Foto Rama 30 dicembre 2021 |
Stefano |
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Fine anno con l’alta pressione e con temperature nettamente al di sopra della media: appena sceso di macchina a Pratorotondo (m. 1108, ore 9) vengo accolto da una tramontana mite e asciutta che accarezza il crinale sotto un cielo appannato e che rende l’atmosfera trasparente sopra il velo di foschia disteso sul mare. Il profilo frastagliato delle Apuane ...
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... e quello dentellato della Corsica sono ben netti sopra la linea dell’orizzonte
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A testimonianza di un abbozzo di inverno che a inizio mese c’è stato, resistono sull’Alta Via alcune eroiche chiazze di neve ...
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... e, in lontananza, il bianco mantello delle Liguri non più candido e già parecchio stinto
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Al colle sud del Bric Resonau (m. 1091) prendo il sentiero proveniente da Sciarborasca segnato con il rombo rosso ... |
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... e lo seguo in discesa dapprima su terreno bello asciutto, ...
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... poi via via più umido al diminuire della quota; e infine abbondantemente bagnato e sdrucciolevole nell’incassato vallone del Rio Scorza
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Percorro con la giusta cautela l’ultimo ripido tratto di mulattiera che porta al guado (m. 410) ...
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... e, abbandonato il rombo rosso un centinaio di metri dopo il ruscello, svolto seccamente sulla sinistra per imboccare il primo settore (o parte bassa) della Via Direttissima al Monte Rama (ore 11.20). Come si può notare nella foto, questo itinerario è stato ripulito di recente dai volontari con un gran lavoro di sfalcio e di taglio degli arbusti, e si presenta ora in eccellenti condizioni di percorribilità
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Poco sotto il Passo Camulà (m. 790) si intercetta il pallino rosso proveniente da Lerca e lo si segue per una manciata di minuti fino al passo, ...
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... dove si stacca sulla sinistra il secondo settore (o parte alta) della Direttissima: le tacche rosse sono state appena riverniciate da Andrea Parodi che nel 2009 ideò e segnò questa via d’accesso al Rama alternativa e spettacolare (EE). Dopo una decisa impennata iniziale e un traverso diagonale tra i pini, ... |
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... il tracciato si porta al centro di un solco chiamato “Canale di Rama” che incide tutto il versante meridionale della montagna
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Superata una facile balza con l’aiuto delle mani, ... |
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... salgo per ripidissime chine erbose, cengette e gradini rocciosi in un ambiente selvaggio e suggestivo
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La via non presentà alcuna difficoltà alpinistica ma richiede spesso l’uso delle mani ...
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... ed è assolutamente sconsigliabile col terreno bagnato |
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Notevole è il panorama; e notevole è anche il caldo che mi attanaglia durante tutta l’ascesa: è il 30 dicembre, sono in maniche corte, eppure sono fradicio di sudore; addirittura ho i pantaloni inzuppati |
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Fortunatamente sul Rama (m. 1148, ore 12.35) la tramontana è tiepida altrimenti sarebbe stato un bel problema difendermi dal freddo. Una delle due croci di vetta risulta divelta alla base e abbattuta da una lato ma non saprei dire se sia stato l’atto barbaro di un disgraziato o la furia naturale degli elementi |
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Genova è laggiù, schiacciata tra il mare e le pieghe dell’Appennino, con il suo inseparabile lembo di maccaja che è un po’ come la coperta per Linus |
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Il ritorno a Pratorotondo è una piacevole passeggiata ... |
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... con scorci panoramici da ambo i lati: mi accorgo solo oggi che scendendo per la dorsale del Rama, poco prima di incontrare l’Alta Via, si inquadra di infilata il Rocciamelone |
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Alle 13.30 arrivo alla macchina e aprendo la portiera scopro con fastidio che l’interno scotta per il sole, proprio come in estate; e così tra Pratorotondo e Tiglieto finisco di sudare tutto quel poco che ancora non avevo sudato
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