Foto Colle di Fremamorta 10 luglio 2022
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Stefano, Chiara, Alessandro |
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Prima vera gita impegnativa per Alessandro che oggi si è sobbarcato quasi mille metri di dislivello sugli aspri pendii delle Alpi Marittime. Con la Panda 4x4 risaliamo il Gesso della Valletta fino al Pian della Casa del Re (m. 1743) percorrendo la disastrata rotabile che di anno in anno peggiora sempre più, e alle 8.30 ci mettiamo in cammino |
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Alcune marmotte abituate al consueto viavai di escursionisti ci osservano pigramente ... |
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... mentre affrontiamo i primi zig-zag che precedono la biforcazione Ciriegia-Fremamorta |
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Alessandro è baldanzoso e motivato ...
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... e non vede l’ora di arrivare alla casermetta della Fremamorta perché gli ho promesso - con spiccato ottimismo - che lassù vedremo certamente gli stambecchi |
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Al bivio di quota 2140 abbandoniamo il ramo principale della mulattiera che divalla in leggera discesa per proseguire in costa verso i laghi ... |
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... e imbocchiamo il sentiero di sinistra. Questo si impenna fin da subito ...
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... per entrare in una valletta detritica il cui ciglione sommitale ci appare ancora alto e lontano. Chiara comincia a dar segni di stanchezza mentre Alessandro chiede ripetutamente quanto manca agli stambecchi: il momento è critico e urge una soluzione immediata. Con una giacca della tuta organizzo allora una sorta di skilift: io tengo il lembo di una manica che faccio passare sopra la spalla mentre Alessandro si aggrappa con entrambe le mani all’altra manica
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In questo modo, dopo una lunghissima serie di stretti tornantini che sembra non terminare mai, riusciamo a guadagnare il ciglio roccioso della bastionata ...
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... che sorregge dalla parte opposta la conca dei Laghi di Fremamorta |
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Qui Chiara si ferma esausta ... |
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... mentre Alessandro vuole arrivare a tutti i costi alla casermetta per vedere gli stambecchi: spero tanto che ci siano (di solito ci sono) per non vederlo deluso dopo così tanta fatica |
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Finalmente, al termine di quattro ore di dura salita, raggiungiamo il Colle di Fremamorta sulla cresta di confine (m. 2616, ore 12.30) ... |
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... dove, al di là dello spiazzo antistante la “difensiva”, Alessandro ottiene la sua meritata ricompensa che consiste in ben quattro stambecchi: ...
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... uno con corna grosse e lunghe è vicinissimo a noi, ... |
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... due più giovani sono a poca distanza ...
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... mentre uno giovanissimo si mette a fischiare proprio sopra le nostre teste
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L’aria è fresca, il sole va e viene ... |
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... e spira un vento moderato da occidente che spinge le nubi dalla Francia contro lo spartiacque alpino |
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Diamo un’occhiata al posto di guardia del colle ...
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... e poi scendiamo giù da Chiara ...
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... che ci sta aspettando per mangiare
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Dopo una buona sosta, è tempo di rimetterci in marcia: il ritorno si prospetta lungo e impegnativo ... |
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... anche perché la stanchezza ha ormai preso il sopravvento e la vista dall’alto del sentiero che serpeggia verso il lontano fondovalle non è di incoraggiamento. Da skilift mi trasformo quindi in “paranco” e con Alessandro avvinghiato al braccio destro discendiamo piano piano il tratto più ostico |
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“Che fatica” dice, “non ce la faccio più! Le Alpi sono troppo faticose perché sono monti alti e pieni di sassi” |
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Come dargli torto?
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I fischi delle marmotte ci accolgono trionfalmente al nostro rientro al Pian della Casa dove arriviamo alle 16.30 dopo oltre 7 ore di cammino effettivo. Alessandro non si rende conto di aver compiuto una piccola impresa per la sua giovane età di soli sette anni: è distrutto e lamentevole e non appena si siede in macchina crolla in un sonno profondo |