Meravigliosa ciaspolata sulle montagne di casa abbondantemente innevate. Roberto è venuto a trovarmi curioso di visitare questi luoghi così vicini a Genova ma da lui raramente frequentati; e così sono stato ben lieto di farglieli conoscere nel loro “massimo splendore”: alberi carichi di neve, boschi che sembrano usciti da un libro di fiabe e un bel cielo azzurro che è l’ingrediente principale per mettere il buon umore. La relazione della gita è presto detta: partenza da Piampaludo alle 7.20, salita alla Sella del Beigua lungo la X gialla, andata all’Ermetta e ritorno; poi Croce Monumentale, Chiesetta del Beigua e discesa al ponte seguendo i tre pallini gialli; infine visita alla Torbiera del Laione, oggi molto suggestiva, e ritorno alla macchina per le 13. Abbiamo avuto la fortuna di trovare ottime tracce che abbiamo seguito fino al primo tratto di discesa verso Pratorotondo; il ritorno nel bosco l’abbiamo invece battuto noi. Tanta neve di ottima fattura su tutto il percorso, appena un po’ pesante in basso, soffice e farinosa sull’Alta Via e a ridosso del crinale: insomma, condizioni perfette per ciaspolare. Le foto parlano da sole e le didascalie oggi sono inutili. Unica nota stonata: l'opera di pulizia delle strade è stata quantomeno stramba (eufemismo) come testimonia l’ultima foto. Salendo da Urbe la strada è pulita fin dopo l'ultima casa di Piampaludo; scendendo da Pratorotondo è pulita fin dove è pulita l'altra; solo che in mezzo c'è un diaframma di 4 o 5 metri di lunghezza, invalicabile. Chi arriva in macchina da Pratorotondo non può neppure fare inversione perché manca lo spazio; in compenso hanno tolto agli escursionisti la possibilità di salire con le ciaspole a Pratorotondo. Neanche se me la spiegassero riuscirei a capirla: qui siamo oltre l’umana comprensione |