Foto Pian Ballaur 30 maggio 2019 |
Stefano e Roberto |
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Tempo finalmente in miglioramento in questi ultimi giorni di maggio ma con temperature piuttosto fresche per il periodo e soprattutto con tanta neve ancora presente in quota. Partiamo da Carnino Superiore (m. 1397, ore 8) sotto un bel cielo limpido e ci incamminiamo di buona lena verso il Pian Ciucchea (m. 1656) dove inizia la dura ascesa per il Passo delle Mastrelle |
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Oggi non si suda: l’aria è piacevolmente asciutta e un refolo di tramontana in verità un po’ freddina accarezza l’erto pendio che il sentiero ricama con infinite svolte |
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In prossimità del varco sommitale il vento rinforza con decisione e ci costringe a indossare l’abbigliamento invernale nonostante il calendario meteorologico indichi un sol giorno all’avvio del trimestre estivo
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La “porta” delle Mastrelle (m. 2023) dà accesso al cuore delle Alpi Liguri ... |
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... e in particolare al grande anfiteatro di Piaggia Bella, raccolto tra le propaggini del Marguareis e della Pian Ballaur e sotto al quale si estende uno dei complessi carsici più vasti d’Italia |
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Nevai sempre più consistenti e una gelida brezza ci accompagnano fino alla capanna speleologica Saracco-Volante (m. 2200), ... |
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... ai piedi dello sbarramento del Colle del Pas ... |
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... che raggiungiamo per strisce d’erba e scivoli nevosi (m. 2342) |
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Mai visto così tanto bianco qui alla fine di maggio, neanche nel 2009 e nel 2013 quando in inverno queste montagne furono seppellite da metri e metri di neve! |
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Fortunatamente sulla dorsale il manto è bello compatto, grattato e indurito dal vento, a tratti quasi ghiacciato, ... |
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... e ciò ci consente di guadagnare il panettone sommitale di Cima Pian Ballaur (m. 2604, ore 11.15) senza fatiche supplementari |
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Qui ci rendiamo subito conto che per la Cima delle Saline sarà tutta un’altra musica: il versante ovest è abbondantemente innevato e inondato di sole e la temperatura sta repentinamente alzandosi, forse memore del fatto che siamo quasi a giugno. Ci vorrebbero le ciaspole ma ormai è dalla fine di febbraio che sono a riposare dentro gli armadi |
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Decidiamo (penso saggiamente) di rinunciare alle Saline e modifichiamo il nostro anello nel modo seguente: ...
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... discesa al colle Ballaur-Saline ... |
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... e rientro a Carnino Inferiore per la variante degli Arpetti |
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Questo percorso, da qualche anno segnato con tacche bianco-rosse, attraversa nella parte alta un terreno punteggiato di roccioni e di doline, oggi reso ancor più suggestivo dalla neve ...
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... nella quale - ahimè - affondiamo fino alle ginocchia; ... |
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... scavalca successivamente la costa meridionale delle Saline presso l’intaglio degli Arpetti (m. 2375); ... |
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... discende infine le ripide gole ... |
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... e i sottostanti declivi prativi ... |
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... fino a incrociare l’antica mulattiera del Vallone di Carnino presso l’alpeggio (m. 2000) sopra la Croce Pastorelli. Ora fa davvero caldo, un caldo asciutto e sano che profuma d’estate ... |
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... e che ci accompagna giù per la forra delle Saline ... |
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... fino alle case di Carnino Inferiore (m. 1387, ore 14) dove ci attende l’acqua freschissima del piccolo trogolo sopra la chiesa. Infine alle 14.15 facciamo ritorno alla borgata superiore dove concludiamo la nostra gita; che è stata proprio bella, giacchè la mancata “conquista” delle Saline è stata abbondantemente ripagata dalla tanta neve che ha reso il paesaggio ancora più bello
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