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Foto Baus 3 agosto 2017
Stefano
Il Baus è un’ardita e frastagliata cima rocciosa di forma piramidale alta 3067 metri che si eleva tra le valli Gesso della Rovina e della Valletta. Il toponimo “baus”, di antica origine provenzale, sembra stia a indicare un “grosso blocco di roccia situato in località impervia”. La prima ascensione ufficiale è del 1878 e viene attribuita al tenente Cornaglia dell’Istituto Geografico Militare accompagnato da alcuni soldati; secondo il Dizionario degli Stati di Sua Maestà il Re di Sardegna, pare invece che il Baus sia stato raggiunto già prima del 1840. Quanto a me, più volte l’ho visto da vicino ma per un motivo o per l’altro non ci sono mai salito, preferendogli sempre l’attigua Cima di Nasta; principalmente perché, quando si arriva al lago, si trova ancora tutto in ombra e offre di sé un’immagine cupa e poco invitante. A ogni modo son dell’idea che prima o poi questo Baus si debba fare e oggi la giornata è propizia: del resto un po’ di ombra potrà solo far piacere in questo arroventato principio d’agosto. Mi metto in marcia dal Gias delle Mosche (m. 1591) alle 7.05 e fa già caldo! Al Piano della Casa del Re (m. 1735) incontro lo scrittore e alpinista genovese Andrea Parodi, autore di pregevoli guide escursionistiche, che sta accingendosi a partire; non ho la prontezza di spirito di scambiare due parole e mi limito a un timido “ciao”. Imbocco sulla sinistra il sentiero per il Rifugio Remondino e inizio a salire di buon passo; il sentiero è stato rimesso a nuovo due anni fa dagli operai forestali della Regione Piemonte che hanno fatto davvero un gran lavoro. Alle 8.35 sono già al rifugio (m. 2464) ...
Il Baus è un’ardita e frastagliata cima rocciosa di forma piramidale alta 3067 metri che si eleva tra le valli Gesso della Rovina e della Valletta. Il toponimo “baus”, di antica origine provenzale, sembra stia a indicare un “grosso blocco di roccia situato in località impervia”. La prima ascensione ufficiale è del 1878 e viene attribuita al tenente Cornaglia dell’Istituto Geografico Militare accompagnato da alcuni soldati; secondo il Dizionario degli Stati di Sua Maestà il Re di Sardegna, pare invece che il Baus sia stato raggiunto già prima del 1840. Quanto a me, più volte l’ho visto da vicino ma per un motivo o per l’altro non ci sono mai salito, preferendogli sempre l’attigua Cima di Nasta; principalmente perché, quando si arriva al lago, si trova ancora tutto in ombra e offre di sé un’immagine cupa e poco invitante. A ogni modo son dell’idea che prima o poi questo Baus si debba fare e oggi la giornata è propizia: del resto un po’ di ombra potrà solo far piacere in questo arroventato principio d’agosto. Mi metto in marcia dal Gias delle Mosche (m. 1591) alle 7.05 e fa già caldo! Al Piano della Casa del Re (m. 1735) incontro lo scrittore e alpinista genovese Andrea Parodi, autore di pregevoli guide escursionistiche, che sta accingendosi a partire; non ho la prontezza di spirito di scambiare due parole e mi limito a un timido “ciao”. Imbocco sulla sinistra il sentiero per il Rifugio Remondino e inizio a salire di buon passo; il sentiero è stato rimesso a nuovo due anni fa dagli operai forestali della Regione Piemonte che hanno fatto davvero un gran lavoro. Alle 8.35 sono già al rifugio (m. 2464) ...
