Foto giro del Grosso (e cima) 13 marzo 2018 |
Stefano, Roberto |
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Anche i luoghi paesaggisticamente “modesti”, per non dire “mediocri”, che sembrano essere buoni solo per una scampagnata o poco più, se conosciuti appieno nei loro angoli più appartati, riescono spesso a stupire e a offrire scenari inaspettati degni di montagne di ben altro calibro. E’ il caso della Colla di Casotto o, se si preferisce, della stazione sciistica di Garessio 2000: residence in abbandono sparsi qua e là, impianti quasi tutti fermi, un anonimo bosco di betulle che sale verso il Mindino e, dall’altra parte, faggi e un po’ di conifere che si arrampicano fin sotto il Monte Berlino; lassù in cima un grosso ripetitore e una mostruosa stazione di arrivo di una cabinovia mai funzionante i cui piloni arrugginiti, quasi per un senso di pudore e di vergogna, si sono lasciati negli anni inghiottire dal bosco. Ed è proprio dalla Colla di Casotto (m. 1381, ore 7.15) che io e Roberto ci incamminiamo, ciaspole ai piedi, per quella che sarà una gita stupenda, molto lunga e faticosa. Una gelida tramontana ci ha tenuto compagnia per tutto il tempo che ci preparavamo fuori dalla macchina: ora, sulla pista che vien giù dal Berlino, ci ha un po’ mollato ma siamo sicuri di ritrovarla quando sbucheremo in cresta |
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Infatti non ci sbagliamo: in alto fa decisamente freddo ma il panorama è appagante |
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Con un lungo traverso a mezzacosta sul lato della Val Casotto ... |
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... raggiungiamo la grande spianata tra il Grosso e il Mussiglione con vista spettacolare sulle Rocce di Perabruna |
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Il paesaggio è magnifico e severo e ha ben poco da invidiare a quello di vette alpine ben più blasonate |
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Breve pausa sul cocuzzolo del Monte Grosso (m. 2006, ore 9.30) ... |
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... e poi giù in discesa ... |
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... verso la conca dell’Alpe di Perabruna ... |
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... che si raccoglie proprio ai piedi delle omonime guglie rocciose |
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Purtroppo in questo tratto troviamo neve brutta, dura e crostosa che quasi ci spinge a mettere i ramponi: invece, un po’ per pigrizia, un po’ aiutati da una traccia di sci, teniamo le ciaspole e facciamo bene anche se la discesa non è divertente come ci saremmo aspettati |
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L'Alpe di Perabruna (m. 1600 circa) è un luogo incantevole racchiuso da ardite cuspidi rocciose ... |
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... e solcato da una fitta rete di ruscelli. Lo spessore del manto è ragguardevole, quasi a farsi beffa delle recenti profezie secondo cui le stazioni sciistiche di media quota faranno bene a convertirsi a un nuovo tipo di turismo "sostenibile" (parola magica) perchè è evidente che di neve ne verrà sempre meno: profezie puntualmente smontate, almeno per quest'anno, da una stagione da record per lo sci, con le "stazioni di media quota" del Cuneese aperte già da metà novembre! |
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Al margine sud-occidentale dell’anfiteatro si trova il Rifugio Manolino (m. 1638, in lontananza al centro della foto sotto la Rocca dell’Aquila), ex casotto di caccia di Re Vittorio Emanuele II |
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Noi trascuriamo la deviazione per il Manolino perchè richiederebbe un supplemento di tempo e di fatica ...
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... e attacchiamo decisi la salita che porta alla Colla Bassa ...
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... sovrastati dalla spettacolare cresta di spartiacque Casotto-Tanaro |
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Il manto nevoso è talmente liscio e uniforme che in alcuni tratti ci sembra addirittura di camminare sopra un ghiacciaio
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Con un po’ di fatica arriviamo alla Colla Bassa (m. 1846, ore 11.15), alla base del ripido scivolo nevoso che porta in vetta all’Antoroto |
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Dalla Colla Bassa bella discesa nel Vallone del Rio della Bura (Valle d’Inferno) su neve compatta ma ammorbidita da un sole davvero accecante |
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Impressionanti cornici di neve, come non le avevo mai viste qui prima d’ora, ... |
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... orlano la cresta orientale dell’Antoroto e ci spingono ad affrettare il passo ... |
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... per raggiungere una posizione più rassicurante |
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A quota 1600 circa ... |
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... prendiamo il sentiero a sinistra per il Rifugio Savona (palina segnaletica): ... |
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... sentiero che in realtà non troveremo mai per la tanta neve sul percorso e per la mancanza di segnavia; e così ci arrangiamo, un po’ nel bosco e un po’ all’aperto, fidandoci della nostra buona conoscenza del terreno
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Sempre più stanchi raggiungiamo il Rifugio Savona (m. 1528, ore 12.35) dove ci fermiamo a mangiare al riparo dal vento e scaldati da un sole magnifico |
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Ma non è finita perché ci aspetta una nuova e faticosa salita ... |
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... fino allo scollinamento del Monte Berlino (m. 1789, ore 13.30) |
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Poi finalmente è solo discesa ... |
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... giù per le piste da sci ... |
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... fino alla Colla di Casotto (ore 14.20) dove, dopo quasi sette ore di cammino, stanchi ma soddisfatti, concludiamo questa gran bella gita |