Foto Rocca del Turnou 12 novembre 2016 |
Stefano |
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La Rocca del Turnou è una sommità tondeggiante di forma allungata facente parte della breve dorsale che si stacca dal crinale di spartiacque presso il Bric Damè e che procede in direzione sud-est/nord-ovest fino ad affacciarsi sull’alto corso dell’Orba. Ricoperta di erba e di rocce, è costituita da due cime, la sud e la nord, che sfiorano i 1200 metri di altitudine. Sulla Rocca del Turnou non arrivano sentieri e per questo motivo è assai poco frequentata, quasi sconosciuta; è più facile trovarvi un cercatore di funghi che un escursionista. Il suo fianco sud-occidentale digrada ripido verso il margine inferiore della conca pascoliva di Prato Ferretto che si distende tra il Bric dell’Ombra, la Cima Frattin, il Bric Damè e, appunto, la Rocca del Turnou. Questo versante, punteggiato di spuntoni rocciosi, risulta solcato al centro da una sorta di ampio canale che, visto da lontano (per esempio dal Beigua), appare come un corridoio naturale di accesso alla cima; ed è proprio questa possibile via di salita che oggi voglio esplorare. Non avendo molto tempo a disposizione salgo in macchina fin sopra Piampaludo e posteggio lungo la strada per Pratorotondo presso l’inizio del “Sentiero Archeologico” (m. 991, palina e pannello informativo), alcune centinaia di metri prima della Torbiera del Laione. La giornata è splendida e fa decisamente freddo: a San Pietro d’Olba il termometro dell’auto segnava -2 gradi. Il “Sentiero Archeologico” è un percorso ad anello allestito dal Parco ed è dedicato alle incisioni rupestri; lungo il tracciato si incontrano cinque calchi che riproducono alcune tra le rocce incise trovate e catalogate nella zona del Beigua. Fino alla Casa del Che (m. 981) si seguono i tre pallini gialli dell’itinerario F.I.E. Laione-Lago della Biscia; poi si svolta a destra e si percorre una sterrata immersa nella faggeta che sbuca, poco più in alto, sulla strada asfaltata del Beigua. A questo punto il “Sentiero Archeologico” fa ritorno alla torbiera seguendo l’asfalto; ...
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... io invece attraverso la strada ... |
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... e salgo alla soprastante Casa di Cian du Ni ...
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... dove incontro il “Sentiero Natura” che, con un bel percorso nel bosco, ... |
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... raggiunge l’Alta Via a monte di Pratorotondo |
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Le paline di fronte al rifugio (m. 1108) indicano l’inizio (o la conclusione) di uno dei tratti di Alta Via più spettacolari della Liguria, quello che porta al Passo del Faiallo |
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Io abbandono quasi subito le bandierine bianco-rosse per seguire fedelmente lo spartiacque che sale verso la Cima Frattin |
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Al di là dello Sciguelo il panorama si allarga sul Golfo di Vado ... |
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... e sulla Riviera delle Palme fino al Capo Mele |
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Dalla parte opposta si distende il piccolo e suggestivo altipiano di Prato Ferretto ... |
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... da cui si stacca l’aspra costiera della Cima Fontanaccia e del Monte Rama |
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Dopo la Cima Frattin (m. 1145) ha inizio il tratto di gita fuori sentiero |
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Trascuro subito una labile traccia che riporta sull’Alta Via ... |
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... e scendo a nord puntando dritto verso la Rocca del Turnou |
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Attraversate le ultime propaggini del Prato Ferretto alla testata del Valle del Rostiolo, ... |
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... risalgo dalla parte opposta tra erba e massi in direzione del canale che solca il versante sud-occidentale della Rocca del Turnou |
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Mi sposto quindi a sinistra del canale dove il terreno è più agevole e dopo una ripida salita tra lastroni di roccia inclinati ... |
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... sbuco sulla Cima Sud (m. 1198) che è la più alta delle due punte; il Rosa e il Cervino si stagliano nitidi all’orizzonte |
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Mi sposto poi sulla vicina Cima Nord (m. 1191) ... |
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... che offre un panorama eccezionale sull’alta Val d’Orba (con al centro il paese di Vara Inferiore), ... |
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... sul sottostante altipiano di Piampaludo e sulla cerchia alpina |
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A est si distendono le vaste faggete che ricoprono i dolci versanti settentrionali del Reixa (a sinistra) e della Rocca Vaccaria (a destra) mentre sullo sfondo si scorgono le montagne dell’Aveto |
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Al ritorno seguirò una linea perfettamente retta che mi porterà dapprima ad attraversare due “fiumi di pietre” sul fondo della conca, a contornare poi le pendici sud-orientali del boscoso Bric dell’Ombra (a destra nella foto) e a intercettare infine la strada asfaltata cinquecento metri a valle di Pratorotondo nei pressi di un’altana per l’avvistamento dei rapaci |
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Dopo un chilometro di discesa su asfalto imbocco a destra il “Sentiero Archeologico” ...
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... raggiungendo in breve la Casa del Che |
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Ancora una ventina di minuti nel bel bosco di faggi e infine faccio ritorno alla macchina concludendo così questo bel giretto esplorativo in un angolo ancora selvaggio e appartato del Parco del Beigua |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza dall’inizio del Sentiero Archeologico poco prima della Torbiera del Laione (m. 991, palina e pannello informativo) - Casa del Che (m. 981) - incrocio con la strada asfaltata e breve tratto su asfalto in direzione di Piampaludo - Casa di Cian du Ni - incrocio con l’Alta Via poco sopra Pratorotondo - Pratorotondo (m. 1108) - Cima Frattin (m. 1145, inizio del tratto fuori sentiero) - attraversamento delle praterie alle Sorgenti del Rostiolo - pendici sud-occidentali della Rocca del Turnou - Cima Sud (m. 1198) e Cima Nord (m. 1191) della Rocca del Turnou - Sorgenti del Rostiolo - pendici sud-orientali del Bric dell’Ombra - altana di avvistamento del Parco del Beigua (fine del tratto fuori sentiero) - incrocio con la strada asfaltata 500 metri sotto Pratorotondo e discesa su asfalto verso Piampaludo - bivio a destra su Sentiero Archeologico e ritorno sullo stesso itinerario dell’andata |