Foto anello del Bric Riondo 5 settembre 2020
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Stefano |
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Giro avventuroso e a tratti davvero spettacolare nell’alta Val Cerusa, in luoghi inaspettatamente selvaggi, solitari e pochissimo o per nulla frequentati dagli escursionisti. La partenza è al Passo del Faiallo (m. 1061, ore 8) e al crocevia di Cian de Toe (m. 1052) prendo la diramazione di sinistra per il Passo della Gava segnata con due pallini rossi. Una curiosità: in epoca ottocentesca al Cian de Toe (Piano delle Tavole) venivano accatastati i tronchi dei faggi in attesa di essere trainati giù a Voltri; sui massi del selciato della mulattiera che conduce alla Gava, in particolare nel vallone del Rio Malanotte, son ben visibili i solchi prodotti dal passaggio di particolari slitte chiamate “lezze” sulle quali il legname veniva caricato. Dal Cian de Toe raggiungo dunque il belvedere panoramico presso la croce di San Gioachin sul costone proveniente da Cima Faiallo. Qui abbandono i due pallini rossi ...
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... e inizio una faticosa discesa fuori sentiero lungo la dorsale che si getta verso Fiorino in Val Cerusa. Il terreno è infido giacchè sotto l’erba si nascondono continuamente pietre e roccette che rendono insicuro il cammino: per evitare il rischio di storte e distorsioni, procedo con cautela ed estrema lentezza; a guidarmi sono alcuni ometti di pietra e vaghe tracce di un antico sentiero ormai quasi sparito
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Oltre l’esiguo terrazzino del Bric Riondo (m. 978), ...
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... da dove si ha una vista superba di Genova e del golfo ligure fino alle Apuane, ...
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... la discesa riprende ripida e impervia ... |
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... con i roccioni alla mia sinistra che fanno da parapetto naturale sopra i baratri sul lato del Cerusa. Nel cielo di questa limpida giornata di fine estate, si stagliano il Dente e il Monte Giallo con la cicatrice della strada del Faiallo che in quarant’anni si è parecchio rimarginata ma che del tutto non scomparirà mai |
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Su di un ampio gradone che interrompe la linearità della dorsale, circa a metà discesa, si incontra una piccola croce. Nonostante la bassa quota l’ambiente è severo e mi ricorda un po’ gli alti crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano |
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La discesa prosegue, ora tra rocce e pietraie, ... |
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... in uno scenario che ha dell’incredibile se si pensa che ci si trova alle spalle di Voltri a soli pochi chilometri dal mare!
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In basso si vedono le Case Soggi con la mulattiera che mi riporterà su al Faiallo ... |
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... e al Pian della Biscia (m. 550, ore 10) metto finalmente piede su un sentiero; e che bel sentiero! Noto con piacere che è stato decespugliato di recente e che è proprio in ottime condizioni |
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E pensare che questo tracciato è stato abbandonato dalla F.I.E. tanti anni fa, forse a causa di movimenti franosi in zona Rio Gardonea. Si trattava dell’itinerario “Fiorino - Cerusa - Bric del Dente, ore 2.45, segnavia: rombo pieno rosso”. Io l’ho percorso in discesa con mio padre più di trent’anni fa, nel 1989, quindi ho soltanto ricordi sbiaditi, come sbiaditi sono i rombi rossi che comunque si vedono ancora |
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Del resto è proprio impossibile sbagliare strada, anche impegnandosi: sopra ci stanno imponenti risalti rocciosi; ... |
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... sotto le scarpate e i precipizi
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Dopo i ruderi di Casa Spravè (m. 560 circa), ...
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... si entra a mezzacosta nella piega della montagna dove scorrono i rii Gardonea e Cerusa, e dove si celano anfratti veramente selvaggi, lontani da tutto, in cui il tempo sembra essersi cristallizzato a più di cent’anni fa. Quasi mi pervade un senso di solitudine e di smarrimento, una sensazione che ho provato soltanto quando sono salito da solo sulla cima nord dell’Argentera: ma lì ero 2500 metri più in alto! |
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Superati i guadi del Gardonea e del Cerusa, inizia una ripida e faticosa salita a zigzag perfettamente tracciata, prima allo scoperto e poi in un bosco di noccioli, ... |
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... che termina molto più in alto presso i ruderi di Casa Piccardi. Il sole batte a perpendicolo sopra questo declivio e io arrivo in cima grondante di sudore, oltrechè un po’ disidratato
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Il rombo rosso termina infine sulla provinciale, proprio alla fine del lungo rettilineo del Passo della Cerusa (m. 931) dalla parte del Faiallo. Qui una bella palina in legno con l’indicazione per Fiorino rende ben visibile l’inizio del sentiero. Complimenti (e un ringraziamento) a chi ha compiuto tutto questo magnifico lavoro! |
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A me non resta che seguire le bandierine bianco-rosse dell’Alta Via, tagliando i due tornanti della strada asfaltata, e alle 12 in punto sono al Passo del Faiallo dove concludo l’anello. Questa gita è stata una piacevole scoperta praticamente dietro casa: davvero molto bella! |
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Il tracciato dell’escursione rilevato con il gps (l’anello è stato percorso in senso antiorario). Partenza dal Passo del Faiallo (m. 1061) - punto panoramico San Gioachin - discesa fuori sentiero lungo il costone che separa il Vallone del Rio Secco dall’alta Val Cerusa (ometti e vaghe tracce di un antico sentiero ormai quasi sparito, difficoltà EE per la natura impervia del terreno) - Bric Riondo (m. 978) - croce “Domenico Scarcella“ - Pian della Biscia (m. 550, fine della discesa fuori sentiero e svolta a sinistra sulla mulattiera proveniente dalle Case Soggi di Fiorino segnata con un rombo rosso sbiadito) - mulattiera che taglia in leggera salita lo scosceso fianco della montagna sul versante del Cerusa (rombo rosso) - ruderi di Casa Spravè (m. 560 circa) - guado del Rio Gardonea - guado del Rio Cerusa - ripida salita a zigzag fino ai ruderi di Casa Piccardi - Passo della Cerusa (m. 931, incrocio con la provinciale del Faiallo e con l’Alta Via, fine del rombo rosso) - svolta a sinistra e mulattiera che taglia i tornanti della provinciale (bandierine bianco-rosse dell’Alta Via) - Passo del Faiallo |