Foto Cima di Nasta 12 agosto 2017 |
Stefano, Roberto |
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Oggi l’idea era quella di fare il Sautron da Larche (il primo paese in territorio francese oltre il Colle della Maddalena) ma quando siamo in vista di Borgo San Dalmazzo ci rendiamo conto che è un po’ tardi e che tutto sommato non abbiamo così voglia di fare ancora tanta strada in macchina; così pensiamo bene di “ripiegare” sulla più vicina Valle Gesso e in particolare sulla Cima di Nasta. Di proposito ho scritto “ripiegare” tra virgolette perché la Nasta non può considerarsi un ripiego, essendo a mio avviso una tra le montagne più belle di tutte le Alpi Sud-occidentali. Io ci sono salito già un buon numero di volte ma Roberto mai e sono contento di fargli da cicerone. Se la settimana scorsa nella gita al Baus sembrava d’essere in un forno, questa mattina pare invece di star dentro un frigorifero: alla partenza dal Gias delle Mosche (m. 1591, ore 7.30) ci sono appena cinque gradi! La salita su per l’ombroso Vallone di Assedras è gelida; man mano che prendiamo quota cominciamo a vedere chicchi di grandine sparsi ai lati del sentiero; come ci verrà poi riferito, sono caduti nella tarda serata di ieri durante una bufera talmente violenta da sembrare a tratti una fitta nevicata. I raggi del sole ci accolgono al Rifugio Remondino (m. 2464) ma il tepore è effimero: la salita fino al ciglione roccioso che dà accesso all’anfiteatro superiore di Nasta è di nuovo tutta in ombra |
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Finalmente, dopo due ore e mezza di cammino, siamo definitivamente al sole ed è una bella sensazione di piacere; ... |
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... pur continuando a fare discretamente freddo, la luce ci scuote dal torpore e ci infonde voglia ed energia |
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Alle 10.15 raggiungiamo il pittoresco Lago di Nasta (m. 2800); lassù, trecento metri più in alto, si staglia nel cielo terso l’omonima cima, tanto ardita da sembrar quasi irraggiungibile |
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Costeggiata la sponda occidentale del lago ... |
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... ci portiamo con alcuni traversi su pietrame alla base del canale detritico che conduce al Colle della Forchetta |
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La salita del canale è più agevole di quello che le foto possono far pensare: ... |
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... una labile traccia segnata con tacche di vernice rossa ... |
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... permette una progressione tutto sommato rapida tant’è che impieghiamo mezz’ora dal lago al colletto (m. 2950) |
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Dopo inizia la parte un po’ più alpinistica (difficoltà F) che si sviluppa interamente sul versante del Vallone della Rovina. L’unico tratto delicato lo si incontra subito: si tratta di un breve passaggio esposto di I grado che permette di accedere a una cengia ascendente, anche questa un po’ esposta ma facile. Al termine della cengia si risale un ampio camino ben incassato e privo di difficoltà (nella foto) dove occorre soltanto mettere le mani. Laggiù in basso piccoli nevai resistono ancora sul selvaggio Altipiano del Baus |
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Usciti dal camino, copriamo gli ultimi metri che ci separano dalla vetta zigzagando tra esili terrazzini e rocce rotte con una vista vertiginosa sul sottostante Colle di Nasta, ... |
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... e alle 11.30 sbuchiamo sulla selletta tra le cime Est e Centrale di Nasta. Vedere Roberto salire con il pile in pieno sole e alle soglie del Ferragosto dà l’esatta percezione di quanto fredda (e non fresca!) sia la giornata |
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Questa è la croce di vetta della Cima Centrale, la più alta (m. 3108), ... |
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... mentre poco distante si trova anche la croce della Cima Est, leggermente più bassa (m. 3106) |
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Complice il cielo terso e l’aria limpidissima, il panorama da quassù è veramente straordinario; Roberto ne è giustamente estasiato. Ora lascio parlare le foto che valgono più di tante parole |
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Laggiù in lontananza ci incuriosisce la presenza di un ristretto gruppo di cime bianchissime, collocabili a nostro avviso tra la Ballaur e il Conoia; non pensiamo sia neve, probabilmente lì la grandinata è stata estremamente intensa e persistente |
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Un ultimo sguardo alla conca sospesa di Fremamorta dove si scorge uno spicchio del Lago Soprano ... |
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... e poi giù per lo stesso percorso di salita (in basso a destra si nota la cengia che scende verso il Colle della Forchetta) |
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Ancora un po’ d’attenzione nel valutare bene i massi su cui mettere i piedi ... |
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... e finalmente possiamo rilassarci sulla sponda di questo splendido lago |
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La Nasta è proprio una bella montagna, non c’è che dire
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Come nella scorsa gita al Baus (che tra l'altro compare in questa foto), anche oggi la discesa fino a fondovalle sarà interminabile e molto faticosa; ... |
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... però, a differenza di una settimana fa, non c’è il caldo atroce che infiacchisce ... |
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... e il fresco, che nel primo pomeriggio ha rimpiazzato il freddo, ci permette di arrivare alla macchina (ore 15.30) non propriamente riposati ma neppure troppo stanchi. In conclusione è stata proprio una gran bella gita dal percorso impegnativo e dal dislivello importante, condita da quel pizzico di “tensione” nella parte finale che ha reso la conquista della vetta ancora più appagante |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps. Partenza dal Gias delle Mosche (m. 1591, 4 km circa sopra Terme di Valdieri) - rotabile ex militare fino al Piano della Casa del Re (m. 1735) - sentiero che risale il Vallone di Assedras – Rifugio Remondino (m. 2464) - Lago della Nasta (m. 2800) - risalita del canale detritico fino al Colle della Forchetta (m. 2950) - cengia ascendente e facile canalino sul versante orientale della montagna (difficoltà F con un passaggio esposto di I grado subito dopo il Colle della Forchetta) - Cima di Nasta (m. 3108). Discesa per lo stesso itinerario |