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Foto Cima Fontanaccia 6 novembre 2021
Stefano, Roberto
Tipica giornata di autunno inoltrato, gelida e brumosa in bassa valle al primo mattino, più asciutta e ventosa sui crinali; anche se - a esser pignoli - oggi sui crinali non c’era semplicemente il vento ma la tempesta!
Partiamo da Vara Inferiore (m. 672) alle 8.30 e seguiamo la strada asfaltata per il Dano, abbondantemente brinata e ricoperta da uno sdrucciolevole tappeto di foglie ingiallite. Fa freddo e l’umidità ci penetra come aghi nelle ossa. La mulattiera segnata con il rombo giallo che sale al Piano del Bric Damè, e che immaginavamo di trovare più o meno rovinata dall’alluvione dello scorso 4 ottobre, si trova invece in perfette condizioni: non solo è stato eseguito lo sfalcio dell’erba e il taglio dei rami invadenti, ma sono state ripristinate più di cinquanta canalette trasversali in pietra per lo scolo dell’acqua.
Il poco calore corporeo che riusciamo a immagazzinare durante la salita lo cediamo subitaneamente non appena, usciti dal bosco, veniamo investiti da raffiche di tramontana violentissime. Il sole smunto di novembre scompare e riappare tra le nubi radenti e sfilacciate che risalgono di gran carriera le pendici nord dell’appennino per dissolversi poi nell’azzurro del cielo non appena oltrepassano la linea di spartiacque. Dal colle sud del Bric Resonau alla Cima Fontanaccia lottiamo costantemente contro il vento che vorrebbe scaraventarci per terra (e con me che sono leggero quasi ci riesce). Io ho le gambe surgelate mentre Roberto, nonostante le moffole, patisce terribilmente il freddo alle mani.
In vetta (m. 1153, ore 10.50) - in precario equilibrio! - stiamo giusto il tempo necessario a scattare due o tre foto; poi via a gambe levate, e con il vento in poppa, verso il Prato Ferretto dove, protetti dal Bric Damè e dalla Rocca del Turnou, possiamo finalmente tirare il fiato e rilassarci.
La discesa su Piampaludo (crocetta gialla) ci ripaga con coloratissimi scorci autunnali. Il giallo e l’arancio delle chiome degli alberi ci accompagnano anche lungo la strada del Dan e poi giù a sinistra fino al grande prato del Rostiolo (base scout). Qui ci fermiamo un attimo a mangiare un boccone. Fa sempre freddo: nonostante il cielo si sia rasserenato la tramontana non concede tregua inchiodando la temperatura su valori poco distanti dallo zero.
Oltrepassata l’Orba sopra il ponte sospeso, risaliamo infine a Vara Inferiore dove alle 14 in punto, dopo 5 ore e mezza di cammino pressochè ininterrotto, concludiamo questo bel percorso ad anello. Per le condizioni meteo parecchio severe e per lo sviluppo chilometrico di quasi 20 km, quella di oggi non è stata indubbiamente una tranquilla passeggiata
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