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Foto Prato Nevoso 2 aprile 2024
Stefano, Alessandro
Siamo tornati a Prato Nevoso per la seconda (e ultima) sciata della stagione. Una stagione invernale davvero anomala: tiepida e siccitosa oltre ogni limite fino agli ultimi giorni di febbraio; poi costantemente perturbata durante tutto il mese di marzo.
Dopo tanto maltempo, oggi la giornata è finalmente limpida e dalle piste del Prel spicca il bel contrasto cromatico tra il verde intenso della pianura e il bianco riflettente delle Alpi e del Monviso. Nonostante la “lavata” di Pasqua abbia limato notevolmente il manto (ha piovuto in abbondanza sia sabato che domenica), tutto il comprensorio si presenta ancora ben innevato, chiaramente con neve trasformata e primaverile: dura ma non ghiacciata al mattino, “papposa” e pesante nel pomeriggio.
La neve compatta e granulare delle prime ore gioca un perfido scherzetto ad Alessandro. La colpa è sostanzialmente mia che lo convinco a prendere la seggiovia della conca senza aver prima atteso che la pista mollasse un po’. Fatto è che sulle prime pendenze sopra il Colle del Prel Alessandro viene sopraffatto dalla paura e si blocca. Le rassicurazioni e gli incitamenti sono fiato sprecato: non avanza di un metro ma al contempo non gli riesce neanche di stare fermo. Sembra un cerbiatto sopra un lago ghiacciato, con gli sci che gli scappano da tutte le parti, con le punte che divaricano e che si incrociano. Infila addirittura un suo sci nello spazio ristrettissimo tra la piastra del mio attacco e lo scarpone - proprio come un filo nella cruna dell’ago - creando così il garbuglio perfetto: siamo incastrati! La situazione è perlomeno imbarazzante e urge trovare una soluzione. Mi sgancio momentaneamente lo sci per liberarmi, poi sgancio i suoi e me li carico in spalla. Quindi piano piano iniziamo a scendere; io davanti in derapata e lui dietro, aggrappato con le mani al mio braccio destro e “sciando” con gli scarponi sulla neve liscia. La soluzione sembra funzionare meglio del previsto e affrontiamo in questo modo anche il tratto più ripido. Alessandro addirittura fa lo spazzaneve con gli scarponi. Quando poi la pista si addolcisce gli rimetto gli sci. “Che imbarazzo” mi confida, “ci guardavano tutti!”. “Ma chi se ne frega. E poi non c’era quasi nessuno”. In effetti la gran parte dei turisti ha già fatto rientro a casa il giorno di Pasquetta e oggi le piste sono quasi deserte: una meraviglia!
Con il sole che scalda e la neve che rapidamente si ammorbidisce, Alessandro ritrova il giusto feeling con gli sci e la giornata procede senza più intoppi. L’aria è tiepida e il riverbero è accecante. I guanti da sci li abbiamo lasciati in macchina, oggi proprio non servivano. La primavera scalpita e per lo sci ne riparleremo il prossimo anno, confidando ovviamente in un inverno più ... invernale
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