Tranquilla escursione con Roberto nelle faggete del Beigua che si stanno preparando per l’inverno. Partiamo con tutta calma da Veirera (ore 11) in una giornata tipicamente autunnale, con le ultime foglie che volteggiano nell’aria e con il terreno intriso d’acqua. Il silenzio del bosco si accompagna al continuo gorgogliare dei rigagnoli che in più punti scorrono placidamente dentro il solco della mulattiera.
Raggiunte le bandierine bianco-rosse dell’Alta Via, svoltiamo giù a destra in direzione del Giovo di Sassello e poi subito a sinistra sul “Sentiero Napoleonico” giallo, addentrandoci così nell’appartata valletta del torrente Sansobbia. Procedendo a mezzacosta tra faggi bellissimi ne raggiungiamo le sorgenti, le superiamo e compiamo una breve digressione alla vicinissima Rocca Becciavè (m. 1175), un modesto spuntone roccioso che si eleva poco al di sopra delle chiome degli alberi. Dopodichè riprendiamo il “Sentiero Napoleonico” che ci conduce dritti dritti alla croce monumentale del Beigua (m. 1267), realizzata tra il 1932 e il 1933 su un’altura boscosa settecento metri a ovest della cima principale.
La “feluca” gialla, che è il segnavia di uno dei due sentieri “napoleonici” (quello del versante padano), ci porta infine sulla balconata dell’Ermetta (m. 1267) da dove si abbracciano in un solo sguardo Langhe e arco alpino occidentale avvolto oggi - tra il Monviso e la Val d’Aosta - da una fitta tormenta.
Alle 15 siamo di ritorno alla macchina mentre le ombre già si allungano veloci verso oriente: ancora qualche settimana e poi incroceremo le dita nell’attesa speranzosa della prima neve |