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Foto Ruetas 20 agosto 2020
Stefano, Roberto
Gita pensata da Roberto che non vedevo più dalla ciaspolata al Monte Grosso del 7 marzo 2020, due giorni prima che il governo varasse le misure restrittive in tutta Italia per il contenimento dell’epidemia di Coronavirus. Il nome della montagna che saliremo, il Monte Ruetas, di quasi tremila metri, non l’avevo mai sentito prima d’ora; e anche la zona, la Val Troncea, entro cui nasce il Chisone, sapevo collocarla a malapena e con scarsa approssimazione sulla carta geografica delle Alpi Cozie. La partenza della gita è a Pattemouche, piccola borgata posta a lato della strada per il Sestriere proprio all’imbocco della Val Troncea, quattro chilometri sopra Pragelato. Posteggiamo la macchina presso il ponte “Das Itreit” sul Chisone (m. 1616) e alle 7.50 ci mettiamo in cammino lungo sterrata della sponda destra del torrente. L’aria è frizzante; e per “frizzante” intendo una media più o meno equilibrata tra il “pungente” con cui la percepisce il sottoscritto e il “piacevolmente fresca” di Roberto. Dopo un buon tratto in fondovalle e dopo aver varcato i confini del parco naturale istituito nel 1980, ...
Gita pensata da Roberto che non vedevo più dalla ciaspolata al Monte Grosso del 7 marzo 2020, due giorni prima che il governo varasse le misure restrittive in tutta Italia per il contenimento dell’epidemia di Coronavirus. Il nome della montagna che saliremo, il Monte Ruetas, di quasi tremila metri, non l’avevo mai sentito prima d’ora; e anche la zona, la Val Troncea, entro cui nasce il Chisone, sapevo collocarla a malapena e con scarsa approssimazione sulla carta geografica delle Alpi Cozie. La partenza della gita è a Pattemouche, piccola borgata posta a lato della strada per il Sestriere proprio all’imbocco della Val Troncea, quattro chilometri sopra Pragelato. Posteggiamo la macchina presso il ponte “Das Itreit” sul Chisone (m. 1616) e alle 7.50 ci mettiamo in cammino lungo sterrata della sponda destra del torrente. L’aria è frizzante; e per “frizzante” intendo una media più o meno equilibrata tra il “pungente” con cui la percepisce il sottoscritto e il “piacevolmente fresca” di Roberto. Dopo un buon tratto in fondovalle e dopo aver varcato i confini del parco naturale istituito nel 1980, ...
... incontriamo l’inizio del sentiero n. 330 (m. 1692) che si innalza subito a svolte all’interno di un magnifico lariceto ...
... incontriamo l’inizio del sentiero n. 330 (m. 1692) che si innalza subito a svolte all’interno di un magnifico lariceto ...
... e che conduce all’antico villaggio di Seytes (m. 1919), abbandonato nel 1923 per trasformarsi in alpeggio e poi incendiato dai tedeschi per rappresaglia nella primavera del 1944
... e che conduce all’antico villaggio di Seytes (m. 1919), abbandonato nel 1923 per trasformarsi in alpeggio e poi incendiato dai tedeschi per rappresaglia nella primavera del 1944
Dopo Seytes il sentiero 330 si impenna sensibilmente tra larici, maestosi pini cembri ...
Dopo Seytes il sentiero 330 si impenna sensibilmente tra larici, maestosi pini cembri ...
... e scorci suggestivi della Punta Rognosa di Sestriere, ...
... e scorci suggestivi della Punta Rognosa di Sestriere, ...
... raggiungendo così i soprastanti ed estesi pendii pascolivi posti sul versante occidentale del Monte Morefreddo
... raggiungendo così i soprastanti ed estesi pendii pascolivi posti sul versante occidentale del Monte Morefreddo
La traccia, ottimamente segnata con paletti bianco-rossi, diviene via via sempre più ripida e punta senza indugio verso la sommità del Morefreddo seguendo il percorso più breve, cioè la linea della massima pendenza
La traccia, ottimamente segnata con paletti bianco-rossi, diviene via via sempre più ripida e punta senza indugio verso la sommità del Morefreddo seguendo il percorso più breve, cioè la linea della massima pendenza
In cima (m. 2769, ore 10.40) si trovano i ruderi di baraccamenti militari di fine Ottocento ...
In cima (m. 2769, ore 10.40) si trovano i ruderi di baraccamenti militari di fine Ottocento ...
... mentre alla nostra destra (direzione sud-est) ci appare finalmente la vetta. Lungo i suoi fianchi l’aria umida scaldata dal sole comincia a scorrere e a salire velocemente condensando in vapori e brandelli di nebbia: rischiamo di arrivare in cima e non vedere nulla!
... mentre alla nostra destra (direzione sud-est) ci appare finalmente la vetta. Lungo i suoi fianchi l’aria umida scaldata dal sole comincia a scorrere e a salire velocemente condensando in vapori e brandelli di nebbia: rischiamo di arrivare in cima e non vedere nulla!
