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Foto Dubasso e Armetta 28 dicembre 2016
Stefano, Roberto
E' l'alba di una giornata magnifica. Io e Roberto abbiamo appena risalito con la macchina la Val Pennavaira e ora siamo a Madonna del Lago (m. 1008), 3 km sopra il paese di Alto; laggiù in basso si scorge ancora la piana di Albenga mentre davanti a noi, nel cielo dorato del primo mattino, si staglia cupo il profilo del Castell'Ermo
E' l'alba di una giornata magnifica. Io e Roberto abbiamo appena risalito con la macchina la Val Pennavaira e ora siamo a Madonna del Lago (m. 1008), 3 km sopra il paese di Alto; laggiù in basso si scorge ancora la piana di Albenga mentre davanti a noi, nel cielo dorato del primo mattino, si staglia cupo il profilo del Castell'Ermo
Eravamo sicuri di non trovare neve, o meglio: a più riprese avevo convinto Roberto, giustamente scettico, che non avremmo trovato neanche un dito di neve. Le mie certezze svaniscono però dopo soli cinque minuti di cammino quando d’improvviso appare il Galero: tutto asciutto non è. Mi assale allora un dubbio angoscioso: non è che tra il Dubasso e l'Armetta sarà tutta neve? Perchè noi siamo sprovvisti di tutto: niente ciaspole, niente ramponi; io poi non ho neanche i bastoncini!
Eravamo sicuri di non trovare neve, o meglio: a più riprese avevo convinto Roberto, giustamente scettico, che non avremmo trovato neanche un dito di neve. Le mie certezze svaniscono però dopo soli cinque minuti di cammino quando d’improvviso appare il Galero: tutto asciutto non è. Mi assale allora un dubbio angoscioso: non è che tra il Dubasso e l'Armetta sarà tutta neve? Perchè noi siamo sprovvisti di tutto: niente ciaspole, niente ramponi; io poi non ho neanche i bastoncini!
Appena entriamo nel bosco mi procuro subito due bastoni di legno che peseranno almeno come cinque paia dei miei bastoncini, ma pazienza; ora sono più tranquillo
Appena entriamo nel bosco mi procuro subito due bastoni di legno che peseranno almeno come cinque paia dei miei bastoncini, ma pazienza; ora sono più tranquillo
Intanto il sole illumina e riscalda questo pittoresco angolo di montagna coperto di faggi e punteggiato da una selva di pinnacoli rocciosi
Intanto il sole illumina e riscalda questo pittoresco angolo di montagna coperto di faggi e punteggiato da una selva di pinnacoli rocciosi
Il sentiero che stiamo seguendo, perfettamente segnato con un triangolo rosso, ...
Il sentiero che stiamo seguendo, perfettamente segnato con un triangolo rosso, ...
... attraversa con un percorso suggestivo la testata del Vallone del Rio Croso
... attraversa con un percorso suggestivo la testata del Vallone del Rio Croso
Mano a mano che ci avviciniamo al ciglione dell'altipiano sommitale, il terreno si fa via via più ripido ...
Mano a mano che ci avviciniamo al ciglione dell'altipiano sommitale, il terreno si fa via via più ripido ...
... e anche la neve fa la sua comparsa; non molta ma sufficiente a rendere faticosi gli ultimi metri di salita
... e anche la neve fa la sua comparsa; non molta ma sufficiente a rendere faticosi gli ultimi metri di salita
La prima cima della giornata (Monte Dubasso, m. 1538) è smarcata ...
La prima cima della giornata (Monte Dubasso, m. 1538) è smarcata ...
... ma siamo dubbiosi sul fatto di poter raggiungere anche la seconda; da qui all'Armetta la copertura nevosa è pressochè continua e se la neve, che adesso è ancora dura, dovesse mollare saremmo costretti a rinunciare. Non ci resta che accelerare il passo e cercare di arrivare in vetta il prima possibile
... ma siamo dubbiosi sul fatto di poter raggiungere anche la seconda; da qui all'Armetta la copertura nevosa è pressochè continua e se la neve, che adesso è ancora dura, dovesse mollare saremmo costretti a rinunciare. Non ci resta che accelerare il passo e cercare di arrivare in vetta il prima possibile
Scendiamo quindi di gran carriera al Colle San Bartolomeo d’Ormea (m. 1439) ...
Scendiamo quindi di gran carriera al Colle San Bartolomeo d’Ormea (m. 1439) ...
... e risaliamo lungo il tracciato dell’Alta Via ...
... e risaliamo lungo il tracciato dell’Alta Via ...
... fino al grande ripiano di Cà del Cian (o Casa del Piano, m. 1481). Una vecchia traccia di ciaspole ci risparmia un supplemento di fatica perché all’interno delle impronte la neve è bella pressata; le due pertiche di legno che mi sto portando appresso sono tanto utili quanto pesanti e ingombranti al punto che comincio a essere stanco più di braccia che di gambe
... fino al grande ripiano di Cà del Cian (o Casa del Piano, m. 1481). Una vecchia traccia di ciaspole ci risparmia un supplemento di fatica perché all’interno delle impronte la neve è bella pressata; le due pertiche di legno che mi sto portando appresso sono tanto utili quanto pesanti e ingombranti al punto che comincio a essere stanco più di braccia che di gambe
Dopo Cà del Cian riprendiamo a salire ...
Dopo Cà del Cian riprendiamo a salire ...
