Foto Laghetto della Chiusa 17 marzo 2020
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Stefano, Alessandro |
- Ale, andiamo a camminare?
- Dove? Dal ponte traballante?
- No, lì non si può andare perché è vietato prendere la macchina. C’è il Coronavirus
- Il coronavirus ... Stefano, ho un’idea. Sai dove andiamo? Andiamo al Bric Berton!
- Noo, non si può usare la macchina. Ci denunciano!
- Chi?
- I Carabinieri
- Ah
- Sai dove ti porto? Ti porto al lago della Chiusa
- Che cos’è il lago della Chiusa?
- E’ un lago!
- Ah, è un lago ... E possiamo tirare le rocce nell’acqua?
- Certo che le tiriamo. Allora, ci vuoi andare?
- Va bene. Però come ci andiamo? Con la macchina?
- No! A piedi! |
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- Vedi Ale, tu devi seguire sempre i segni gialli. Sennò ci perdiamo. Hai capito?
- Si! Ho capito!
- Mi raccomando |
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- Stefano, come si chiama questo ponte?
- E’ il ponte sul Rio Masino
- Che bello questo ponte! Mi piace proprio |
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- Occhio ai segni gialli. Non perderli
- Okay |
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- Stefano, è vero che noi due siamo i migliori?
- Ovvio! |
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- Piano! Stai attento a non cadere! |
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- E qui cosa c’è scritto?
- Case Reborina
- E qui?
- Badia di Tiglieto
- Noo, non lì! Qui!
- Badia di Tiglieto!
- Ah |
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- Che bello che è qui. E’ proprio bello. Mi piace tanto |
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- E qui come si chiama?
- Siamo quasi alle Case Gerla
- Si, però qui come si chiama?
- Non lo so |
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- Ti è piaciuto attraversare il Rio della Gerla?
- Si!
- Ora saliamo alle Case Gerla
- Dove sono? |
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- Ecco le Case Gerla
- Aspetta Stefano, che raccolgo questi denti di cane
- No, Ale ... non sappiamo dove metterli
- Ma Stefano, non ti preoccupare. Tieni, questi fiori sono per te
- Grazie. Ora però andiamo
- Aspetta, aspetta!
- Cosa c’è?
- Guarda che belli questi ranuncoli
- Andiamo dai, che vien tardi!
- Un attimo Stefano. Tieni, questi sono per la mamma. Mettili in tasca
- Messi. Ora andiamo |
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- E qui dove si va?
- Alla Colla dei Minetti |
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- Eccoci! Siamo quasi arrivati alla Colla dei Minetti
- E il lago della Chiusa?
- E’ più avanti ma manca poco |
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- Ale, controlla un po’ i segni gialli. Ora dove si va?
- Si va ... di là!
- Quelle lì sotto sono le Case Minetti |
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- Papaa ... Sono stanco. Mi prendi sulle spalle?
- Ale, non ce la faccio. Dai che manca poco
- Ma io sono stanco
- Arriviamo fino alla Ferriera e poi ti porto sulle spalle
- Papà, ho un’idea! Che ne dici se facciamo una corsetta? |
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- Questa è la Ferriera Alta
- E quanto manca al lago?
- Pochissimo, ormai siamo quasi arrivati |
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- Papaa! Ho sete!
- Va bene, ci fermiamo e beviamo |
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- Là in cima alla salita siamo arrivati!
- Allora la facciamo ancora una corsetta? |
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- Ecco il Lago della Chiusa! Ti piace?
- Che bello! Le possiamo tirare le rocce nell’acqua?
- Certo |
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- Papà, dai ... scendiamo
- Ma è un precipizio!
- Scendiamo! Scendiamo!
- Ale, è troppo ripido. Non possiamo permetterci di finire al pronto soccorso in questo periodo
- Ma io voglio scendere! Dai, ti prego!
- E va bè! Però io vado davanti e ti faccio scendere un passo alla volta prendendoti in braccio
- Va bene
- Ale, mi raccomando ... tieniti forte a me e quando ti poso aggrappati subito alla ringhiera. Hai capito?
- Si! Ho capito |
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E così, dopo un’avventurosa discesa, cominciamo a lanciare le pietre nel lago; ... |
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... e poi a tirarle in modo da bagnarci l’un l’altro con gli schizzi
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Tra il gorgogliar dell’acqua e il silenzio dei boschi, l’infezione epidemica sembra un problema remoto che non ci riguarda più. Ma al ritorno, dall’uscio di un’antica casa della Ferriera, una donna ci squadra sospettosa. Il timore del contagio è in ognuno di noi. Poi vede Alessandro e il suo volto si distende e si addolcisce |