (dei Nove Canaloni); e in effetti, sotto l’imponente parete sud delle Aiguille, si possono contare giusto nove conoidi
A nord-est del lago svetta aguzza la Testa dell’Homme che con tanta spensieratezza e anche un po’ di incoscienza affrontammo nel 1994
A nord-est del lago svetta aguzza la Testa dell’Homme che con tanta spensieratezza e anche un po’ di incoscienza affrontammo nel 1994
A questo punto non mi resta che risalire gli ultimi duecento metri di dislivello su di un ripido pendio di sfasciumi e pietrame. Il sentiero è sempre ottimo e permette una progressione relativamente rapida e poco dispendiosa. In realtà le tracce di salita sono due: all’andata prendo quella di sinistra che aggira i roccioni dell’anticima sul lato francese; in discesa percorrerò invece l’altra, un po’ meno ripida, che si tiene in parte sul versante italiano
A questo punto non mi resta che risalire gli ultimi duecento metri di dislivello su di un ripido pendio di sfasciumi e pietrame. Il sentiero è sempre ottimo e permette una progressione relativamente rapida e poco dispendiosa. In realtà le tracce di salita sono due: all’andata prendo quella di sinistra che aggira i roccioni dell’anticima sul lato francese; in discesa percorrerò invece l’altra, un po’ meno ripida, che si tiene in parte sul versante italiano
L’arrivo in vetta (m. 3142) regala un panorama mozzafiato: ...
L’arrivo in vetta (m. 3142) regala un panorama mozzafiato: ...
a sud il Vallonasso di Stroppia con il Monte Sautron in fondo a sinistra; ...
a sud il Vallonasso di Stroppia con il Monte Sautron in fondo a sinistra; ...
... a ovest l’imponente castello roccioso del Brec de Chambeyron e, in basso a destra, l’ampio vallone che digrada verso l’Ubaye con i laghetti Etoile e Noir; ...
... a ovest l’imponente castello roccioso del Brec de Chambeyron e, in basso a destra, l’ampio vallone che digrada verso l’Ubaye con i laghetti Etoile e Noir; ...
... a nord la Testa dell’Homme; ...
... a nord la Testa dell’Homme; ...
... a nord-est, in lontananza, il Monviso; ...
... a nord-est, in lontananza, il Monviso; ...
... infine, a sud-est, il Vallone dell’Infernetto con le Marittime sullo sfondo
... infine, a sud-est, il Vallone dell’Infernetto con le Marittime sullo sfondo
Come già detto, per la discesa al Colle di Gippiera scelgo la traccia che aggira gli speroni rocciosi dal lato italiano
Come già detto, per la discesa al Colle di Gippiera scelgo la traccia che aggira gli speroni rocciosi dal lato italiano
Quindi, nei pressi del Lago del Vallonasso di Stroppia, svolto a sinistra ...
Quindi, nei pressi del Lago del Vallonasso di Stroppia, svolto a sinistra ...
... arrivando in breve al Bivacco Barenghi (m. 2815) dove mi ricongiungo con il Sentiero Dino Icardi precedentemente abbandonato
... arrivando in breve al Bivacco Barenghi (m. 2815) dove mi ricongiungo con il Sentiero Dino Icardi precedentemente abbandonato
Da qui alla macchina ne seguirò fedelmente i segni giallo-blu che si dirigono verso est andando a valicare l’insellatura tra la Cima della Finestra e la Guglia Bonacossa ...
Da qui alla macchina ne seguirò fedelmente i segni giallo-blu che si dirigono verso est andando a valicare l’insellatura tra la Cima della Finestra e la Guglia Bonacossa ...
... e raggiungendo poi, in leggera discesa, il piccolo Lago della Finestra (m. 2794) sormontato da un caratteristico foro nella roccia
... e raggiungendo poi, in leggera discesa, il piccolo Lago della Finestra (m. 2794) sormontato da un caratteristico foro nella roccia
Il Sentiero Icardi supera ancora un costone ...
Il Sentiero Icardi supera ancora un costone ...
... per compiere poi un grande arco a mezzacosta ...
... per compiere poi un grande arco a mezzacosta ...
... fino al Colle dell’Infernetto (m. 2783), ...
... fino al Colle dell’Infernetto (m. 2783), ...
