Foto Punta Rognosa del Sestriere 14 agosto 2021 |
Stefano, Roberto |
Gita davvero bella ma assai faticosa alla Punta Rognosa del Sestriere che, con i suoi 3280 metri, costituisce la massima elevazione della Val Chisone.
Ci mettiamo in marcia alle 8.30 dal Piazzale Kandahar di Sestriere (m. 2035) tra palazzoni cittadini, traffico sostenuto e un’impressione generale di poca cura delle cose. Poi bastano pochi minuti di cammino per trovarsi immersi in un bellissimo lariceto e respirare appieno l’atmosfera di alta montagna. Il tempo è splendido.
Con percorso quasi pianeggiante ci inoltriamo nel vallone del Chisonetto fino a raggiungere l’ex diga (m. 2175, ora ridotta a modesto specchio d’acqua) ai piedi dell’imponente anfiteatro coronato dalle cime del Banchetta, della Rognosa, delle Rocce di San Giacomo e del Sises.
Da qui in avanti la salita si fa dura: un sentierino (tacche bianco-rosse) si inerpica con decisione al centro della conca fino a superare una prima balza. Poi, più in alto, incontriamo un bivio sommariamente segnalato: il ramo di sinistra porta al Passo della Banchetta, quello di destra al Passo di San Giacomo. Noi in realtà vorremmo seguire il tracciato che sale dritto verso il colle ovest della Sotto Rognosa ma dal basso, e con il sole negli occhi, non riusciamo a individuarlo. Decidiamo allora di dirigerci al Passo di San Giacomo, un po’ eccentrico rispetto alla Punta Rognosa, allungando così sensibilmente il percorso.
Sbuchiamo sullo spartiacque Chisone-Dora al Passo delle Rocce di San Giacomo (m. 2663, ore 10.45). Da qui in avanti gli ometti di pietra saranno gli unici segnali di riferimento. Con percorso leggermente esposto ma privo di reali difficoltà (EE), aggiriamo sul lato sud le Rocce di San Giacomo per proseguire poi in cresta fino al colle ovest della Sotto Rognosa (m. 2745, ore 11.35) dove, dal versante del Chisonetto, giunge la traccia che avremmo voluto fare (e che seguiremo in discesa).
Da qui alla vetta il sentiero torna a essere evidente e ben marcato ma anche molto faticoso: dapprima si perviene alla Sotto Rognosa (m. 3016), modesta anticima di ponente; poi si rimonta a zig-zag l’immenso dossone di sfasciumi, con gli ultimi 280 metri di dislivello che sembrano non terminare mai.
Finalmente alle 12.30, dopo quattro ore esatte di cammino, mettiamo piede sulla Punta Rognosa (m. 3280) dove sono collocate una Madonnina e una croce di ferro dalla forma inusitata. Vastissimo è il panorama, limitato purtroppo dalla foschia.
Al ritorno, una volta ridiscesi alla colle ovest della Sotto Rognosa, imbocchiamo sulla destra la traccia che si tuffa decisa nel vallone del Chisonetto. Questo percorso risulta indubbiamente più breve e più logico e infatti alle 14 siamo già nei pressi del lago.
All’ombra dei larici percorriamo infine l’ultimo tratto di leggera discesa e alle 14.45 facciamo ritorno al Sestriere, stanchi e soddisfatti. Faccio i complimenti a Roberto perché questa gita l’ha scelta lui: è stato un giro bellissimo su una montagna imponente che si è rivelata ben più dura del previsto |
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Nel lariceto tra il Sestriere e la ex diga del Chisonetto
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In cima alla prima balza prima del bivio per il Passo di San Giacomo
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Traverso a mezzacosta dopo il bivio a destra per il Passo di San Giacomo
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Al Passo delle Rocce di San Giacomo, sulla cresta di spartiacque Chisone-Dora |
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In prossimità del colle ovest della Sotto Rognosa |
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Gli ultimi 280 metri di dislivello ancora da coprire visti dalla sommità della Sotto Rognosa
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Estenuante zig-zag tra gli sfasciumi |
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La cresta di spartiacque Chisone-Dora vista dalla vetta
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La Valle Argentera (Val di Susa) vista dalla vetta |
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La Madonnina e la croce di vetta |
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La Punta Rognosa vista dal colle ovest della Sotto Rognosa
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La traccia che dal colle ovest della Sotto Rognosa scende diretta nel vallone del Chisonetto
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L’imponente Punta Rognosa vista dal campo da golf di Sestriere
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