Foto Foresta della Deiva 27 agosto 2020 |
Gianni, Franca |
In tanti anni non eravamo mai stati nella Foresta della Deiva. Tutte le volte che a Sassello passavamo davanti al cartello che la segnala, dicevamo: “una volta o altra dobbiamo venire a vederla”. Non l’abbiamo mai fatto con la scusa che si sviluppa a quote basse (da 380 a 650 metri del Passo Salmaceto) e che d’estate fa molto caldo.
E’ andata così che, con la storia di “una volta o l’altra dobbiamo andare a vederla”, è arrivato il giorno che l’anello lungo che percorre l’ampia zona della foresta devo lasciarlo agli altri e accontentarmi di quello breve che arriva alla Casa della Giumenta. Un tracciato molto bello, facile, adatto anche ai bambini ai quali è dedicato un divertente percorso didattico sugli abitanti della foresta |
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Appena sotto il paese di Sassello, a lato di un distributore di benzina svoltiamo e posteggiamo accanto a una fabbrica di dolci. Poche decine di metri dopo troviamo la caserma forestale, un altro parcheggio tra gli alberi e i cartelli del Parco del Beigua che danno il via al percorso |
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La larga sterrata sale dolcemente, circondata da alti pini che in questa giornata calda regalano un’ombra fresca e piacevole
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Una palina, poco più avanti, segnala la deviazione per il lago dei Gulli. Anche se non si tratta di un vero lago ma di un’ansa del fiume Erro è uno specchio d’acqua piuttosto grande.
Ovviamente la trascuriamo ... |
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... e dopo circa mezz’ora incontriamo un bellissimo viale di cedri ... |
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... che dà accesso al Castello Bellavista, una villa dell’ottocento della famiglia Bigliati che era probabilmente proprietaria dell’intera foresta |
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Tornati sul percorso principale tralasciamo l’immediata deviazione a destra per Casa Giumenta-Località Lombrisa e proseguiamo dritti seguendo l’anello in senso orario (cartello Casa Giumenta 0,45) |
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Poco più in alto un’altra deviazione a destra. L’ambiente è cambiato e il sentiero si snoda ora tra sorbi, brughi e una vegetazione meno imponente |
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Eccoci alla nostra meta: una bella radura con area picnic, una casa completamente ristrutturata che, Covid permettendo, dovrebbe diventare un rifugio da 15 posti letto ... |
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... e un essiccatoio |
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Aggiriamo la casa e l’essiccatoio e per il ritorno scegliamo l’altro sentiero. Lì per lì il cartello ci lascia perplessi. 3600 metri per tornare al castello? Ma se dal castello a qui abbiamo impiegato nemmeno mezz’ora? Immaginiamo un percorso più lungo e tortuoso e invece … è semplicemente il cartello ad essere sbagliato |
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Il sentiero, dopo una breve discesa, contorna dolcemente i fianchi dell’altro versante ... |
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... offrendo dove gli alberi lo permettono una bella vista sulla Valle Erro. Sostenuto a valle da tratti di antiche massicciate prosegue in piano ... |
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... e chiude l’anello al Castello Bellavista in brevissimo tempo, ritrovandoci così sulla sterrata fatta all’andata. Ai lati ogni tanto c’è una panchina, come quelle che negli ultimi tempi quando cammino per monti sogno inutilmente (se mi siedo sull’erba chi si alza più?). Oggi non ne approfitto. Soddisfatti per aver colmato almeno in parte la lacuna di non aver conosciuto prima la Foresta della Deiva ... |
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... raggiungiamo la caserma forestale dopo un’ora e cinquanta di cammino complessivo |