Incastrato tra una perturbazione e l’altra, è finalmente arrivato un fine settimana con il sole. Cogliamo la palla al balzo e domenica pomeriggio andiamo in macchina al Faiallo per una breve camminata: io, Chiara, Alessandro e Andrea, amico e compagno di scuola di Alessandro. Tanta gente ovunque, sui prati e sui sentieri. A ridosso del crinale i faggi hanno appena messo le foglie e sono verdissimi; verdi e rigogliose - dopo tanta pioggia - sono anche le radure e le praterie sommitali.
Seguiamo il bel sentiero che da Cian de Toe ci porta a incrociare l’Alta Via sopra Casa Tassara. Qui fa decisamente caldo, il sole di maggio lavora a pieno ritmo; ma al Passo Vaccaria ci accoglie il marino - non freddo però teso - e dobbiamo coprirci un po’.
Sotto la veranda del Rifugio Argentea troviamo un distributore automatico di bevande e merendine: ci sembra una buona idea. Poi ci dividiamo: Chiara si sdraia a prendere il sole, io vado sull’Argentea e i bambini si allontanano a giocare e a rotolare sull'erba.
Torno appena in tempo per vedere Andrea correre spaventato e saltellante come un capriolo. Alessandro lo segue a distanza. “Una vipera, una vipera!” urla “Era grossa, soffiava”. La gente intorno al rifugio si volta a guardare. Più tardi, la sera, Alessandro dirà: “Siamo scappati come conigli”.
Ristabilita la calma prendiamo la via del ritorno, questa volta passando per il versante nord. Al termine della sterrata della Bucastrella seguiamo a sinistra i tre pallini gialli che si infilano nella faggeta per sbucare a Casa Tassara. Arriviamo al Faiallo mentre il cielo - da appena velato che era - si è rapidamente coperto di nubi stratiformi color azzurro metallizzato: si preannuncia l’ennesima perturbazione di questa primavera