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Foto anello del Priafaia 23 novembre 2023
Stefano
In una giornata limpida ma fredda e caratterizzata da una tramontana incessante e burrascosa, ho percorso un itinerario ad anello sul versante meridionale del Beigua che attraversa ambienti molto vari e che offre grandi panorami; tutto su sentieri perfettamente in ordine e accuratamente segnati. Parto da Pratorotondo (m. 1108, ore 8.50) in direzione dello Sciguelo ...
In una giornata limpida ma fredda e caratterizzata da una tramontana incessante e burrascosa, ho percorso un itinerario ad anello sul versante meridionale del Beigua che attraversa ambienti molto vari e che offre grandi panorami; tutto su sentieri perfettamente in ordine e accuratamente segnati. Parto da Pratorotondo (m. 1108, ore 8.50) in direzione dello Sciguelo ...
... per imboccare sulla destra - dopo sole poche decine di metri - il sentiero che conduce giù alle Faie (segnavia: una linea rossa)

... per imboccare sulla destra - dopo sole poche decine di metri - il sentiero che conduce giù alle Faie (segnavia: una linea rossa)

Si discende inizialmente uno spallone erboso fino a una radura con recinto, dopodichè si entra nel bosco
Si discende inizialmente uno spallone erboso fino a una radura con recinto, dopodichè si entra nel bosco
Il sentiero taglia da est a ovest la testata del vallone del Rio Prialunga attraversandone il corso d’acqua che scorre tra grandi massi con pozze e cascatelle (in corrispondenza del guado una corda aiuta a calarsi giù da un lastrone liscio)
Il sentiero taglia da est a ovest la testata del vallone del Rio Prialunga attraversandone il corso d’acqua che scorre tra grandi massi con pozze e cascatelle (in corrispondenza del guado una corda aiuta a calarsi giù da un lastrone liscio)
Con un ulteriore tratto a mezzacosta ...
Con un ulteriore tratto a mezzacosta ...
... si guadagna la panoramica dorsale delle Prie Rosse (m. 772)
... si guadagna la panoramica dorsale delle Prie Rosse (m. 772)
Da qui una vecchia mulattiera, a tratti ancora ben conservata, scende in diagonale nel boscoso vallone del Rio Serra che si guada in corrispondenza di una presa dell’acquedotto (m. 675); quindi, poco più avanti, si incrocia la sterrata che dalle Faie sale a Pratorotondo
Da qui una vecchia mulattiera, a tratti ancora ben conservata, scende in diagonale nel boscoso vallone del Rio Serra che si guada in corrispondenza di una presa dell’acquedotto (m. 675); quindi, poco più avanti, si incrocia la sterrata che dalle Faie sale a Pratorotondo
I segnavia - abbondanti e rinfrescati di recente - mi guidano attaverso i viottoli e le scorciatoie fino alle case e alla chiesetta delle Faie (m. 486, ore 10.40)
I segnavia - abbondanti e rinfrescati di recente - mi guidano attaverso i viottoli e le scorciatoie fino alle case e alla chiesetta delle Faie (m. 486, ore 10.40)
Inizia ora la parte più faticosa della gita. Dopo poche centinaia di metri su asfalto in direzione di Varazze, imbocco a destra il classico sentiero per il Beigua segnato con una croce rossa che si innalza con decisione nel bosco misto. Ai piedi del brullo costone roccioso del Monte Greppino, sopra una radura con un’antica casa rosa in rovina, si risale una splendida mulattiera fiancheggiata da un filare di faggi maestosi
Inizia ora la parte più faticosa della gita. Dopo poche centinaia di metri su asfalto in direzione di Varazze, imbocco a destra il classico sentiero per il Beigua segnato con una croce rossa che si innalza con decisione nel bosco misto. Ai piedi del brullo costone roccioso del Monte Greppino, sopra una radura con un’antica casa rosa in rovina, si risale una splendida mulattiera fiancheggiata da un filare di faggi maestosi
Dopodichè si prosegue nel castagneto e - ancora più in alto - tra radi pini e radure cosparse di massi, con il Beigua e le sue antenne che finalmente fanno capolino sopra la testata del vallone del Rio Serra
Dopodichè si prosegue nel castagneto e - ancora più in alto - tra radi pini e radure cosparse di massi, con il Beigua e le sue antenne che finalmente fanno capolino sopra la testata del vallone del Rio Serra
Giungo così al bivio per il Priafaia (m. 834): ...
