Foto Rocca della Marasca (sperone N-O) 28 giugno 2020
|
Stefano |
|
Un anno di merda, c’è ben poco da dire. Dopo il cataclisma sanitario, lo sfacelo viario. Se al tempo delle restrizioni mettersi in viaggio era un atto da carbonari, adesso è un’azione da arditi o da incoscienti; e visto che in settimana, per recarmi al lavoro, mi tocca essere sia l’uno che l’altro, il sabato e la domenica ripiego senza il minimo rammarico sui giri in bicicletta e sulle gite a chilometro zero, almeno fino a quando le cose non miglioreranno. Oggi per esempio parto a 12 km da casa, dalla sella di Montà sopra San Pietro d’Olba (m. 681, ore 7.20) e, tramite mulattiera, ... |
|
... scendo giù in paese (m. 526) per attraversare l’Orba sul vecchio ponte di pietra
|
|
Imbocco poi la bella mulattiera selciata, molto ben tenuta, che fino agli inizi del 1900 ...
|
|
... costituiva l’unica via di collegamento verso il mare (la “strada della pedona”) su cui passavano i commerci tra l’Olba e Voltri |
|
|
Seguendo poi la stradina in parte asfaltata e in parte sterrata segnata con il cerchio giallo, raggiungo la Colla della Vassuria (m. 894) ... |
|
|
... e il ripiano dei Roncazzi, ... |
|
... dove prendo la mulattiera (due crocette gialle) che scende giù nella faggeta ... |
|
... per l’ombrosa valletta del Rio della Notte |
|
A un bivio abbandono le crocette gialle e prendo la diramazione (non segnata) di sinistra che procede con lievi saliscendi alle pendici nord-orientali della Rocca della Marasca; risalgo poi un breve tratto fuori sentiero finchè, sotto uno sperone roccioso, incontro i bolli rossi della “normale” alla cima nord-ovest |
|
La salita è avventurosa: si deve strisciare dapprima all’interno di un buco formato da un macigno incuneato tra due rocce; ...
|
|
... successivamente occorre arrampicare in un camino ben incassato (difficoltà F) ... |
|
... all’uscita del quale si posa piede sulla crestina sommitale (ore 10) |
|
Sulla cuspide rocciosa dello sperone N-O della Rocca della Marasca (m. 910) è piantato un piccolo vessillo nazionale ...
|
|
... mentre con lo sguardo è possibile abbracciare una buona porzione di Val d’Orba, dal Beigua ... |
|
... a Martina ... |
|
... e, più lontano, fino a Tiglieto |
|
Sempre in vetta è presente una croce di legno con tabernacolo a ricordo di un ex-voto risalente al 1929 |
|
|
Dopo la discesa tra le rocce fatta con un po’ di cautela, mi riporto sulla bella mulattiera lastricata e segnata con due crocette gialle (pure questa una “strada della pedona”) che conduce giù a Martina. Seguo fedelmente anche il tratto più basso, quello sotto la strada del Maraschino, da molti anni abbandonato e non più segnato dalla F.I.E. a causa di una vecchia frana: la mulattiera, che sbuca dal ponticello sopra il campo sportivo, è ancora in buone condizioni e permette di evitare quasi due chilometri d’asfalto |
|
Da Martina (m. 484) faccio ritorno a San Pietro percorrendo la provinciale, ripasso l’Orba sul ponte di pietra, ... |
|
... attraverso il vecchio borgo della Ferriera ... |
|
... e riprendo la mulattiera ... |
|
... che mi riporta su alla Montà (ore 11.50). Da qui a casa sono solo quindici minuti di macchina: cosa che, in questo periodo un filino complicato, diventa quasi un fatto da raccontare! |