... e alle 9 in punto raggiungo il ciglio della bastionata rocciosa che immette nel cuore dell’anfiteatro sospeso di Nasta; qui incontro i primi raggi di sole che danno finalmente luce e colore al paesaggio
... e alle 9 in punto raggiungo il ciglio della bastionata rocciosa che immette nel cuore dell’anfiteatro sospeso di Nasta; qui incontro i primi raggi di sole che danno finalmente luce e colore al paesaggio
Sopra il Lago di Nasta (m. 2800) il percorso è estremamente accidentato: non vi è alcuna difficoltà ma occorre passo sicuro per muoversi da un masso all’altro e occhio vigile per seguire le incerte file di ometti ...
Sopra il Lago di Nasta (m. 2800) il percorso è estremamente accidentato: non vi è alcuna difficoltà ma occorre passo sicuro per muoversi da un masso all’altro e occhio vigile per seguire le incerte file di ometti ...
... che solo più in alto tendono a convergere verso l’estremità sud-orientale del Colle della Culatta
... che solo più in alto tendono a convergere verso l’estremità sud-orientale del Colle della Culatta
Breve sosta al colle (m. 2950, ore 9.30) per ammirare il panorama ...
Breve sosta al colle (m. 2950, ore 9.30) per ammirare il panorama ...
 ... seguita da attimi di indecisione perché non so da che parte salire. Un ometto mezzo crollato mi mette sulla giusta via che, nella prima metà, si tiene ben al di sotto della cresta del Baus sul versante ancora in ombra che guarda il Lago di Nasta. Risalgo alcuni facili cengioni, assolutamente non esposti, e riguadagno più in alto il filo di cresta in corrispondenza di un’angusta breccia tra i roccioni ...
... seguita da attimi di indecisione perché non so da che parte salire. Un ometto mezzo crollato mi mette sulla giusta via che, nella prima metà, si tiene ben al di sotto della cresta del Baus sul versante ancora in ombra che guarda il Lago di Nasta. Risalgo alcuni facili cengioni, assolutamente non esposti, e riguadagno più in alto il filo di cresta in corrispondenza di un’angusta breccia tra i roccioni ...
... che immette sul versante del Vallone della Rovina; da qui alla cima è tutta una fornace alimentata da un sole arroventato e da un’inquietante immobilità dell’aria; con alcuni traversi su terreno friabile mi porto alla base di un salto roccioso di alcuni metri (passaggio poco esposto di II grado, difficoltà F) ...
... che immette sul versante del Vallone della Rovina; da qui alla cima è tutta una fornace alimentata da un sole arroventato e da un’inquietante immobilità dell’aria; con alcuni traversi su terreno friabile mi porto alla base di un salto roccioso di alcuni metri (passaggio poco esposto di II grado, difficoltà F) ...
... che sbuca esattamente presso la gigantesca piramide di sassi dell’anticima settentrionale
... che sbuca esattamente presso la gigantesca piramide di sassi dell’anticima settentrionale
Alle 10 in punto sono in vetta (m. 3067) ...
Alle 10 in punto sono in vetta (m. 3067) ...
... accolto da un panorama mozzafiato verso la Nasta e l’Argentera ...
... accolto da un panorama mozzafiato verso la Nasta e l’Argentera ...
... e, più lontano, verso il Gelàs
... e, più lontano, verso il Gelàs
Mille metri più in basso si distende il lago artificiale del Chiotas e, cinquecento metri ancora più sotto, si intravvede il lago naturale della Rovina
Mille metri più in basso si distende il lago artificiale del Chiotas e, cinquecento metri ancora più sotto, si intravvede il lago naturale della Rovina
Dietro la croce svettano il Bastione (a destra), il Brocan (al centro) e la Ghiliè (in fondo a sinistra)
Dietro la croce svettano il Bastione (a destra), il Brocan (al centro) e la Ghiliè (in fondo a sinistra)
In discesa seguo con attenzione lo stesso percorso ...
In discesa seguo con attenzione lo stesso percorso ...