... aldilà del quale si apre la testata dell’omonimo vallone
... aldilà del quale si apre la testata dell’omonimo vallone
Non mi resta che iniziare la discesa facendo attenzione, nel primissimo tratto attrezzato con funi d’acciaio, al terreno ghiaioso e ai piccoli detriti mobili
Non mi resta che iniziare la discesa facendo attenzione, nel primissimo tratto attrezzato con funi d’acciaio, al terreno ghiaioso e ai piccoli detriti mobili
Procedo abbastanza agevolmente giù per il ripido canalone ...
Procedo abbastanza agevolmente giù per il ripido canalone ...
... seguendo l’ottimo sentierino che serpeggia tra i massi ...
... seguendo l’ottimo sentierino che serpeggia tra i massi ...
... e che mi deposita infine sui verdi pascoli dell’Infernetto
... e che mi deposita infine sui verdi pascoli dell’Infernetto
Uno splendido panorama sull’alta Valle Maira mi accompagna nell’ultimo tratto di discesa ...
Uno splendido panorama sull’alta Valle Maira mi accompagna nell’ultimo tratto di discesa ...
... fino alla confluenza con il Vallone del Maurin ...
... fino alla confluenza con il Vallone del Maurin ...
... dove incrocio la strada sterrata che sale da Chiappera e che seguo per un breve tratto
... dove incrocio la strada sterrata che sale da Chiappera e che seguo per un breve tratto
Poco più in basso (Grange Ciarviera, m. 1904) imbocco la vecchia sterrata militare che percorre la destra orografica della vallata e che mi riporta, dopo circa 2 km, ai Piani di Stroppia dove concludo questa magnifica gita
Poco più in basso (Grange Ciarviera, m. 1904) imbocco la vecchia sterrata militare che percorre la destra orografica della vallata e che mi riporta, dopo circa 2 km, ai Piani di Stroppia dove concludo questa magnifica gita
Alcuni minuti dopo essermi messo in viaggio, mi fermo ancora un attimo per scattare un’ultima foto al piccolo villaggio di Chiappera dominato dall’imponente cono roccioso della Rocca Provenzale. Chissà se passeranno altri ventidue anni prima di tornare quassù ...
Alcuni minuti dopo essermi messo in viaggio, mi fermo ancora un attimo per scattare un’ultima foto al piccolo villaggio di Chiappera dominato dall’imponente cono roccioso della Rocca Provenzale. Chissà se passeranno altri ventidue anni prima di tornare quassù ...
Il percorso dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso orario). Partenza dai Piani di Stroppia (m. 1650, raggiungibili in auto dal Rifugio Campeggio Campo Base di Chiappera con un breve tratto di strada sterrata pianeggiante) - ponticello delle Fie (m. 1677) - inizio del Sentiero Dino Icardi (m. 1686, segni giallo-blu) - Cascate di Stroppia - Rifugio Stroppia (m. 2260) - Passo dell’Asino (m. 2309) - Lago Niera (m. 2302) - Vallonasso di Stroppia - Colle di Gippiera (m. 2948) - Testa della Frema (m. 3142). Al ritorno discesa al Colle di Gippiera - Bivacco Barenghi al Lago del Vallonasso di Stroppia (m. 2815) - valico tra la Cima della Finestra e la Guglia Bonacossa - Lago della Finestra (m. 2794) - Colle dell’Infernetto (m. 2783) - Vallone dell’Infernetto - incrocio con la sterrata del Vallone del Maurin - Grange Ciarviera (m. 1904) - bivio a destra sulla vecchia sterrata - Piani di Stroppia
Il percorso dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso orario). Partenza dai Piani di Stroppia (m. 1650, raggiungibili in auto dal Rifugio Campeggio Campo Base di Chiappera con un breve tratto di strada sterrata pianeggiante) - ponticello delle Fie (m. 1677) - inizio del Sentiero Dino Icardi (m. 1686, segni giallo-blu) - Cascate di Stroppia - Rifugio Stroppia (m. 2260) - Passo dell’Asino (m. 2309) - Lago Niera (m. 2302) - Vallonasso di Stroppia - Colle di Gippiera (m. 2948) - Testa della Frema (m. 3142). Al ritorno discesa al Colle di Gippiera - Bivacco Barenghi al Lago del Vallonasso di Stroppia (m. 2815) - valico tra la Cima della Finestra e la Guglia Bonacossa - Lago della Finestra (m. 2794) - Colle dell’Infernetto (m. 2783) - Vallone dell’Infernetto - incrocio con la sterrata del Vallone del Maurin - Grange Ciarviera (m. 1904) - bivio a destra sulla vecchia sterrata - Piani di Stroppia
lemiegite :   home   /  data per data   /  i monti   /  gli anni '60  /   le traversate   /   lo sci