... per sbucare sulla dorsale di spartiacque Pennavaira-Tanaro ...
... per sbucare sulla dorsale di spartiacque Pennavaira-Tanaro ...
... appena sotto l’anticima orientale dell’Armetta
... appena sotto l’anticima orientale dell’Armetta
Ormai manca poco, possiamo finalmente rilassarci e goderci il paesaggio; al di là della conca appare il piloncino in pietra che sorge sulla vetta (m. 1739)
Ormai manca poco, possiamo finalmente rilassarci e goderci il paesaggio; al di là della conca appare il piloncino in pietra che sorge sulla vetta (m. 1739)
Il panorama, complice la giornata fantastica, ripaga della fatica; ...
Il panorama, complice la giornata fantastica, ripaga della fatica; ...
... sul fondovalle Tanaro si distende Ormea ...
... sul fondovalle Tanaro si distende Ormea ...
... mentre il fiume, che tanti danni ha arrecato lo scorso novembre, sfila adesso placido e innocuo verso l’abitato di Garessio
... mentre il fiume, che tanti danni ha arrecato lo scorso novembre, sfila adesso placido e innocuo verso l’abitato di Garessio
Il crinale tra il Colle del Prione e il Monte Galero sembra tutto sgombro di neve e di questo terrò conto per la prossima gita che mi piacerebbe fare proprio sul Galero
Il crinale tra il Colle del Prione e il Monte Galero sembra tutto sgombro di neve e di questo terrò conto per la prossima gita che mi piacerebbe fare proprio sul Galero
A ovest, tra la Pertegà e le propaggini meridionali del Marguareis, si ha una vista d’infilata dell’Argentera attraverso il varco del Colle dei Signori. Pranziamo sotto la cima su delle rocce affioranti; non c’è una bava d’aria, soltanto il piacevole tepore di un bel sole caldo sotto il quale dormiresti per ore
A ovest, tra la Pertegà e le propaggini meridionali del Marguareis, si ha una vista d’infilata dell’Argentera attraverso il varco del Colle dei Signori. Pranziamo sotto la cima su delle rocce affioranti; non c’è una bava d’aria, soltanto il piacevole tepore di un bel sole caldo sotto il quale dormiresti per ore
Già all’inizio della discesa la neve comincia a cedere: siamo arrivati sull’Armetta appena in tempo
Già all’inizio della discesa la neve comincia a cedere: siamo arrivati sull’Armetta appena in tempo
Attraversiamo il pianoro di Cà del Cian sprofondando a ogni passo ma ormai il più è fatto
Attraversiamo il pianoro di Cà del Cian sprofondando a ogni passo ma ormai il più è fatto
Sotto il Colle San Bartolomeo  il manto si assottiglia repentinamente anche se dobbiamo ancora prestare un po’ di attenzione alle insidie dei buchi nascosti: per due volte Roberto sprofonda di colpo rimanendo intrappolato all’altezza del ginocchio. Al margine inferiore della grande conca pascoliva che si distende sotto il colle, ...
Sotto il Colle San Bartolomeo  il manto si assottiglia repentinamente anche se dobbiamo ancora prestare un po’ di attenzione alle insidie dei buchi nascosti: per due volte Roberto sprofonda di colpo rimanendo intrappolato all’altezza del ginocchio. Al margine inferiore della grande conca pascoliva che si distende sotto il colle, ...
... invece di seguire la monotona strada sterrata imbocchiamo una mulattiera di cui ignoravamo l’esistenza, segnata anche questa con un triangolo rosso verniciato di recente
... invece di seguire la monotona strada sterrata imbocchiamo una mulattiera di cui ignoravamo l’esistenza, segnata anche questa con un triangolo rosso verniciato di recente
Dopo un bellissimo percorso all’interno della faggeta e successivamente su terreno scoperto, ...
Dopo un bellissimo percorso all’interno della faggeta e successivamente su terreno scoperto, ...
... ritroviamo la sterrata molto più in basso, poco sopra le Case Fontane (m. 1161). Presso queste antiche cascine inizia l’ultimo tratto di sentiero, ora segnato con un quadrato rosso, ...
... ritroviamo la sterrata molto più in basso, poco sopra le Case Fontane (m. 1161). Presso queste antiche cascine inizia l’ultimo tratto di sentiero, ora segnato con un quadrato rosso, ...
... che offre ampi scorci panoramici verso il Castell’Ermo e verso il mare di Albenga ...
... che offre ampi scorci panoramici verso il Castell’Ermo e verso il mare di Albenga ...
... e che termina sulle sponde del piccolo specchio d’acqua di Madonna del Lago, dove si trovano un’antica chiesa risalente al 1600 ...
... e che termina sulle sponde del piccolo specchio d’acqua di Madonna del Lago, dove si trovano un’antica chiesa risalente al 1600 ...
... e il santuario di fine Ottocento. In conclusione è stato proprio una bel giro che ci ha lasciato soddisfatti; la neve, inaspettata, ha dato un tocco d’inverno al paesaggio e ha impreziosito la gita rendendola un po’ più faticosa ma molto più appagante
... e il santuario di fine Ottocento. In conclusione è stato proprio una bel giro che ci ha lasciato soddisfatti; la neve, inaspettata, ha dato un tocco d’inverno al paesaggio e ha impreziosito la gita rendendola un po’ più faticosa ma molto più appagante
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