... non incontrando difficoltà alcuna fino al Colle della Culatta
... non incontrando difficoltà alcuna fino al Colle della Culatta
Il tratto più rognoso e faticoso del ritorno (come del resto dell’andata), e cioè la discesa su pietrame fino al lago, è ora ben illuminato dal sole ed è più facile individuare gli ometti e saltellare con sicurezza da un masso all’altro
Il tratto più rognoso e faticoso del ritorno (come del resto dell’andata), e cioè la discesa su pietrame fino al lago, è ora ben illuminato dal sole ed è più facile individuare gli ometti e saltellare con sicurezza da un masso all’altro
Passo vicino al Laghetto del Baus ...
Passo vicino al Laghetto del Baus ...
... e, disceso un ultimo salto di rocce montonate, ...
... e, disceso un ultimo salto di rocce montonate, ...
... tocco la sponda meridionale del Lago di Nasta
... tocco la sponda meridionale del Lago di Nasta
In alto si staglia l’omonima cima e, alla sua destra, il Colle della Forchetta; ...
In alto si staglia l’omonima cima e, alla sua destra, il Colle della Forchetta; ...
... ancora più a destra il Baus appena salito, con la sua scura e severa parete di centocinquanta metri che precipita nel circo glaciale di Nasta
... ancora più a destra il Baus appena salito, con la sua scura e severa parete di centocinquanta metri che precipita nel circo glaciale di Nasta
La discesa verso il fondovalle sarà ancora molto lunga ...
La discesa verso il fondovalle sarà ancora molto lunga ...
... e il caldo a tratti quasi insopportabile
... e il caldo a tratti quasi insopportabile
Breve sosta al Remondino per rifornirmi d’acqua ...
Breve sosta al Remondino per rifornirmi d’acqua ...
... e poi giù a capofitto nel Vallone di Assedras ...
... e poi giù a capofitto nel Vallone di Assedras ...
... per cercare di arrivare all’auto il prima possibile e togliermi così da questo sole terrificante
... per cercare di arrivare all’auto il prima possibile e togliermi così da questo sole terrificante
I due chilometri e mezzo di sterrata che separano il Piano della Casa del Re dal Gias delle Mosche sono la mazzata finale; alle 13 in punto faccio ritorno alla macchina cotto a puntino, in ogni caso soddisfatto per essermi finalmente tolto questo Baus che da troppo tempo mi ronzava nella testa
I due chilometri e mezzo di sterrata che separano il Piano della Casa del Re dal Gias delle Mosche sono la mazzata finale; alle 13 in punto faccio ritorno alla macchina cotto a puntino, in ogni caso soddisfatto per essermi finalmente tolto questo Baus che da troppo tempo mi ronzava nella testa
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps. Partenza dal Gias delle Mosche (m. 1591, 4 km circa sopra Terme di Valdieri) - rotabile ex militare fino al Piano della Casa del Re (m. 1735) - sentiero che risale il Vallone di Assedras – Rifugio Remondino (m. 2464) - Lago della Nasta (m. 2800) - salita per massi accatastati e gradini rocciosi fino al Colle della Culatta (m. 2950) - salita per facili cenge sul versante sud-occidentale del Baus (lato Vallone di Nasta) - facili passaggi poco esposti (II grado) sul versante nord-orientale (lato Vallone della Rovina) - piramide di sassi (anticima settentrionale) - Il Baus (m. 3067). Discesa per lo stesso itinerario
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps. Partenza dal Gias delle Mosche (m. 1591, 4 km circa sopra Terme di Valdieri) - rotabile ex militare fino al Piano della Casa del Re (m. 1735) - sentiero che risale il Vallone di Assedras – Rifugio Remondino (m. 2464) - Lago della Nasta (m. 2800) - salita per massi accatastati e gradini rocciosi fino al Colle della Culatta (m. 2950) - salita per facili cenge sul versante sud-occidentale del Baus (lato Vallone di Nasta) - facili passaggi poco esposti (II grado) sul versante nord-orientale (lato Vallone della Rovina) - piramide di sassi (anticima settentrionale) - Il Baus (m. 3067). Discesa per lo stesso itinerario
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