Foto Mongioie 24 settembre 2017 |
Stefano |
|
La montagna esprime il meglio di sé, almeno dal punto di vista cromatico, nei mesi invernali (quando c’è la neve!) e nella tarda primavera, quando il verde intenso dell’erba nuova contrasta con il candore degli ultimi nevai rimasti. L’inizio dell’autunno è invece il periodo dell’anno in cui la montagna presenta il suo aspetto più spento e dimesso: in alto dominano il beige e il marrone, in basso il grigio opaco della bruma mattutina che si raccoglie nei fondivalle; i laghi sono magri e hanno perso gran parte dell’azzurro scintillante di qualche mese prima; anche il sole è meno bello, pallido o tagliente, spesso fastidioso perché è basso e arriva dritto agli occhi; e infine le chiome infuocate degli alberi, pittoresche quanto si vuole ma pur sempre troppo effimere: non si riesce quasi mai ad azzeccare il momento giusto per ammirarle, si arriva sempre o troppo in anticipo o troppo tardi, quando ormai le foglie (o gli aghi dei larici) sono già cadute |
|
|
Oggi il Mongioie è malinconico, rischiarato da un cielo scialbo e rinsecchito da mesi di arsura
|
|
Se si hanno buoni polmoni e buone gambe la via di salita più rapida (e soprattutto più ripida) è quella che passa per la Gola delle Scaglie: più che un sentiero è una linea perfettamente retta tirata tra il Rifugio Mongioie (m. 1555) e la cresta di spartiacque Tanaro-Ellero presso, appunto, il Bocchino delle Scaglie; praticamente, la proiezione sul terreno del percorso di una funivia |
|
|
Stamattina mi sento in forma e, partito da Viozene (m. 1245) alle 8.05, ... |
|
|
... dopo 1 ora e 20 minuti sono già in cima al canalone (m. 2325). La salita dalle Scaglie, su sfasciumi instabili, è dura e disagevole giacchè ogni quattro/cinque passi in avanti se ne fa perlomeno uno all’indietro; ...
|
|
... una volta messo piede sul crinale, ... |
|
|
... il sentiero che porta al Mongioie è invece comodo e ben tracciato |
|
Da nord spira un vento teso, umido e fresco che mi costringe a coprirmi praticamente come in inverno e quasi mi fa rimpiangere i mesi di calura appena trascorsi
|
|
|
|
|
|
|
Alle 9.50 sono sulla vetta (m. 2630) ...
|
|
... che non raggiungevo da più di cinque anni e cioè da prima che mi sposassi: solo cinque anni, eppure mi sembra che sia trascorsa una vita intera
|
|
|
|
|
|
Al ritorno seguo il percorso tradizionale che passa per il Bocchin dell’Aseo (m. 2292) ... |
|
... e per il Pian dell’Olio (m. 2090), ... |
|
|
... tra innocui sbuffi di nebbia ... |
|
|
... e ben pasciute mucche al pascolo |
|
Al Pian Rosso (m. 1550), nelle immediate vicinanze del Rifugio Mongioie, chiudo l’anello e in altri venti minuti di discesa faccio ritorno alla macchina (ore 11.15) concludendo quella che, a prescindere dalla stagione, resta comunque una gran bella gita
|
|
Il tracciato dell'escursione rilevato con il gps (l'anello è stato percorso in senso orario). Partenza da Viozene (m. 1245) - Pian Rosso - Rifugio Mongioie (m. 1555) - Gola delle Scaglie - Bocchino delle Scaglie (m.2325) - Monte Mongioie (m. 2630) - Bocchino dell'Aseo (m. 2292) - Pian dell'Olio (m. 2090) - Pian Rosso - Viozene |