Non ci resta che affrettare il passo. Dopo una perdita di quota di sessanta metri (Colle di Morefreddo, m. 2710), imbocchiamo il Sentiero degli Alpini ...
Non ci resta che affrettare il passo. Dopo una perdita di quota di sessanta metri (Colle di Morefreddo, m. 2710), imbocchiamo il Sentiero degli Alpini ...
... che con un paio di svolte e di diagonali tra gli sfasciumi del versante nord del Ruetas ...
... che con un paio di svolte e di diagonali tra gli sfasciumi del versante nord del Ruetas ...
... raggiunge un pronunciato costone della montagna sul vallone di Massello (Val Germanasca). Una targa commemorativa ricorda ai posteri come questo sentiero sia stato realizzato a mano e a colpi di mina dal 7° Reggimento Alpini nel lontano 1896 (anno della sconfitta di Adua) per raccordare le caserme del Morefreddo con i successivi colli senza perdere quota
... raggiunge un pronunciato costone della montagna sul vallone di Massello (Val Germanasca). Una targa commemorativa ricorda ai posteri come questo sentiero sia stato realizzato a mano e a colpi di mina dal 7° Reggimento Alpini nel lontano 1896 (anno della sconfitta di Adua) per raccordare le caserme del Morefreddo con i successivi colli senza perdere quota
Poco prima della targa, un ometto non troppo visibile segna il punto in cui sulla destra si stacca una labile traccia che, risalendo il filo dell’aspro costone, ...
Poco prima della targa, un ometto non troppo visibile segna il punto in cui sulla destra si stacca una labile traccia che, risalendo il filo dell’aspro costone, ...
... permette di arrivare in vetta al Monte Ruetas (m. 2935)
... permette di arrivare in vetta al Monte Ruetas (m. 2935)
Sono le 11.30 e le nubi ci hanno graziato: sopra la Val Troncea e in direzione sud-ovest la visuale è perfettamente sgombra; ...
Sono le 11.30 e le nubi ci hanno graziato: sopra la Val Troncea e in direzione sud-ovest la visuale è perfettamente sgombra; ...
... anche verso la Savoia il panorama è perfetto
... anche verso la Savoia il panorama è perfetto
Solo verso est la vista risulta offuscata ...
Solo verso est la vista risulta offuscata ...
... dalle nebbie che salgono dal lato di Massello. Dopo aver sostato e mangiato, con una rapida discesa ...
... dalle nebbie che salgono dal lato di Massello. Dopo aver sostato e mangiato, con una rapida discesa ...
 ... ci riportiamo sul Sentiero degli Alpini seguendolo a destra in direzione del Colle dell’Arcano. Qui la mulattiera presenta il suo tratto più spettacolare tagliando un ampio gradino sullo scosceso e impraticabile fianco orientale del Ruetas. Non vi sono difficoltà di sorta, ...
... ci riportiamo sul Sentiero degli Alpini seguendolo a destra in direzione del Colle dell’Arcano. Qui la mulattiera presenta il suo tratto più spettacolare tagliando un ampio gradino sullo scosceso e impraticabile fianco orientale del Ruetas. Non vi sono difficoltà di sorta, ...
... tranne l’attraversamento di una passerella di legno in condizioni precarie per il cedimento dei sostegni: è l’unico punto in cui occorrono prudenza e grande attenzione; ed è anche il motivo per cui il Sentiero degli Alpini risulta ufficialmente chiuso al transito con ordinanza del Comune di Massello
... tranne l’attraversamento di una passerella di legno in condizioni precarie per il cedimento dei sostegni: è l’unico punto in cui occorrono prudenza e grande attenzione; ed è anche il motivo per cui il Sentiero degli Alpini risulta ufficialmente chiuso al transito con ordinanza del Comune di Massello
I vapori si dissolvono in vista del Colle dell’Arcano (m. 2781) ...
I vapori si dissolvono in vista del Colle dell’Arcano (m. 2781) ...
... e dell'interminabile discesa che ci attende: dapprima giù per l’ampio vallone ...
... e dell'interminabile discesa che ci attende: dapprima giù per l’ampio vallone ...
... percorso dal sentiero n. 334; ...
... percorso dal sentiero n. 334; ...
... successivamente, dopo i Forni di San Martino (m. 2320), giù per la mulattiera discendente dal Colle del Beth (n. 320) ...
... successivamente, dopo i Forni di San Martino (m. 2320), giù per la mulattiera discendente dal Colle del Beth (n. 320) ...