Giungo così al bivio per il Priafaia (m. 834): ...
... abbandono la croce rossa e seguo il sentierino che rimonta dapprima il soprastante e ripido costone erboso, ...
... abbandono la croce rossa e seguo il sentierino che rimonta dapprima il soprastante e ripido costone erboso, ...
... supera alcune roccette ...
... supera alcune roccette ...
... e raggiunge infine la croce di vetta del Monte Priafaia (m. 962, ore 12.10). Questo simpatico cocuzzolo, il cui toponimo potrebbe significare “pietra del faggio” o “pietra della fata”, offre un panorama vastissimo dalle Alpi alle Apuane. Scattare qualche foto non è però una cosa semplice: le gelide raffiche di tramontana mi percuotono violentemente rischiando più di una volta di farmi perdere l’equilibrio
... e raggiunge infine la croce di vetta del Monte Priafaia (m. 962, ore 12.10). Questo simpatico cocuzzolo, il cui toponimo potrebbe significare “pietra del faggio” o “pietra della fata”, offre un panorama vastissimo dalle Alpi alle Apuane. Scattare qualche foto non è però una cosa semplice: le gelide raffiche di tramontana mi percuotono violentemente rischiando più di una volta di farmi perdere l’equilibrio
Scendo ora brevemente tra le roccette del versante opposto per riprendere il sentierino che scavalca una gobba coperta da una bella pineta
Scendo ora brevemente tra le roccette del versante opposto per riprendere il sentierino che scavalca una gobba coperta da una bella pineta
Tra rocce affioranti supero la poco marcata sommità del Bric Montebè (m. 980) e subito dopo incontro il sentiero segnato con il triangolo rosso proveniente da Alpicella
Tra rocce affioranti supero la poco marcata sommità del Bric Montebè (m. 980) e subito dopo incontro il sentiero segnato con il triangolo rosso proveniente da Alpicella
Questo sentiero aggira a occidente il Monte Cavalli contornando dall’alto una immensa distesa detritica creatasi dal processo di disgregazione della roccia per l’alternanza di fasi di gelo e disgelo; ...
Questo sentiero aggira a occidente il Monte Cavalli contornando dall’alto una immensa distesa detritica creatasi dal processo di disgregazione della roccia per l’alternanza di fasi di gelo e disgelo; ...
... attraversa poi una zona umida in località Giare dell’Olio ...
... attraversa poi una zona umida in località Giare dell’Olio ...
... e risale una bella faggeta ...
... e risale una bella faggeta ...
... fino a sbucare sulla strada asfaltata Alpicella-Beigua, ...
... fino a sbucare sulla strada asfaltata Alpicella-Beigua, ...
... non lontano dall’area picnic di Pian di Stella
Qui, tra i faggi ormai completamente spogli, spuntano nitidi il Monviso, ...
Qui, tra i faggi ormai completamente spogli, spuntano nitidi il Monviso, ...
... il Cervino e il Rosa
... il Cervino e il Rosa
Non mi resta che scavalcare il Beigua (m. 1287, ore 13.35) ...
Non mi resta che scavalcare il Beigua (m. 1287, ore 13.35) ...
... e scendere il più velocemente possibile a Pratorotondo (ore 14.10), incalzato da una tramontana terribile
... e scendere il più velocemente possibile a Pratorotondo (ore 14.10), incalzato da una tramontana terribile
Il giro è molto bello, di media lunghezza e la segnaletica è eccellente lungo tutto il percorso. L’ideale sarebbe stato partire dalle Faie (oppure anche da Varazze) ma mi sarebbe risultato scomodo arrivarci con la macchina
Il giro è molto bello, di media lunghezza e la segnaletica è eccellente lungo tutto il percorso. L’ideale sarebbe stato partire dalle Faie (oppure anche da Varazze) ma mi sarebbe risultato scomodo arrivarci con la macchina
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