Foto giro dei laghi di Sant’Anna di Vinadio 10 luglio 2023 |
Stefano, Alessandro |
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Il sole batte da poco sul complesso del Santuario di Sant’Anna di Vinadio (m. 2010), alla testata del vallone che dal fondovalle Stura sale al Colle della Lombarda. Sono le 8 in punto quando ci incamminiamo lungo la stradina asfaltata ... |
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... che termina poco più in alto presso il “masso dell’Apparizione” (m. 2066). La giornata è splendida, calda e secca |
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Seguiamo inizialmente la sterrata ex militare per poi imboccare a destra una bella mulattiera ... |
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... che porta al Lago di Sant’Anna (m. 2166, ore 8.45)
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Alessandro è motivatissimo e porta con sé lo zainetto delle provviste |
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Costeggiata la sponda del lago ... |
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... riprendiamo a salire lungo una costa erbosa disseminata di massi e di detriti ...
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... raggiungendo l’intaglio del Passo di Tesina (m. 2393, ore 9.45)
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La mulattiera ex militare taglia ora a mezzacosta ... |
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... gli speroni rocciosi della Testa Auta del Lausfer ...
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... e, dopo aver rimontato una grande colata di sfasciumi, ...
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... guadagna la displuviale Stura-Tinea al Colle Saboulè (m. 2460, ore 10.30), presidiato da una tipica casermetta del Vallo Alpino |
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Lasciato a destra il sentiero per il Vallone della Guercia, ... |
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... procediamo in territorio francese verso i Laghi del Lausfer. Giù in basso, mimetizzata tra le rocce, scorgiamo una casamatta italiana (la linea di frontiera, prima del 1947, si spingeva fino al fondovalle Tinea): ...
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... Alessandro è elettrizzato, vuole visitarne l’interno |
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Una ripida discesa ci porta al pittoresco Lago Superiore del Lausfer (m. 2357) ... |
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... dove, oltre i pali contorti e arrugginiti di un reticolato, ...
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... sta la piastra corazzata annegata nel calcestruzzo in cui veniva ricavata la feritoia per la mitragliatrice. Accendo la torcia del telefonino ed entriamo nella casamatta. Dopo l’ingresso - posizionato in direzione opposta rispetto all’ipotetica linea di invasione - percorriamo un cunicolo a “S” (che evitava la possibilità di tiri di infilata verso l’interno dell’opera) e raggiungiamo la camera di combattimento. C’è freddo e umido e le pareti sono fradice d’acqua. Alessandro scruta affascinato dalle feritoie, vorrebbe fermarsi più a lungo. Esploriamo ancora un corridoio e poi usciamo a scaldarci al tepore del sole |
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Rimontata una ripida china erbosa ci affacciamo ora sulla conca ... |
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... che ospita i Laghi Inferiori del Lausfer |
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Il sentiero riguadagna la cresta di spartiacque al Colle del Lausfer (confine Francia-Italia, m. 2430, ore 11.30). Qui ci fermiamo a mangiare dentro la stazione di arrivo della teleferica militare che saliva in più tronchi da Pratolungo di Vinadio |
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Presso la casermetta difensiva situata a ridosso del passo riposano alcuni stambecchi ma non appena proviamo ad avvicinarci si ritirano subito sui roccioni retrostanti. Alessandro mi indica un cucciolo (nella foto) che si arrampica con straordinaria agilità. Poi però dobbiamo allontanarci in tutta fretta perché, muovendosi, cominciano a far rotolare giù dei sassi |
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Oltre il valico si scende in diagonale con lieve pendenza ai margini di una conca di sfasciumi ... |
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... mentre in basso appare il Lago di Sant'Anna incontrato all’inizio della gita |
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Dopo un breve tratto protetto da una fune d’acciaio ... |
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... e una passerella di legno che permette di superare un passaggio altrimenti molto esposto, ... |
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... la mulattiera procede a mezzacosta su scoscesi pendii detritici ... |
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... fino a raggiungere la sterrata militare che sale dal santuario. In un ripiano erboso si scorgono ancora resti di ruderi tra i quali era posizionata la “Batteria di Passo Sant’Anna”
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Il complesso del santuario non è lontano. Seguendo un po’ la rotabile e un po’ le scorciatoie che tagliano i numerosi tornanti, ...
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... arriviamo al piccolo Lago del Colle di Sant’Anna (m. 2155, da non confondere con il Lago di Sant’Anna)
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Alessandro è stanco ma ormai manca davvero poco ...
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... e alle 13.45, dopo quasi sei ore di cammino, terminiamo questa bella gita
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Ci aspettano adesso quattro ore di macchina per tornare a casa: un viaggio estenuante fatto di migliaia di curve e di non so quante rotonde, con il sole che ti tormenta e ti trafigge attraverso i finestrini e l’aria condizionata che non riesce a tenere a bada la gran calura. Mi consolo pensando che oggi ne è valsa proprio la pena
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