... e utilizzata per circa due secoli dai minatori e dagli operai che lavoravano nelle gallerie del Beth per l’estrazione del minerale da cui si ricava il rame. Il 19 aprile 1904 una terribile valanga investì in pieno la mulattiera e uccise ottantun lavoratori che stavano cercando di tornare giù a valle
... e utilizzata per circa due secoli dai minatori e dagli operai che lavoravano nelle gallerie del Beth per l’estrazione del minerale da cui si ricava il rame. Il 19 aprile 1904 una terribile valanga investì in pieno la mulattiera e uccise ottantun lavoratori che stavano cercando di tornare giù a valle
Al termine di una lunga serie di svolte, presso un bivio su di un ripiano prativo, ...
Al termine di una lunga serie di svolte, presso un bivio su di un ripiano prativo, ...
... imbocchiamo sulla destra il sentiero per Seytes
... imbocchiamo sulla destra il sentiero per Seytes
La stanchezza e la sete si fanno sentire e i continui saliscendi nel magnifico bosco di larici sembrano non finire mai. Ma quando è che si arriva a Seytes?
La stanchezza e la sete si fanno sentire e i continui saliscendi nel magnifico bosco di larici sembrano non finire mai. Ma quando è che si arriva a Seytes?
Ecco le case di Seytes, finalmente! L’anello è completato, ma che fatica!
Ecco le case di Seytes, finalmente! L’anello è completato, ma che fatica!
Non ci resta che raggiungere il fondovalle e mangiare un po’ di polvere sulla sterrata per Pattemouche presa d’assalto dai turisti ferragostani “armati” di bici elettriche, laute provviste di cibo e di tutto il necessario (anche il superfluo) per il picnic; per nulla avvezzi alle fatiche della montagna considerato che lungo i sentieri, durante tutto il giorno, non abbiamo incontrato praticamente nessuno. Alle 15.30 concludiamo questa lunga gita arrivando alla macchina cotti a puntino. E’ stata davvero bella, seppur molto faticosa, e ringrazio Roberto per aver scelto bene
Non ci resta che raggiungere il fondovalle e mangiare un po’ di polvere sulla sterrata per Pattemouche presa d’assalto dai turisti ferragostani “armati” di bici elettriche, laute provviste di cibo e di tutto il necessario (anche il superfluo) per il picnic; per nulla avvezzi alle fatiche della montagna considerato che lungo i sentieri, durante tutto il giorno, non abbiamo incontrato praticamente nessuno. Alle 15.30 concludiamo questa lunga gita arrivando alla macchina cotti a puntino. E’ stata davvero bella, seppur molto faticosa, e ringrazio Roberto per aver scelto bene
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso orario). Partenza da Pattemouche (parcheggio presso il Ponte das Itreit dove vige il divieto di transito in Val Troncea, m. 1616) - sterrata di fondovalle - bivio a sinistra per Seytes - borgata abbandonata di Seytes (m. 1919) - ripida salita al Monte Morefreddo (m. 2769) - discesa al Colle Morefreddo (m. 2710) - Sentiero degli Alpini - deviazione a destra per il Ruetas (bivio poco visibile, ometto di pietre sul Sentiero degli Alpini) - cresta est del Ruetas - Monte Ruetas (m. 2935) - discesa per lo stesso percorso fino al Sentiero degli Alpini - passerella in legno pericolante su di un traverso esposto (difficoltà EE, prestare attenzione cercando di non passare sopra la passerella e assicurarsi ai canaponi) - Colle dell’Arcano (m. 2781) - bivio a destra e discesa ai Forni di San Martino (m. 2320) - discesa verso Troncea - bivio a destra per Seytes - Seytes - sterrata di fondovalle - Pattemouche
Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso orario). Partenza da Pattemouche (parcheggio presso il Ponte das Itreit dove vige il divieto di transito in Val Troncea, m. 1616) - sterrata di fondovalle - bivio a sinistra per Seytes - borgata abbandonata di Seytes (m. 1919) - ripida salita al Monte Morefreddo (m. 2769) - discesa al Colle Morefreddo (m. 2710) - Sentiero degli Alpini - deviazione a destra per il Ruetas (bivio poco visibile, ometto di pietre sul Sentiero degli Alpini) - cresta est del Ruetas - Monte Ruetas (m. 2935) - discesa per lo stesso percorso fino al Sentiero degli Alpini - passerella in legno pericolante su di un traverso esposto (difficoltà EE, prestare attenzione cercando di non passare sopra la passerella e assicurarsi ai canaponi) - Colle dell’Arcano (m. 2781) - bivio a destra e discesa ai Forni di San Martino (m. 2320) - discesa verso Troncea - bivio a destra per Seytes - Seytes - sterrata di fondovalle - Pattemouche
Attenzione: il Sentiero degli Alpini, nel tratto compreso tra la deviazione per il Ruetas e il Colle dell'Arcano, è ufficialmente chiuso al transito con ordinanza del Comune di Massello a causa della passerella pericolante (verificato in data 20 agosto 2020). Di conseguenza, se si passa, lo si fa a proprio rischio e pericolo e comunque violando una disposizione comunale
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